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Under the Skin - Recensione

L'aliena Scarlett Johansson è alla ricerca di corpi da sacrificare in una città di provincia fredda e ostile. Nuova prova alla regia per Jonathan Glazer, che si cimenta con il genere fantascientifico senza troppa incisività

Un alieno si aggira per una città scozzese. Ha il corpo di Scarlett Johansson, i capelli neri e un furgone. Aiutato da un motociclista che percorre senza sosta le strade, è alla ricerca di uomini da attirare nella sua abitazione-trappola. Qui, infatti, mentre si spogliano e si cercano, gli uomini sono condannati a sprofondare in un liquido nero, denso come petrolio che li imprigiona per sempre. All'ennesimo incontro, però, la ragazza comincia a porsi dei quesiti. Cerca di capire la sua condizione di essere umana, scoprire il suo corpo, senza calcolarne le conseguenze.
La storia fantascientifica, narrata da Jonathan Glazer, a cavallo tra il reale e l'impossibile, inquadra un mondo reale spigoloso e plumbeo. Al suo interno le relazioni sociali sono difficili, costruite sulla prevaricazione, sull'ignoranza, sulla paura e sul culto del corpo come oggetto da possedere.
La pellicola rappresenta una sfida interessante per la Johansson. L'attrice si cimenta in un ruolo imperniato su un'intensità drammatica in aumento man mano che il suo personaggio entra in empatia con l'umanità circostante. Il regista desidera ottenere la spontaneità reale di una persona che si avvicina a un mondo nuovo pieno di contraddizioni e bestialità. Per questo utilizza anche riprese nascoste che catturano immagini realistiche.

La Johansson dal canto suo risponde a questa esigenza con la giusta immedesimazione, ma la volontà di Glazer di concentrarsi sull'attrice americana è il pregio e il limite di Under the Skin. Il personaggio del motociclista o quello degli uomini che la ragazza incontra, il loro essere materiali, superbi e arroganti sono frammenti, segni isolati che si incastrano nella narrazione. Così facendo la tensione si stempera, la suspense per ciò che potrà accadere cresce a fatica, conducendo chi osserva al momento della svolta con poca attesa.

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