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Festival di Cannes 2014: le previsioni sul programma, i film papabili, i titoli incerti, gli assenti

Chi ci sarà a Cannes quest'anno? Quali attori, registi, produzioni calcheranno la Croisette? A poco meno di due settimane dalla presentazione del programma, per fugare ogni dubbio di cinefili e addetti al settore, vi proponiamo una rapida panoramica su quali potranno essere i film presenti e quali i probabili assenti illustri

Si comincia dalle certezze. L'edizione 2014 del Festival de Cannes si svolgerà dal 14 al 25 maggio 2014. Al timone in veste di Direttore Generale ci sarà sempre Thierry Frémaux e nel ruolo di Presidente Gilles Jacob. Il Presidente di giuria del Concorso, invece, sarà la regista neozelandese Jane Campion. Il film di apertura sarà il tanto atteso Grace of Monaco di Olivier Dahan con Nicole Kidman nella parte della splendida attrice e monarca monegasca. Infine il 17 aprile ci sarà la conferenza stampa di presentazione e solo in quel giorno si potrà capirà che edizione del Festival di Cannes sarà.
Ora, tranne qualche altra annotazione ufficiale, non è certa nessuna notizia, nessuna informazione, nessuna indiscrezione. In particolare in ambito cinematografico le voci più disparate si rincorrono: i giornali e le riviste di settore sono in preda a un vero e proprio raptus da segnalazione per annunciare in anteprima quali registi e film saranno inseriti nel cartellone. In realtà, appunto, nulla è certo, ma le news sono davvero molte. E' il caso, quindi, di fare un piccolo rendez-vous, di cominciare a fissare dei nomi certi, ipotizzare dei film ed escludere le cantonate clamorose.
Vi proponiamo, quindi, una breve guida più o meno attendibile per fare un po' di luce nella nebbia dei nomi e per capire quali titoli, pronti o in post-produzione, potranno calcare la Croisette di Cannes 2014. Attenzione è solo un'ipotesi. Frémaux e il suo team di selezionatori sono gli unici ad avere il potere di smentirci, ma intanto ci proviamo in base alle informazioni in nostro possesso!

