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The Truth Beneath (Bimileun Eopda) - Recensione (London Korean Film Festival 2016)

La storia di una donna che gradualmente discende all’inferno in una nera spirale di paranoia e insanità: Lee Kyoung-mi, ex collaboratrice di Park Chan-wook, apre l'11esima edizione del London Korean Film Festival con un thriller intelligente

Ultimo festival della maratona autunnale londinese ad aprire i battenti è il London Korean Film Festival 2016 (LKFF), giunto alla undicesima edizione e che dal 3 al 27 novembre porterà in varie sale della capitale britannica, e successivamente in Scozia, una selezione dei migliori prodotti cinematografici, attuali e passati, dalla Corea del Sud.
Lo Special Focus del festival, con conferenze, talk e seminari sull’argomento, sarà dedicato alla vita delle donne in Corea del Sud vista da registe in una sezione chiamata The Lives of Korean Women Through the Eyes of Women Directors. Ed è proprio una regista donna a cui è stato affidato il gala di apertura del festival. La giovane Lee Kyoung-mi, che ha iniziato la sua carriera professionale come assistente e co-sceneggiatrice di Park Chan-wook in Lady Vendetta, aveva esordito nel 2002 con un film prodotto dal grande regista (e in cui c’è un suo buffo cameo 'extra corporeo') Crush and Blush, anch’esso nel palinsesto del festival. Una commedia ironica e bizzarra con una protagonista anticonformista suo malgrado, dove non è difficile ritrovare le radici ed alcuni temi del nuovo secondo lavoro della regista (da lei scritto, oltre che diretto), il potente e dark The Truth Beneath (in originale Bimileun Eopda) che ha inaugurato il festival e che si è rivelato piuttosto diverso da ciò che lasciava intuire.
In piena campagna elettorale, Yeon-hong (Son Ye-jin) è la perfetta moglie del candidato politico Jong-chan (Kim Ju-hyuk). Partecipa alla campagna, prepara gimbap nella loro bella casa durante le riunioni informali dei vertici del partito ed è sempre impeccabile al fianco del marito in quella essenziale fase di costruzione d’immagine che accompagna una campagna politica. A due settimane dalle elezioni però, la figlia adolescente dei due, Min-Jin (Shin Ji-hoon) scompare misteriosamente. La mattina aveva annunciato che sarebbe tornata tardi per via di un progetto scolastico da completare con una compagna, ma la sera la ragazza non è tornata a casa. La madre, ovviamente preoccupata, insiste per coinvolgere immediatamente la polizia, ma il marito le impone di temporeggiare. Jong-chan sembra essere preoccupato più per gli effetti negativi che questa vicenda possa avere sulla sua immagine di uomo di famiglia e buon padre e sugli esiti della sua campagna elettorale che per le sorti della figlia. Yeon-hong ha in mano pochi elementi e subito scopre che il progetto scolastico e la compagna di classe, menzionati dalla figlia come scusa, non esistono. È una fuga adolescenziale? Un rapimento con il fine di infangare la reputazione del candidato? Nessuno sembra però troppo impegnato a scoprire la verità: le elezioni hanno rubato la scena e distolto le attenzioni. La donna è da sola e da qui la sua preoccupazione materna si trasformerà in vera e propria ossessione e man mano che le sua personale indagine procede scoprirà che la verità è molto complessa e sconvolgente.
Le premesse non sono dissimili da molti film sudcoreani, soprattutto lo sfondo di una realtà fatta di politici senza scrupoli che sicuramente rispecchia paure passate e presenti del Paese. Film come The Inside Man, il durissimo Asura (anch’essi in programma al LKFF) convogliano un inquietante senso di inaffidabilità della classe politica sudcoreana e l’idea di un Paese con la legalità del Far West. The Truth Beneath sembra appartenere a questo gruppo di film, ma in realtà usa questa 'carta da parati' per piazzare al centro della storia una donna che gradualmente discende all’inferno in una nera spirale di paranoia e insanità, una donna che cambia pelle per riemergere eroe nichilista di questo thriller animato da una primitiva e istintiva femminilità.
La bravissima Son Ye-jin è la forza portante di questo personaggio rinnegato ed è un sorprendente cambiamento dai ruoli romantici a cui era stata relegata in passato. La regista Lee Kyoung-mi documenta il percorso oscuro della donna con immagini a volte 'deliranti' e stilisticamente molto efficaci, e c’è una cura dei dettagli, dalla musica ai colori scelti, che suggerisce una visione molto chiara e una grande empatia con la storia da parte dell'autrice.
Bravi anche gli altri attori, Kim Ju-hyuk nel ruolo dell’imperscrutabile e sfuggente candidato Jong-chan e le due giovani Shin Ji-hoon e Kim So-hee.

The Truth Beneath si rivela un thriller intelligente e diverso dalla media nella forma, che finisce con un raggelante 'twist', più emozionale che didascalico, come una piccola ed efficace frecciata.




Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3.5

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Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

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