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Intervista a Checco Zalone e Gennaro Nunziante per Sole a catinelle

"In Sole a catinelle Checco è il prodotto di vent'anni di berlusconismo, uno che in determinate ideologie ci ha creduto": Checco Zalone ci parla della nuova commedia che lo vede protagonista sotto l'egida di Gennaro Nunziante. Un film che, secondo il regista, "affonda le sue radici nella commedia italiana del passato"

Il nuovo protagonista del film di Checco Zalone è un giovane papà che rappresenta “il risultato di vent’anni di berlusconismo”. Non è un personaggio negativo, ma semplicemente lo specchio della nostra società.
Emozionato, ma al tempo stesso divertito e soddisfatto del suo ultimo lavoro, Luca Medici, in arte Checco Zalone, ha incontrato i giornalisti per la presentazione del film Sole a catinelle. in uscita il 31 ottobre 2013. Insieme a lui, il regista Gennaro Nunziante e alcuni membri del cast.

Checco Zalone, dopo gli incassi da record dei primi due film, come spieghi il tuo successo?
Checco Zalone: L’ho sempre sognato, ma in realtà non me l’aspettavo. Avrei voluto diventare musicista, ma in quei panni non ho avuto molto successo. Forse perché mi sono sempre ispirato ad altri e non ho mai avuto uno stile mio. Fare il comico è stato un fatto casuale.

Com’è il tuo nuovo personaggio cinematografico?
C.Z.: In Sole a catinelle Checco è il prodotto di vent’anni di berlusconismo, uno che in determinate ideologie ci ha creduto. Con questo non voglio dire che debba essere condannato, anzi alla fine gli si vuole pure bene. Si tratta di un uomo che non sente la crisi, o meglio non si rende proprio conto che ci sia.

A proposito di crisi, nel film se ne parla e se ne ride anche molto!
C.Z.: Ci piaceva l’idea di un personaggio che non si rendesse affatto conto il disagio dei nostri tempi. Non abbiamo voluto tracciare un’analisi fenomenologica, ma fare un film divertente.

Com’è il rapporto col regista, Gennaro Nunziante?
C.Z.: Siamo ormai una coppia di fatto. Facciamo tutto insieme. L’intento comune è quello di divertire, prendendo in giro (bonariamente, s’intende!) alcuni stereotipi. In questo caso, ci è piaciuto ironizzare anche sul cinema d’autore, evitando ogni forma di buonismo. E specialmente nel finale, lo si percepisce molto chiaramente!

Sole a catinelle diverte molto, ma offre anche tanti spunti di riflessione su svariate categorie del genere umano. La ricetta del vostro successo è questa?
Gennaro Nunziante: La ricetta è vecchia e affonda le sue radici nella commedia italiana del passato, che ha sempre attinto alla realtà. La comicità muore nell’anacronismo, deve essere sempre attenta a raccontare le cose vere.   

Com’è il tuo rapporto con la paternità?
C.Z.: L’ho affrontata nel film, ma anche nella vita reale. Mi sono ispirato a questo elemento autobiografico per la sceneggiatura. Adesso non vedo l’ora di poter riabbracciare mio figlia Gaia, dopo tante settimane di riprese in cui l’ho vista davvero troppo poco!

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