Trionfatore assoluto all'ultima Berlinale, Corpo e anima della regista ungherese Ildikò Enyedi è un duro e poetico racconto della sofferenza corporea contrapposta alla libertà del sogno e della difficoltà a superare il disagio fisico con la proiezione onirica
Lavoro dall'estetica formale inappuntabile, L'amant double di François Ozon affonda le sue radici nell'ossessione per l'ambiguità tanto cara al regista, tra citazioni estreme e narrazione poco convincente
Potente dramma post-bellico, Men Don't Cry segna un possibile percorso per l'uscita dalla tragedia delle Guerre Balcaniche che ancora dopo venti anni produce tragedie personali, odi e rancori
Dopo quindici anni di carriera, un grande festival decreta il successo di Wang Bing: Mrs. Fang, Pardo d'Oro a Locarno, è lavoro che accanto al racconto della morte mostra la sua forte impronta umanistica nella descrizione della Cina che ha perso il treno del benessere
Giunge in sala Sieranevada, ultima fatica di Cristi Puiu, un racconto famigliare specchio delle incertezze, delle paure e della confusione di un Paese ancora alla ricerca della sua verità storica
Secondo lavoro ad ambientazione tibetana di Zhang Yang: Soul on a String è un western-thriller metafisico che mette al centro del racconto tematiche universali, sullo sfondo di un paesaggio di bellezza infinita
Lavoro tra i più belli ed intelligenti del recente Far East Film Festival, At the Terrace di Kanji Yamauchi è una graffiante e sarcastica analisi della società giapponese racchiusa nel suo formalismo ossessivo
Opera seconda del giovane regista Han Han, Duckweed è lavoro che scava ancora nella autobiografia del regista facendo leva sul senso di nostalgia per un'epoca non lontana ma profondamente diversa da quella attuale che sta vivendo la Cina