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International Film Festival di Rotterdam 2014: programma e contenuti di una rassegna speciale

L'International Film Festival di Rotterdam 2014 ai nastri di partenza: ecco cosa offrirà al pubblico dei cinefili la 43esima edizione di un festival unico nel suo genere, quello che più di ogni altro guarda al nuovo e alla plurità dei linguaggi nel cinema

Comincia il nostro viaggio all'interno dell'International Film Festival di Rotterdam 2014, al via il 22 gennaio. Cerchiamo, innanzitutto, di capire come si struttura, le finalità e quali caratteristiche lo distinguono dagli altri festival internazionali.
Per essere precisi l'International Film Festival di Rotterdam nasce nel 1972 dall'idea di Huub Bals come un momento di riflessione sul cinema. Successivamente diviene anche una competizioni tra espressioni cinematografiche eterogenee di registi anche alle prime armi con la macchina da presa. Dopo la scomparsa di Bals, infatti, nel 1985 è stato introdotto il concorso ufficiale, il Tiger Awards Competion, ma la sostenza non è cambiata.
L'IFFR si è, infatti, sempre distinto nel panorama internazionale dei festival per essere un promotore di registi sconosciuti e in erba e di film alternativi, innovativi e non commericiali, perché il suo obiettivo è da sempre proporre il cinema in ogni sua forma, espressione, provenienza e genere, come simboleggia quella miriade di segni colorati che circondano il logo nell'immagine ufficiale. A tal proposito il 'festival della tigre', inoltre, detto così perché il suo logo è liberamente ispirato al leone della MGM, ha sin dall'inizio attivato un mercato indipendente, denominato CineMart, per co-sostenere alcune produzioni cinematografiche low budget attraverso una rete di produzioni. Con la stessa finalità agisce anche la Hubert Bals Fund, che si segnala per essere un fondo di aiuto a registi provenienti dai paesi in via di sviluppo con l'obiettivo di cercare di trasformare in immagini i loro progetti.

Quindi promozione, sostegno. L'altra parola d'ordine dell'IFFR è vicinanza con il pubblico. Sia prima che durante il festival non si tengono conferenze stampa ufficiali, sfilate su tappeti rossi o feste ultra-chic. Il regista, l'attore, il produttore circolano in mezzo alla gente e nelle sale della kermesse e siedono tra il pubblico: è premura dell'organizzazione del festival creare un rapporto diretto tra l'ideatore dell'opera cinematografica e chi ne fruisce, in modo da stibilire confronti, idee, spunti tra le due parti. Non è un caso, infatti, che nel corso degli anni l'IFFR registri una costante crescita del pubblico fino a superare i 300 mila visitatori nei suoi 11 giorni di svolgimento nell'ultima edizione. Ciò è dovuto non solo al senso di ampia partecipazione, ma anche alla volontà di proporre una pluralità artistica, un'offerta cinematografica ampia e diverisficata.
I due concorsi principali, il Tiger Awards e il Tiger Awards Competion for Short Films, prevedono tre vincitori ciascuno in una selezione di opere prime o seconde provenienti da ogni nazione del mondo. Le sezioni Bright Future, Spectrum e Spectrum: Shorts sono, inoltre, tre grandi concorsi in cui il publico può visionare un'eterogeneità di lavori filmici, senza distinzione tra lungometraggi o corti, in cui temi, riflessioni, modi narrativi si mescolano affinché tutto possa stimolare gli spettatori.

Per rendere più chiaro il panorama di offerta basta scorrere la lista dei quindici film inseriti nel concorso principale per l'edizione 2014 dell'IFFR, diretto da Rutger Wolfson, elencati nel sito rigorosamente in ordine alfabetico per titolo e non per regista. Le opere provengono da Olanda, Giappone, Brasile, Italia, Sud Corea, Croazia, Russia, Austria, Svezia, Germania, Bulgaria e ognuna di esse affronta una necessità, una sensibilità, un'idea di cinema di un giovane regista.
Si passa dalla commedia Afscheid van de maan di Dick Tuinder, che racconta la particolare clima di follia che si respirava nel 1972 in diversi parti del mondo, a temi più sentiti come le differenze di classe nella Rio di oggi al centro di Casa grande di Fellipe Barbosa. Gli interrogativi esistenziali dei 17enni coreani del film Han Gong-Ju di Lee Su-Jin alle prese con sentimenti come compassione, trauma e scarsa comprensione si associano ai problemi dei giovani protagonisti della pellicola The Hope Factory di Natalia Meschaninova, i quali desiderano solo scappare dall'inferno industriale in cui vivono, Norilsk. Ancora di una tentata fuga si narra in War Story di Mark Jackson in cui una fotografa di guerra cerca di scappare dai suoi ricordi della Libia dopo la rivoluzione, soggiornando in una Sicilia deserta e silenziosa. Un giorno incontra un giovane profugo tunisino e il confronto con lui può far ritornare nella donna la passione per la vita. Altri film inseriti nella sezione Tiger Award sono la commedia Riocorrente di Paulo Sacramento in cui una donna si divide tra due uomini in una vibrante Sao Paulo, l'analisi sul senso della vita di Amadeo di Savoia affrontata dallo spagnolo Luis Minarro in Stella cadente, la tragica e ironica riflessione che unisce la maternità alla patria di Maya Vitkova nel film Viktoria. Ognuno di questi titoli rappresenta sicuramente una sopresa e un'incognita e forse tra questi film, tra queste idee qualcuna verrà premiata dalla giuria composta da Elia Suleiman, Nanouk Leopold, Violeta Bava e Kiki Sugino. Magari i giurati decreteranno con il loro verdetto la carriera del nuovo Christopher Nolan o Kelly Reitchardt o del nuovo Zhang Yuan, che a Rotterdam hanno vinto da semi-sconosciuti nelle passate edizioni.

Spectrum, infine, è la sezione in cui relazionarsi al nuovo segno, al futuro del cinema. Qui, infatti, sono inserite le ultime pellicole di Wang Bing, Kelly Reitchardt, Alexander Payne, Lav Diaz, Spike Jonze, Jim Jarmusch a cui si associano quelle dei meno noti Prasanna Jayakody, Marco Pando, Manuela Martìn Cuenca, Thunska Pansittivorakul, Vitor Gonçalves, Tariq Teguia, Katell Quillévéré e Roberto Minervini. Quello che accomuna i film di questi registi è il loro contributo essenziale allo sviluppo della cultura cinematografica sempre più nel nome di un'offerta artistica da parte dell'IFFR eclettica e pluralistica nei generi e nei linguaggi.

Insomma, i presupposti sono posti. Può iniziare il nostro viaggio all'interno del 43esimo International Film Festival di Rotterdam.
Per consultare il programma completo della rassegna, clicca qui.

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