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The Next Three Days

La locandina di The Next Three DaysCorsa contro il tempo per Russell Crowe, costretto a trasformarsi da buon padre di famiglia ad esperto di evasioni per far fuggire la moglie dal carcere in cui è stata ingiustamente rinchiusa. Ispirandosi a Pour Elle di Fred Cavayé, Paul Haggis si mette alla prova con un film di genere   
John, un professore universitario, e Lara, una donna in carriera, sono felicemente sposati ed hanno un figlio piccolo, Luke, a cui non fanno mai mancare affetto e premure. La loro vita diventa un incubo ad occhi aperti quando un giorno la polizia fa irruzione nell’abitazione della coppia per arrestare Lara con l’accusa di omicidio nei confronti di una sua collega. Riconosciuta colpevole, la donna si ritrova a dover scontare una lunga pena per un crimine che sostiene di non aver commesso. John è convinto della sua innocenza, ma è completamente impotente davanti agli organi di giustizia che hanno decretato la colpevolezza della moglie in modo definitivo. Per reagire a quella che lui reputa un’ingiustizia, l’uomo trova la forza ed il coraggio di escogitare nei minimi dettagli un piano per far evadere Lara dal carcere in cui è stata rinchiusa. John ha solo settantadue ore per metterlo in pratica. Se tutto filerà liscio, potrà ricominciare una nuova vita con la moglie ed il figlio lontano dagli Stati Uniti.

The Next Three Days, thriller che porta Paul Haggis (il regista di Crash – Contatto fisico e Nella valle di Elah, due pellicole impegnate che esploravano, in maniera diversa, le ferite profonde della società statunitense) nei territori del cinema di genere, riprende, in confezione hollywoodiana,Una scena del film la trama di Pour Elle di Fred Cavayé, sfruttando gli espedienti retorici, i buoni sentimenti ed i luoghi comuni dei film sulle evasioni dal carcere.
Il filone delle fughe dalla prigione, che il cinema a stelle e strisce frequenta da decenni, ha già detto tutto il possibile. Non fa eccezione il film di Haggis: in sé la storia non funziona, non presenta particolari elementi di originalità, manca di verosimiglianza ed è così scoperta nelle sue motivazioni che, fin dalle prime sequenze, si sa già come andrà a finire. Però la confezione è di tutto rispetto: il regista governa con mano ferma la messa in scena, tutto calata dentro gli stereotipi e le regole del genere anche se aggiornata con le trovate ad effetto del moderno cinema d’azione. Due o tre cadute di tono non tolgono smalto ad alcuni pregi: personaggi credibili, giusto dosaggio di introspezione e concitazione, ritmo serrato.
Pensato per un vasto pubblico, The Next Three Days non racconta nulla di nuovo, ma ha senso della meraviglia: aperto e chiuso da scene spettacolari, il film è un buon esempio di cinema commerciale un po’ inverosimile ed in più momenti ripetitivo ma dotato di una grande capacità di affabulazione. Poco più di un paio d’ore senza stancarsi. Il protagonista buono è un impeccabile Russell Crowe.

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