E' casa mia, decido io!
- Scritto da Roberta Bonori
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Continuano a piovere polemiche sul post-festival a Venezia: più che l'edizione del trionfo di Kim Ki-duk, probabilmente questa 69esima Mostra del Cinema verrà ricordata per la sua indubbia piega xenofoba. Stavolta ad unirsi al coro degli insoddisfatti e riscoperti patriottici c'è il regista Giovanni Veronesi, che sul social network Twitter si sfoga dicendo "Io non ne posso più dei film coreani che sono molto belli ma mi hanno rotto le palle. Tutto qua. E ora vo a mangiare un galletto. Addio".
Tralasciando la maturità dell'espressione, questo appare come l'ennesimo sfogo di chi, passateci il termine, rosica per essere stato messo in ombra. Troviamo quanto meno agghiacciante che determinate considerazioni vengano rilasciata proprio da chi ben sa come funzionano dei festival, delle giurie, e soprattutto la libertà di pensiero.
Ma il mondo non doveva essere tutto un paese?
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Tralasciando la maturità dell'espressione, questo appare come l'ennesimo sfogo di chi, passateci il termine, rosica per essere stato messo in ombra. Troviamo quanto meno agghiacciante che determinate considerazioni vengano rilasciata proprio da chi ben sa come funzionano dei festival, delle giurie, e soprattutto la libertà di pensiero.
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