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La scomparsa di Eleanor Rigby - Recensione

Una immagine di La scomparsa di Eleanor Rigby, film di Ned Benson con Jessica Chastain e James McAvoyNiente distribuzione al cinema in Italia per La scomparsa di Eleanor Rigby, il film di Ned Benson con protagonisti Jessica Chastain e James McAvoy che esce direttamente in DVD e Blu-Ray in un cofanetto per Koch Media con le tre versioni (Lui, Lei, Loro) che caratterizzano questo interessante progetto. Disponibile dal 26 marzo

Magari gli appassionati dei Beatles rimarranno un po' delusi. Anche se il titolo è lo stesso di una nota canzone dei Fab Four, il riferimento si limita a un passaggio in cui viene spiegato il nome della protagonista. Eleanor Rigby, appunto. Nessun accenno alle note del famoso brano nella colonna sonora. Tra l'altro uno dei punti di forza dei film, con numerose tracce di grande valore: dalla bellissima composizione originale No Fate Awaits Me di Son Lux, alla cover di Wild Is The Wind cantata da Cat Power, a un brano simbolo degli anni Ottanta come So In Love del gruppo britannico Orchestral Manoeuvres in the Dark. Musica che accompagna con classe la storia scritta e diretta da Ned Benson. Storia narrata da due punti vista, quelli di una coppia di New York un tempo felicemente sposata e ora alla deriva.
Conor ed Eleanor si incontrano, si innamorano, si sposano, hanno un bambino. La sua morte distrugge tutto, cambia ogni cosa. Alza un muro tra i due. Raccontarlo è sicuramente spoileroso, ma è difficile analizzare il film senza partire da questo quadro. E quel che conta, in questo caso come non mai, è più della storia come essa viene raccontata.
Anche se le due versioni di La scomparsa di Eleonor Rigby che costituiscono il dittico ideato da Ned Benson (poi diventato in qualche modo un trittico con la fusione nella versione intitolata Loro) si possono guardare in fondo senza un ordine prestabilito, anche come film a sé stanti, la visione complessiva ideale dovrebbe partire dalla versione Lui, come suggerito dalla stessa programmazione nei festival (anteprima internazionale a Toronto nel 2013, in Italia proiettati all'ultimo Torino Film Festival). Questo perché il film incentrato sul personaggio di Conor, interpretato da James McAvoy, offre qualche squarcio maggiore sul prima, mentre la parte concentrata su Eleanor parte con il tentativo di suicidio del personaggio femminile a cui Jessica Chastain dà anima e corpo, pur inserendo nel corso della visione dei flashback importanti nel mettere insieme i pezzi della storia. Una storia d'amore che dal punto di vista della forza dell'innamoramento è raccontata in pratica in sole due, grandi scene (una in un ristorante e una in un'auto). La felicità toccata con un dito che ormai è un ricordo, lontano, sempre più sfumato, come il viso del frutto di questo amore che Eleanor non riesce più a ricordare. C'è spazio solo per il dolore, la disperazione. Una sofferenza celata eppure così evidente, perché così ‘cinematograficamente tangibile’, forte da spezzare il cuore dello spettatore.
E di cuore ce n'è solo uno, lo dice Conor. Una volta spezzato non si possono mettere insieme i frammenti. Ci prova con tutte le sue forze a medicare la ferita sua e dell'amata Eleanor il personaggio interpretato benissimo da James McAvoy. Il suo dolore è ancora più trattenuto di quello della moglie che sceglie di ‘scomparire’. Perché vuole salvarla, salvare la loro vita di coppia. Ci prova Conor, Eleanor è la sua unica ancora di salvataggio in una vita che sta sprofondando anche dal punto di vista lavorativo. Il rapporto con il padre, interpretato dall'ottimo Ciarán Hinds, è l'altra faccia della versione Lui, così come la versione Lei indugia sul rapporto di Eleanor con la sua famiglia, la dolce sorella che hai il volto della cara amica dell'attrice, Jess Weixler, il padre, William Hurt, e la madre, Isabelle Huppert. Oltre che con l'insegnante interpretata da Viola Davis.

Grandi interpreti, preziosi nella narrazione anche se poco presenti in scena. Questa la principale differenza delle due versioni, dei due punti di vista ideati da Benson, che conservano per forza di cose le stesse scene madri. Scene che riviste non perdono di forza. Perché pulsano di vita, di vita vera. Forza che non si perde nemmeno nella versione Loro. Pensata come versione cinematografica racchiude in due ore le parti del progetto originale, con un montaggio alternativo che attinge maggiormente dalla versione incentrata su Eleanor. Per forza di cose la visione risulta più frammentata, ma anche se il mosaico non è del tutto completo si respira lo stesso l'aria di quel cinema di qualità che senza effetti speciali, senza strizzare l'occhio allo spettatore, anche raccontando storie non nuove (come questa di amore e di lutto) riesce con eleganza registica, delicatezza narrativa, con grandi interpretazioni dei protagonisti, a entrare nel cuore dello spettatore.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 4

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Video

Fabio Canessa

Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film.  Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.

1 commento

  • Tommaso Setta
    Tommaso Setta Giovedì, 26 Marzo 2015 14:33 Link al commento Rapporto

    Visto a Toronto, un film molto intenso. Incredibile che un film del genere non esca al cinema, ma meglio il dvd che nulla...

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