Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaDrive

Drive

La locandina di DriveRyan Gosling double-face: di giorno meccanico pratico ed efficiente, di notte autista spericolato al servizio della malavita. Antieroe senza nome dalla doppia vita in un duro noir esistenzialista, girato su commissione dal regista di culto Nicolas Winding Refn. Premiato per la miglior regia al Festival di Cannes 2011


Los Angeles. Un ragazzo soprannominato Driver, un introverso che trascina una routine monotona senza relazioni sociali, ha una doppia vita: di giorno è un meccanico pratico ed efficiente in una piccola officina, di notte fa l’autista spericolato al volante di autovetture di grossa cilindrata, mettendosi al servizio di malviventi che vogliono compiere rapine e garantendo loro fughe a tempo di record per le strade della città. Per lui si profila un’opportunità di lavoro importante: correre in circuiti professionistici. I suoi progetti per il futuro, però, passano in secondo piano il giorno in cui conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa con cui stringe un rapporto intimo che sembra dare un nuovo slancio alla sua esistenza. La donna è sposata con Standard, un malvivente che sta scontando una condanna in carcere. Quando il marito esce di prigione per buona condotta, il legame tra Irene e Driver rischia di spezzarsi.  La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che Standard ha contratto debiti con alcuni criminali, i quali minacciano la sua famiglia. Per preservare la serenità di Irene e del figlio Benicio, Driver decide allora di fare da autista a Standard per un colpo che dovrebbe aiutarlo chiudere i conti in sospeso.

Per i devoti di Nicolas Winding Refn (giovane e personalissimo regista danese, noto ai cinefili per la trilogia Pusher), un’altra storia nera (anche se questa volta girata su commissione): opera appassionante e singolare, premiata per la miglior regia allo scorso Festival di Cannes, Drive tenta di riproporre i topoi del noir esistenzialista (quello alla Jean-Pierre Melville o alla William Friedkin, per intenderci) in veste metropolitana.
Violento e romantico allo stesso tempo, girato con uno stile disinvolto e corredato da una notevole colonna sonora che mescola suggestioni Anni ’70-’80, il film è interamente giocato sulla contrapposizione tra l’uomo (Driver) e gli spazi metropolitani (Los Angeles). Il protagonista, un ‘lupo solitario’ che soffre d'insonnia, è per sua natura un silenzioso eppure attento e partec

ipe osservatore della realtà che lo circonda e la sua (iper)sensibilità mascherata da una sorta di corazza esteriore lo porta ad agire irresponsabilmente tra i due estremi di ‘angelo sterminatore’ Una immagine del film(quando lui o ciò che ha di più caro viene messo in pericolo da una minaccia esterna) e di ‘angelo protettore’ (vedi il tentativo di aiutare Standard per salvaguardare l’amata Irene) in una città che è una giungla in cui sopravvive il più forte. Il rapporto tra l’individuo ed il suo contesto serve al regista per dipingere un inferno cittadino che piega alle esigenze della violenza le persone, facendo precipitare nella follia omicida o nella disperazione coloro che maggiormente sarebbero disponibili a compiere del bene. C’è nella messa in scena di Refn un impatto anche spettacolare: il clima tenebroso della città è stilato con un allucinante espressionismo in cui riecheggiano le esasperazioni del protagonista.
Il risultato è un ottimo noir, capace di rendere con lucido distacco e buona scansione dei tempi il funzionamento di una sorta di predestinazione, di cui sono, in un certo senso, vittime tutti i personaggi. Sempre in bilico tra rispetto dei codici di un genere usurato ed ispirazione, Refn firma dunque uno di quei film che per l’immediatezza della narrazione, l’esatta messa a fuoco dei personaggi e l’estro della fattura si ricordano dopo anni. Ryan Gosling è magnifico nel ruolo di Driver: ha nei gesti una energia sotto controllo ed una violenza repressa che paiono sempre sul punto di esplodere.


Vai alla scheda del film




Altro in questa categoria: « Ma come fa a far tutto? Cowboys & Aliens »

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.