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Scialla! Stai sereno

La locandinaEsordio alla regia per Francesco Bruni, sceneggiatore di lunga data, che dirige una commedia incentrata su un padre e un figlio ritrovato. Ironia e dramma in un binomio vincente

BrunoFabrizio Bentivoglio – è uno scrittore sulla sessantina che scrive biografie. Il suo ultimo lavoro si concentra su Tina, una ex pornostar dai modi raffinati e borghesi. Ma è anche un professore che si trascina stanco e pigro per casa, dando ripetizioni a ragazzi svogliati tanto quanto lui. Luca invece è un quindicenne pieno di vita e dai modi un po’ grezzi, usa un gergo giovanile metropolitano (da qui il titolo “scialla”, che in slang significa “stai sereno”) e ha una madre che sta per partire per l’Africa. Anche lui va a casa di Bruno per le ripetizioni e quando sua madre lo affida al “professore” in sua assenza, tra Bruno e Luca inizierà un rapporto profondo, ma anche pieno di conflitti. All’inizio Bruno non aiuta il ragazzo che rischia di essere bocciato, ma poi inizia a dargli delle regole e a seguirlo costantemente e con passione nello studio. Si sente responsabile: infatti Bruno scopre di essere il padre di Luca, un segreto svelato dopo molti anni che il ragazzo continua però a non sapere...

Vincitore all’ultima Mostra di Venezia, nella sezione Controcampo Italiano, Scialla è l’opera prima di Francesco Bruni, già sceneggiatore per Virzì, Comencini e Calopresti.
Filippo SchicchitanoUna commedia ricca di brio, frizzante e ironica, che unisce due personalità davvero distanti ma tuttavia complementari: Bruno e Luca –  interpretati da Fabrizio Bentivoglio e il giovane Filippo Schicchitano, per la prima volta sullo schermo – due mondi che prima si scontrano e poi imparano a farsi forza a vicenda, a dare il meglio per sentirsi felici di se stessi.
La tematica padre–figlio viene qui raccontata in maniera delicata e definita con molte sfumature, senza però toni retorici o cliché narrativi, con una “profonda leggerezza” davvero notevole. Un tema difficile che con ironia, battute divertenti e due attori in splendida forma, trascina il film in un’opera godibile, che fa riflettere e allo stesso tempo emoziona, dando l’idea di un rapporto che cresce minuto dopo minuto, inquadratura dopo inquadratura, dove per una volta tanto i sentimenti sono autentici e genuini.
Il rapporto dei due protagonisti si evolve quando Luca che si perde nelle gang di borgata, sarà aiutato da suo padre ad uscirne, lo stesso Bruno darà un senso alla sua vita cercando di responsabilizzare il figlio. Crescono entrambi, si spronano a vicenda e si riconoscono nelle loro fragilità.
Insomma una pellicola fresca e giovane, dove la ricerca dell’identità di due generazioni a confronto, si unisce e si confronta, dà vita a due ritratti umani credibili. La forza di Scialla sta tutta qui: aver costruito due personaggi principali pieni di vitalità, sfumature e molto coinvolgenti.

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