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Temi attuali e nuove tendenze registiche: ecco la 28esima Settimana della Critica di Venezia

Sono stati presentati i lungometraggi che compongono la 28esima Settimana Internazionale della Critica alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Temi attuali e registi alle prime armi per un programma che si presenta ben strutturato, almeno sulla carta. "Una selezione di alto livello", promette il delegato generale Francesco Di Pace

La Settimana Internazionale della Critica, sezione indipendente e collaterale della Mostra del Cinema di Venezia, ha caratterizzato la sua personale proposta cinematografica per la costante ricerca di forze espressive e visive originali e concettualmente valide a cui si è da sempre associato il rigore tematico. Anche per l'edizione di quest'anno, la numero 28 (dal 28 agosto al 7 settembre al Lido di Venezia), ha tenuto fede a questi principi. Durante la conferenza stampa di presentazione a Roma, infatti, il delegato generale Francesco Di Pace ha tenuto a sottolineare la coerenza della scelta tematica dei sette film in concorso (sei già annunciati, il settimo è a sorpresa e sarà svelato tra due settimane per ragioni 'burocratiche'), più uno di apertura e uno di chiusura come eventi speciali. "Una selezione che ci soddisfa molto e che ci è parsa di alto livello", ha affermato Di Pace.
I film scelti, tutte opere prime presentate in anteprima mondiale, compongono una geografia mondiale vasta e variegata che passa dal Cile per giungere in Europa, toccando Francia, Italia, Slovenia e Svezia, per poi successivamente proseguire in Africa e terminare il suo viaggio nuovamente in Cile.

Il dato che emerge da questa riflessione globale è che i problemi dell'uomo di oggi sono in ogni angolo del mondo gli stessi: la scarsa appartenenza al territorio, alla sua vita sociale e alla vita propria, la netta contrapposizione tra vita reale e il mondo immaginario e di finzione in cui si rifugia l'uomo nel momento in cui la realtà presenta i suoi problemi, ma anche il viaggio e la fuga intesi come espiazione dei mali sociali o come antidoto ad una piaga difficile da debellare come l'intolleranza. Proprio quest'ultimo tema rappresenta un momento di riflessione comune a due film in concorso ambientati sul territorio africano. Il regista marocchino Abdellah Taïa nel suo film L’Armée du salut (L’esercito della salvezza) tratta l'intolleranza nei confronti dell'omosessualità. La storia è autobiografica e racconta quando da ragazzino il regista ha compreso la sua natura e come questa si scontrava con i valori tradizionali della sua famiglia. La pellicola parla di repressione, di 'castrazione' dei sentimenti fino al viaggio liberatorio, più precisamente in Svizzera dove il giovane Taïa giunse per studiare, raggiungendo così una concreta speranza di vita.
Ancora l'intolleranza in Africa è al centro di White Shadow (Ombra bianca) di Noaz Deshe, che si avvale di Ryan Gosling in veste di produttore esecutivo. La storia narra, con un forte accenno documentaristico, la tragedia della persecuzione nei confronti degli albini nei territori africani. Il protagonista è un giovane albino che, dopo la morte del padre, fugge da quella realtà e dal proprio destino, che non lo accetta per com'è. Anche in questo caso il viaggio è la risposta ai suoi problemi.
Chi fugge dalla realtà sono anche le tre protagoniste del cileno Las niñas Quispe (Le ragazze Quispe) di Sebastián Sepúlveda. Le tre sorelle vivono su un altopiano e conducono la loro vita immerse nei ritmi della quotidianità contadina. Sono distanti dalla realtà sociale, ma gli echi che provengono mettono in discussione il loro status, la loro condizione, fino al gesto estremo finale.
E' meglio la realtà o vivere nella finzione? Questo è l'interrogativo che si pone Återträffen (La riunione) della svedese Anna Odell. Il film si presenta suddiviso in due parti. La prima propone la riunione di ex compagni di scuola della Odell che si trasforma in tragedia quando la regista accusa i vecchi compagni di averle rovinato l’adolescenza, seviziandola ed emarginandola. Nella seconda parte la regista propone la visione del suo film ai suoi veri compagni di classe. Dove, quindi, finisce la realtà e inizia la finzione?
Le restanti due pellicole inserite in concorso nel programma della Settimana della Critica hanno in comune il tema del territorio e in particolare la Slovenia. In Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto il protagonista è Paolo, interpretato da Giuseppe Battiston, un uomo non in grado di provare affetti, tanto da preferire il vino ad amici e parenti. La sua vita viene sconvolta quando appare il nipote quasi autistico, Zoran. Paolo vorrebbe subito liberarsene, ma ben presto scopre il talento nascosto del ragazzo che funge da collante tra i due. Il film è stato girato in parte in Slovenia, proprio come Razredni sovražnik (Nemico di classe) di Rok Bi. In una classe di liceo un insegnate a causa del suo carattere autoritario è accusato del suicidio di una sua studentessa. Il responsabile, però, non può essere solo lui, ma anche la scuola, la società e il mondo di oggi.

Di tema e tono più artistico e concettuale sono i film di apertura e chiusura della Settimana. L’arte della felicità di Alessandro Rak, pellicola di apertura, è un film d’animazione realizzato da un gruppo di giovani disegnatori, fumettisti e musicisti, coordinati da un produttore-sceneggiatore molto intelligente. Il potere della creazione, della ricerca artistica permetterà anche di travalicare i confini di una Napoli piovosa e immersa nell'immondizia. Il film di chiusura, invece, è il cileno Las analfabetas (Le analfabete) di Moisés Sepúlveda, che racconta l’incontro tra due donne d’età diverse, entrambe analfabete. Jackeline è analfabeta nel cuore, nei sentimenti, ma riuscirà ad aiutare l'analfabetismo reale di Ximena, insegnandole a leggere e a capire la sua vita.

Dunque, il programma della Settimana Internazionale della Critica si presenta attento come sempre a promuovere giovani talenti della macchina da presa con le loro idee fresche e sempre attuali. Vedremo di che pasta sono fatti...

Di seguito la lista dei film selezionati alla 28esima Settimana Internazionale della Critica.

In concorso

L’Armée du salut (Salvation Army/L’esercito della salvezza)
di Abdellah Taïa
Francia-Marocco, 2013 – World Premiere

Återträffen (The Reunion/La riunione)
di Anna Odell
Svezia, 2013 – World Premiere

Las niñas Quispe (The Quispe Girls/Le ragazze Quispe)
di Sebastián Sepúlveda
Cile-Francia-Argentina, 2013 – World Premiere

Razredni sovražnik (Class Enemy/Nemico di classe)
di Rok Bi?ek
Slovenia, 2013 – World Premiere

White Shadow (Ombra bianca)
di Noaz Deshe
Italia-Germania-Tanzania, 2013 – World Premiere

Zoran, il mio nipote scemo (Zoran, My Nephew the Idiot)
di Matteo Oleotto
Italia-Slovenia, 2013 – World Premiere

+ Un film sorpresa

Film di apertura – Evento Speciale Fuori Concorso
L’arte della felicità (The Art of Happiness)
di Alessandro Rak
Italia, 2013 - World Premiere

Film di chiusura – Evento Speciale Fuori Concorso
Las analfabetas (Illiterate/Le analfabete)
di Moisés Sepúlveda
Cile, 2013 - International Premiere

 

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