Probabili.
Nella categoria 'abbastanza certi' citiamo innanzitutto i film francofoni. Cominciamo con i fratelli Dardenne, la cui relazione con il festival è più che una simbiosi e annovera due Palme d'oro con Rosetta e L'enfant e un Gran Prix nel 2011 con Il ragazzo con la bicicletta. Per la nuova edizione, i fratelli belgi dovrebbero presentare Two Days, One Night, già completato, con la divina Marion Cotillard. Lei è Sandra, una giovane donna che, accompagnata dal marito, ha solo due giorni per convincere i suoi colleghi a concederle i loro bonus per mantenere il posto di lavoro. Un nome familiare a Cannes è anche quello di Mathieu Amalric. Già vincitore della Palma per la miglior regia con Tournée nel 2010, il regista francese sulla Croisette dovrebbe mostrare The Blue Room, adattamento di una novella di George Simenon del 1964. Il dato interessante è che l'uscita prevista della pellicola era stata programmata per la fine di aprile, ma la produzione ha deciso di slittarla a metà maggio. Un'altra vincitrice di Cannes, insignita con la Camera d'Or nel 1994 per Petit arrangements avec les morts, è Pascale Ferran. Quest'anno dovrebbe tornare con il nuovo film Bird People, storia abbastanza lussureggiante di un americano, interpretato da Josh Charles che, giunto a Parigi, decide di iniziare la sua nuova vita. Un po' di dubbi sul reale completamento in tempo per l'annuncio del programma riguardano la nuova pellicola di Mia Hansen-Love, Eden. La giovane regista francese, moglie di Olivier Assayas, è stata già insignita del premio speciale della Giuria nella sezione Un Certain Regard nel 2009 con Il padre dei miei figli. L'ammissione al Concorso, quindi, potrebbe avvenire quasi per merito. Altro dubbio aleggia su Xavier Beauvois e il suo ultimo lavoro Le rançon de la gloire che si dice in fase di montaggio, ma pronto per il festival. Già vincitore del Gran Prix nel 2010 con Uomini di Dio, la sua nuova pellicola dovrebbe essere un'incursione nel comico. La trama narra di due uomini intenti a trafugare la salma di Charlie Chaplin.
Anche Alejandro Gonzalez Inarritu con il nuovo film, Birdman, cambia genere. Dopo aver portato a Cannes nel 2006 Babel, nel 2010 Biutiful, il regista messicano tenta di arrivare alla Palma d'oro con la storia di un famoso attore, ex stella comica, che deve cercare di allestire una commedia di Broadway per recuperare la gloria perduta.
La flotta dei film USA con un biglietto già prenotato per Cannes 2014 si arricchisce del grande vecchio Abel Ferrara che, in Welcome to New York, affronta, a modo suo, lo scandalo sessuale del politico francese Dominique Strauss-Kahn, interpretato da Gérard Depardieu. Per la spigolosità del tema trattato e perché il film sarà pronto solo qualche giorno prima dell'eventuale presentazione, Ferrara non dovrebbe concorrere alla Palma d'oro, ma tutto è possibile. Dovrebbe, invece, avere tutti i favori della presentazione ufficiale con inserimento nella competizione principale Maps to the stars con Robert Pattison e Julianne Moore per la regia di David Cronenberg. Il regista canadese non è nuovo al mondo di Cannes. Nel 1996, infatti, portò Crash e nel 2011 il discusso e discutibile Cosmopolis. Maps to the stars è una riflessione sul mondo dello spettacolo in Cronenberg style. A completare il quadro a stelle e strisce dovrebbe esserci Foxcatcher di Bennett Miller. Il regista è una new entry di Cannes e come prima volta dovrebbe presentare la storia vera del campione di wrestler Mark Schultz e in che modo il pazzo John Du Pont uccise suo fratello Dave, campione olimpico.
Lo squadrone americano a Cannes 2014 si confronterà con una formazione altrettanto nutrita proveniente dall'Oriente. Si parte da Coming Home di Zhang Yimou, non nuovo alla passerella di Cannes. Il film del maestro cinese è un dramma con venature sentimentali, tratto dal romanzo The Criminal Lu Yanshi di Yan Geling e ambientato sullo sfondo della Rivoluzione Culturale in Cina. Takashi Miike è uno degli habitué della Croisette grazie ai suoi film inseriti nel Concorso e nella sezione di Mezzanotte negli ultimi anni. Probabilmente anche Kuine, il nuovo lavoro di Miike, dovrebbe essere presentato in quest'ultima categoria in quanto è una storia di fantasmi, più in particolare di un uomo che cerca di avvelenare la moglie, per acquisirne la ricchezza. In concorso o tra i titoli della sezione Un Certain Regard dovrebbe comparire The Golden Age, ultima pellicola della regista di Hong Kong Ann Hui che si concentra sulla tragica vita della scrittrice cinese Xiao Hong, interpretata da Tang Wei. Ci sono poi altri due lungometraggi asiatici che sembrano essere entrati nell'orbita di Cannes 2014. Il primo è Still the Water di Naomi Kawase, già vincitrice del Grand Prix con The Mourning Forest nel 2007: narra di un ragazzo di 14 anni che insieme alla sua fidanzata cerca di risolvere il mistero di un corpo senza vita trovato in mare. Il secondo titolo è Hwa-Jang del coreano Im Kwon-taek, anche lui ex illustre di Cannes (nel 2002 vinse il Premio alla regia con Ebbro di donne e di pittura): attualmente in post-produzione, racconta la storia di un uomo che, mentre cura la moglie morente, si innamora di una donna più giovane.

La vecchia Europa come si difende? Gli assi francesi sono già stati calati, ora tocca agli altri. Quasi certa la partecipazione di Jimmy's Hall, ultimo lungometraggio di Ken Loach, storia del leader comunista irlandese James Gralton. Come pochi altri Loach è stato decorato a Cannes: ha vinto la Palma d'oro nel 2006 per Il vento che accarezza l'erba e premi della giuria con La parte degli angeli (2012), Piovono pietre (1993) e L'agenda nascosta (1990). Un altro regista anglosassone veterano del festival francese è Mike Leigh, che vinse la Palma d'oro nel 1996 con Segreti e bugie, il premio alla regia nel 1993 con Naked e nel 2010 ha presentato Another Year. Leigh è pronto a tornare sulla Croisette con Mr. Turner, sulla vita del pittore inglese vissuto nel XIX secolo. Più vicina all'oggi è la storia del nuovo lavoro di Stephen Frears intitolato Untitled Lance Armstrong, biopic del ciclista americano che proprio al Tour de France costruì la sua fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) ciclistica. Il regista inglese ha portato in passato a Cannes Due sulla strada del 1996 e Prick-Up nel 1987, film meno importati di The Queen e Philomena presentati alla Mostra del Cinema di Venezia.
Sempre tra i film abbastanza probabili della loro presenza, ma provenienti da altre cinematografie, figura innanzitutto The Cut di Fatih Akin, con protagonista Tahar Rahim, in cui si discute di cinema a partire da Charlie Chaplin, passando per Sergio Leone. Il nuovo film di Akin dovrebbe chiudere la sua 'trilogia spirituale' iniziata nel 2005 con Head-On e proseguita nel 2007 con Ai confini del paradiso (vincitore a Cannes del premio della sceneggiatura). Connazionale di Fatih Akin è Nuri Bilge Ceylan, che al festival francese ha vinto il Grand Prix con C'era una volta in Anatolia del 2008 e il premio alla regia per Le tre scimmie del 2008. Winter Sleep, suo nuovo lavoro, è già finito da tempo e aspetta solo l'annuncio ufficiale. Dalla Danimarca dovrebbe arrivare Thomas Vinterberg, già autore de Il sospetto, che l'anno scorso vinse a Cannes il premio per la migliore interpretazione maschile (Mads Mikkelsen), per poi essere nominato all'Oscar. La nuova pellicola, Far from the Madding Crowd, parla della relazione di una donna con tre uomini diversi contemporaneamente.

