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The Meyerowitz Stories (New and Selected) - Recensione (London Film Festival 2017 - Laugh Gala)

The Meyerowitz Stories è uno tra i film migliori di Noah Baumbach: una classica 'commedia delle nevrosi famigliari', divisa in cinque capitoli dedicati ai personaggi della famiglia Meyerowitz

Abbiamo già visto recentemente il piccolo schermo infiltrarsi nei festival cinematografici, con Twin Peaks e Top of The Lake a Cannes e con tutti i problemi e il boicottaggio dei cinema che ha generato la presenza di Okja a Busan, essendo un prodotto Netflix. E anche al London Film Festival 2017, ad inaugurare la sezione Laugh, è un film che fra pochi giorni sarà disponibile in streaming. The Meyerowitz Stories (New and Selected), l'ultimo film del regista Noah Baumbach arriverà infatti il 13 ottobre, come Netflix Original.
Il film è una classica 'commedia delle nevrosi famigliari' e, come suggerisce il sottotitolo, è diviso in cinque capitoli dedicati ai personaggi della famiglia Meyerowitz a New York. Come si immagina, più che su una forte linea narrativa, il film è incentrato sui ritratti dei suoi personaggi. Vediamoli.
Il padre-patriarca della famiglia Meyerowitz è Harold (Dustin Hoffman), uno scultore che ha avuto in passato un momento di successo che sembrava preludere ad una carriera brillante ma che si è poi gradualmente esaurito. Nonostante abbia comunque avuto una dignitosa carriera di insegnante d’arte in un college, non ha ancora metabolizzato il mancato riconoscimento e rispetto della sua arte e soffre in silenzio alla vista dei suoi amici di gioventù che invece hanno sfondato. Tenera e divertente è la visita di Harold all’inaugurazione al MoMA della mostra di un suo contemporaneo, con tanto di buffo cameo di una famosa attrice nella parte di se stessa. Anche sul piano degli affetti Harold ha avuto una certa discontinuità, è infatti alla quarta moglie, Maureen (Emma Thompson), una newyorkese più giovane di lui, sempre in caftani etnici e un bicchiere di vino in mano e perennemente brilla.
Harold ha avuto due figli dalla sua prima moglie, la riservata e occhialuta Jean (Elizabeth Marvel) e Danny (Adam Sandler in un'interpretazione da Oscar) che pur avendo un certo talento per la musica non lo ha mai sviluppato, invischiato in un matrimonio andato in frantumi e probabilmente per paura di un fallimento. I due fratelli sono i perdenti della famiglia perché il vero favorito è Matt, il loro fratellastro, figlio della seconda moglie e anche, ai loro occhi, causa della negligenza del padre nei loro confronti. Matt è un consulente finanziario di successo che vive a Los Angeles e che non riesce a vedere il padre senza una certa irritazione ed esasperazione. Tutti questi personaggi, più la figlia diciottenne di Danny, Eliza (Grace Van Patten), si riuniscono per organizzare una retrospettiva delle opere dello scultore nel college dove ha insegnato e dove ora Eliza studia film. Ansie e problemi mai risolti riemergono nell’occasione finché Harold finisce in ospedale in condizioni critiche e i figli devono riesaminare i loro sentimenti verso il padre e verso l’un l'altro.
The Meyerowitz Stories (New and Selected) è essenzialmente una collezione di vignette e si regge certamente, quasi unicamente, sulle performance degli attori, tutti mostri sacri, e su una sceneggiatura intelligente e spassosa. Devo dire che ho sempre pensato che Ben Stiller e Adam Sandler fossero due partiti distinti e che o si sta con uno o con l’altro, (e io non ero con Sandler) ma con enorme stupore ho dovuto ammettere che non solo Sandler è bravissimo in questo film, ma che la dinamica e l’alchimia con Stiller è eccellente e insieme fanno faville. Dustin Hoffman è perfetto nella parte del genitore-artista egocentrico e poco propenso a venire a compromessi con la vita reale, e che in vecchiaia regredisce in un capriccioso bambino. Stiller è melanconico e appassionato, con il suo senso di inadeguatezza nonostante l’etichetta di favorito che gli è stata cucita addosso e Sandler trasforma il suo tipico ruolo di perpetuo bambinone in una variante più complessa, di un adulto spaesato, dall’infanzia segnata da un rapporto disfunzionale con il padre e dal suo rifiuto e che in età adulta, post-divorzio, finisce per stare a casa del genitore, una casa dove non ha mai vissuto e a cui, per un contorto meccanismo affettivo, si sente profondamente attaccato. E’ un film che dà molto spazio alla parte maschile della famiglia, ma gli interventi dei personaggi femminili sono pura delizia. La sorella Jean ha un fenomenale e asciuttissimo umorismo e in un capitolo tutto suo esegue un toccante monologo, Emma Thompson è molto divertente, Candice Bergen ha un breve ma importante cameo come la madre di Matt, ed Eliza è l’unico personaggio a non cadere sotto l’influenza negativa del patriarca artista e per contro l’unica che apprezzi veramente il suo lavoro e che probabilmente diventerà a sua volta una brillante artista.

The Meyerowitz Stories (New and Selected) è uno tra i film migliori di Baumbach: regalerà la stessa gioia che si ha nel vedere un film di Woody Allen dei tempi di Anna e le sue sorelle.




Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3.5

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Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

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