Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaThe Walk 3D - Recensione

The Walk 3D - Recensione

The Walk 3D di Robert Zemeckis è lavoro che sa con un finale riuscitissimo ribaltare il giudizio complessivo dopo una prima parte frettolosa e notevolmente imperfetta

In quasi contemporanea con l’uscita nelle sale la Festa del Cinema di Roma 2015 ospita l’ultimo lavoro di Robert Zemeckis The Walk 3D, ispirato alla storia del funambolo francese Philippe Petit passato alle cronache per avere camminato sospeso su un filo teso tra le Twin Towers di New York nel 1974, quando i due grattacieli erano in fase avanzata di costruzione.
Il racconto di Zemeckis parte dall’infanzia del giovane Petit folgorato da acrobati e funamboli circensi: sin da piccolo il ragazzo spia le loro gesta e cerca di emularle. Da lì in poi la sua vita è tutta una sfida, dapprima coi genitori che non condividono la sua passione, poi con le autorità che gli impediscono di tendere liberamente fili sui quali camminare ed infine con il vecchio e saggio funambolo Papa Rudy col quale si instaura il tipico rapporto conflittuale maestro-allievo. Prima complice del giovane sarà Annie, una ragazza anch’essa artista di strada ben più convenzionale, e poi pian piano un piccolo manipolo di personaggi che vogliono condividere con Petit la vita avventurosa e le sfide.
Una rivista che mostra le Twin Towers in costruzione paragonate all’altezza della Tour Eiffel funge da click per Petit: il fine ultimo, il capolavoro del funambolismo deve essere una passeggiata sospeso nel cielo di New York su un filo teso tra le due torri. L’armata si arricchisce di complici sul posto e quindi i preparativi per quella che sembra una follia hanno inizio.
Tutta la vicenda viene raccontata da Petit in persona, bellamente posizionato in cima alla Statua della Libertà, quindi per chi non conoscesse la storia, è chiaro sin da subito che l’uomo per lo meno non si è schiantato al suolo nel suo folle tentativo.
Il film si fonda su una dicotomia fin troppo evidente: ad una prima parte frettolosa e a volte ben poco convincente nel suo sviluppo, segue la seconda, quella dell’impresa vera e propria, molto bella, ben riuscita, con un 3D tra i più belli e misurati mai visti. Non convince la prima parte perché troppo spesso le situazioni vengono frettolosamente liquidate, il personaggio di Petit è sovente troppo superficialmente tratteggiato al punto che l’impressione che se ne ricava è quella di un mezzo pazzo esibizionista solo in parte mitigato da pillole di filosofia un po’ troppo spiccia sulle tematiche del sogno da inseguire, dell’anelito alla libertà e del concetto di arte. Alcune cose poi sono francamente poco credibili, come la semplicità e la facilità con la quale i personaggi aderiscono alla impresa che ha i suoi bei rischi legali, almeno per chi non cammina sul filo che invece rischia la pelle, la facile disponibilità di denaro per quelli che sono in fin dei conti dei semplici artisti di strada che consente frequenti trasvolate aeree da Parigi a New York e ritorno.
Ma nella mezzora finale, quando Petit muove il primo passo sul filo teso tra i due edifici, The Walk 3D svolta repentinamente in meglio: immagini bellissime supportate da un folgorante 3D, la filosofia del sogno e della libertà artistica, così poco convincente nella prima parte, trova una espressione quasi poetica, una tensione che potrebbe sembrare ingiustificata perché sappiamo come sia andata a finire, accentuata da un'angoscia per il vuoto che sconsiglia la visione a chi soffre di vertigini.
Insomma The Walk 3D è lavoro che per buona parte si mantiene su livelli non certo memorabili, privo di sprizzi di regia, ma che ripaga con un finale molto bello e coinvolgente.

Peccato solo per quella immancabile retorica che riesce a creare una connessione anche in questo caso con la tragedia dell’11 settembre, quasi che la distruzione del World Trade Center ad opera degli aerei kamikaze abbia annientato anche il sogno di Philippe Petit: onestamente Zemeckis questa ce la poteva risparmiare.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3

  Vai alla scheda del film
  Trailer del film


Video

Massimo Volpe

"Ma tu sei un critico cinematografico?" "No, io metto solo nero su bianco i miei sproloqui cinematografici, per non dimenticarli".

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.