Gli incerti e gli assenti.
Nella sezione dei film in dubbio si possono inserire molte pellicole per diverse motivazioni. Abbiamo cercato di fare una selezione più stretta possibile e citare da un lato solo i lungometraggi che hanno qualche chance di partecipare per questioni tematiche o autoriali e dall'altro quei titoli in forte dubbio su cui il festival francese ha messo gli occhi ma che si trovano alle prese con una post-produzione ancora lunga o in ritardo rispetto alle date di Cannes.
Il primo della lista è Clouds of Sils Maria di Olivier Assayas. Dopo aver conquistato la critica della 69° Mostra del Cinema con Qualcosa nell'aria, Assayas sarebbe sulla rotta per la sua amata Cannes che tante volte l'ha visto nominato alla Palma d'oro con Clean, Demonlover e Les destinées sentimentales. Per la nuova edizione del festival, Assayas dovrebbe presentare il nuovo film attualmente in post produzione e interpretato da Juliette Binoche, Kristen Stewart e Chloe Grace Moretz. In fase di completamento anche The Search di Michel Hazanavicius, il regista di The Artist. Saint Laurent di Bertrand Bonello è un altro titolo in predicato di sbarcare a Cannes 2014 dopo la presenza in concorso con House of Tolerance (2001) e Tiresia (2003). Sempre per motivi artistici potrebbe essere presentato, magari nella sezione Un Certain Regard, Bande de Files di Celine Sciamma che, nel 2011, con Tomboy ha aperto il Festival di Berlino.
Tra i possibili partecipanti a Cannes 2014 gli Stati Uniti propongono innanzitutto X-Men: Giorni di un futuro passato di Bryan Singer, nuovo capitolo dei mutanti Marvel che a Cannes in passato hanno trovato un buon approdo per il loro marketing forsennato. Allo stesso modo dovrebbe trovare un piccolo spazio per esigenze di vetrina e visibilità Angelina Jolie in Maleficent di Robert Stromberg. Magic in the Moonlight di Woody Allen, invece, sarebbe destinato al Fuori Concorso, come ultimamente desidera il buon Woody. Il film è una commedia romantica interpretata da Emma Stone, Colin Firth, Hamish Linklater e Marcia Gay Harden.
Probabile presenza, ma non certa, per Mommy del giovane prolifico e pieno di talento, secondo parte della critica, Xavier Dolan, che sta apponendo gli ultimi ritocchi al suo dramma familiare. Un po' meno probabile, invece, dovrebbe essere la presenza di How to Catch a Monster del debuttante alla regia Ryan Gosling con Christina Hendricks, Eva Mendes, Matt Smith e Saoirse Ronan.
Dal resto del mondo segnaliamo con pochissime speranze il wuxia The Assasin di Hou Hsiao-Hsien (la cui post-produzione richiederà ancora un altro anno) e Serena di Susanne Bier con i consolidati Jennifer Lawrence e Bradley Cooper che interpretano una coppia di sposini nell'era della depressione nel North Carolina. Dalla Svezia c'è Roy Andersson, già presente a Cannes con You, the Living nel 2007 e Songs from the Second Floor del 2000, il quale potrebbe entrare nel programma con il nuovo lavoro A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence. Francofonia di Aleksandr Sokurov dovrebbe esserci di 'diritto' a Cannes visto che narra l'occupazione del Louvre durante l'invasione nazista, ma sulle sorti di questo film si sa davvero poco.
Cosa manca? I film prodotti in Italia. Nessuna notizia è pervenuta. Nanni Moretti sta ultimando le riprese di Mia Madre. De Il racconto dei racconti, nuovo film di Matteo Garrone, si sa davvero poco se non che ha appena iniziato le riprese, mentre su Body Art di Luca Guadagnino con David Cronenberg attore si nutrono pochissime speranze che sia pronto in tempo.
Aspettiamo l'edizione del Festival di Cannes 2015, dove sicuramente sarà inserito l'ultimo film di Paolo Sorrentino, Il futuro.

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Eden

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