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Jim Carrey disconosce Kick-Ass 2

Non capita molto spesso che degli attori disconoscano pellicole in cui hanno recitato rifiutandosi di partecipare alla promozione degli stessi. Capita molto spesso con gli autori dei libri o fumetti da cui i film vengono tratti, ma di star che abbiano cambiato idea su titoli già interpretati e pronti per essere immessi sul mercato non è che ci siano moltissimi esempi.

Eppure è successo a Jim Carrey, che ha pubblicamente ammesso di non voler partecipare al lancio di Kick-Ass 2 perché il film è troppo violento e diseducativo. Ovviamente voi starete pensando: ma non lo sapeva anche prima di firmare il contratto, incassare il suo lauto compenso, e girare tutte le scene? Ovviamente sì, ma Carrey ha detto di essere molto cambiato in questi ultimi tempi e che le recenti sparatorie nelle scuole, un continuo negli States, hanno colpito la sua sensibilità portandolo a non riconoscersi più nel Colonnello Star and Stripes (personaggio da lui interpretato nel sequel di Kick-Ass).
Ho girato Kick-Ass 2 un mese prima del massacro alla scuola elementare Sandy Hook e adesso in tutta coscienza non posso approvare un tale livello di violenza”, ha twittato l’attore di The Mask spiegando così le proprie, profonde, motivazioni. In un altro post l’attore ha poi specificato: “Non mi vergogno del film, ma i recenti avvenimenti hanno portato un profondo cambiamento nel mio cuore”. Non stiamo a sottolineare che la presa di posizione di J.C. ha suscitato numerose polemiche, in primis da parte dell’autore del fumetto da cui il film è tratto, ovvero Mark Millar che ovviamente non si capacita dell’opinione di Carrey.
Millar, tramite il suo blog, ha risposto alle accuse mosse dalla star affermando che nel film non c’è alcuna scena che non fosse presente diciotto mesi fa alla fine delle riprese. Inoltre è impossibile aspettarsi da un film intitolato Kick-Ass che non siano presenti scene di violenza ed una certa quantità di morti e sangue. Il punto rimarcato dallo scrittore e produttore esecutivo della pellicola, è che si tratta di fiction e non di un documentario pur accettando il turbamento dell’attore.
Al dunque è tutto finto e la violenza fa parte del racconto che ha il solo scopo di intrattenere il pubblico e non di educarlo. Millar ha concluso affermando che sarà sempre contrario al teorema che vede la violenza reale come figlia della violenza dei media. E noi, sinceramente, pur capendo i turbamenti di Carrey, siamo perfettamente d’accordo con Mark Millar. Una piccola speranza di riconciliazione comunque permane visto che M.M. ha concluso il suo post in difesa di Kick-Ass 2 lanciando un appello a Jim Carrey: “Jim, ti adoro e spero che riconsidererai la tua posizione. Sei incredibile in questo folle film”. Se son rose fioriranno, ma vediamo un happy ending davvero difficile.

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