Recensioni film ai festival, in home video, streaming e download

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniFuori salaRegistro di classe - Libro primo 1900-1960 - Recensione (Festa del Cinema di Roma 2015)

Registro di classe - Libro primo 1900-1960 - Recensione (Festa del Cinema di Roma 2015)

Viaggio nell'Italia del Novecento attraverso la scuola e i suoi sviluppi dall'inizio del secolo agli anni del boom economico. Un progetto di interesse storico e rilevanza educativa che trova il suo limite in una forma troppo semplice che punta esclusivamente sul montaggio di materiale d’archivio e nella mancanza di una linea narrativa precisa capace di caratterizzarlo

La scuola. Cartina tornasole del futuro di un Paese. Per guardare al futuro però è spesso necessario rivolgere prima lo sguardo al passato. È quello che fanno Gianni AmelioCecilia Pagliarani in Registro di classe - Libro primo 1900-1960. Un documentario di montaggio di materiale d’archivio che parte dall’inizio Novecento e va avanti fino al 1960. Primo atto di un lavoro che nelle intenzioni vuole ripercorrere la storia dell'istituzione scolastica lungo tutto il XX secolo.
Sessant’anni di scuola, sessant’anni di storia italiana. Attraverso i documenti dell’Istituto Luce, delle teche Rai, del Ministero della Pubblica Istruzione viene tracciata una mappa dell'evoluzione del sistema scolastico. Gli inizi del Novecento, il Ventennio, l'immediato Dopoguerra, gli anni Cinquanta. Fotografie, cinegiornali, interviste, servizi giornalistici. Lavoro di raccolta e poi scelta del materiale di repertorio che trova la sua sintesi in un un'ora di visione. Il quadro che ne risulta è composito. Volendo trovare un filo rosso, seguendo le parole dello stesso Amelio nelle note di regia, lo si può trovare nelle diseguaglianze. Quelle tra Nord e Sud, città e periferia, classi abbienti e famiglie indigenti dove spesso il lavoro minorile era l'onere che teneva lontano i bambini dalla scuola dell'obbligo. E poi le discriminazioni nella selezione degli alunni fatta sulla professione del padre, la ghettizzazione dei bambini difficili. Diversità tenute sotto controllo mentre lo Stato cerca un'unità. Prima quella militarizzata del fascismo che già mira a inquadrare gli scolari come dei soldatini, poi nell'Italia del Dopoguerra la lotta sempre più intensa all'analfabetismo che ancora riguarda una larga fetta della popolazione. A riguardo, tra le curiosità pescate nelle grandi miniere degli archivi, colpisce una sorta di pubblicità progresso con protagonista un uomo che il giorno del suo matrimonio è costretto a firmare con una x, che anni dopo deve farsi leggere una lettera della figlia dalla moglie, prima di iniziare le scuole serali per imparare a scrivere. Un altro dei passaggi più significativi è sicuramente quello relativo alle differenze linguistiche, con i tanti dialetti e il lavoro degli insegnanti nella diffusione dell'italiano, quello 'giusto' come dice uno dei bambini intervistati.

Proprio i bambini, spesso intimiditi davanti alla cinepresa, con la loro sincerità, i loro volti che parlano da soli, sono l'aspetto più tenero ed emozionante del film che funziona come tuffo nella memoria, ma convince meno nelle intenzioni di parlare al presente, secondo il volere espresso dagli autori. Il parallelismo è difficile, il Paese è molto cambiato, e forse in questo senso è necessario aspettare l'evoluzione con il Libro secondo per giudicare al meglio e nel suo complesso l'operazione che fermo restando l'interesse storico e la rilevanza educativa appare troppo limitata: un semplice film d'archivio, di montaggio, e non completamente sviluppato su una linea narrativa capace di caratterizzarlo in modo preciso.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 2

  Vai alla scheda del film


Fabio Canessa

Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film.  Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.