Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaLa casa sul mare - Recensione

La casa sul mare - Recensione

Un lavoro sterile e artificiale per Robert Guédiguian, lontano un miglio da quella realtà attorno a noi che vorrebbe tanto raccontare

Uno dei punti più bassi del concorso della Mostra del Cinema di Venezia 2017. Robert Guédiguian firma un film irritante, inverosimile, ombelicale.
Tre fratelli si riuniscono dopo che il padre viene colpito da un ictus nella sua casa in una piccola baia vicino Marsiglia. L’occasione diventa per i tre un momento per tracciare un bilancio dei rapporti familiari, per riflettere sulle proprie vite e per riavvicinarsi ai luoghi dell’infanzia in una comunità in cui aleggiava uno spirito comunitario che la modernità ha cancellato.
Tra lunghe chiacchierate a tavola sorseggiando vino rosso, aforismi sull’arte, la politica e la società dispensati nei momenti di routine quotidiana, amori passionali che nascono e muoiono con disinvoltura, La casa sul mare è l’espressione radical-chic di un cinema francese anacronistico e programmatico: con i suoi personaggi stereotipati che parlano come un libro stampato (il culmine è il personaggio di un giovane pescatore che recita i versi di Claudel, sic!) e con le sue implicazioni politiche che forzano le dinamiche narrative (vedi la tentazione di raccontare verso la fine il dramma dei rifugiati che mal si amalgama con quello vissuto dai personaggi), il lavoro di Guédiguian risulta sterile e artificiale, lontano un miglio da quella realtà attorno a noi che vorrebbe tanto raccontare.

Il nostro giudizio:

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.