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Iron Man 3

Ultimo capitolo delle avventure del supereroe più irriverente ed amato del mondo dei cine-comic, in un film che segna la degna chiusura della trilogia sull’uomo dall’armatura di ferro

Il cine-comic non è più un universo per soli nerd. Rispetto al grande pubblico è evidente che gli amanti dei fumetti (che siano essi pro Marvel o pro DC), durante la visione dei film, ne riescano ad apprezzare delle sfumature nella storia che i neofiti non sono in grado di cogliere, ma il respiro assolutamente mainstream dei vari capitoli sui supereroi ha generato apprezzamenti da più parti nonché, non ultimo e non trascurabile, un grandissimo successo al box office. Fra tutti però Iron Man è indubbiamente il personaggio più divertente, che si prende meno sul serio, più irriverente e meno ligio al dovere (vedi Capitan America) dell’universo Marvel. Genio della tecnologia e filantropo, Tony Stark, l’uomo dentro l’armatura, in questo finale epico e spettacolare deve fare in conti con un problema che parte da universi reconditi. Shane Black, succeduto alla regia a Jon Favreau (in veste qui non solo di attore ma anche di produttore esecutivo), ha firmato moltissime sceneggiature, ma Iron Man 3 è essenzialmente la sua opera seconda (Kiss Kiss Bang Bang del 2005 ha segnato il suo esordio e contemporaneamente ha rilanciato la carriera proprio di Robert Downey Jr.).
Il film parte con Tony Stark in Svizzera nel 1999 e ci narra dei suoi inizi come arrogante ed affascinate miliardario. Il suo universo è molto cambiato da allora, soprattutto in seguito alla sua missione con gli Avengers, durante la quale la lotta con gli alieni lo ha provato soprattutto psicologicamente. L’armatura di Iron Man, con la quale ha sconfitto numerosi criminali, non è più un 'giocattolo' per i suoi esperimenti, ma una vera e propria coperta di Linus che gli dà sicurezza. Ma la minaccia di un pericoloso terrorista, il Mandarino, costringe Tony Stark ad allontanare i suoi incubi per affrontare il nemico, che rischia di mettere a repentaglio anche l’unico rapporto che lo faccia sentire veramente bene, quello con la sua ex segretaria Pepper
Divertente ed ironico nelle battute (come nella migliore tradizione di Tony Stark), spettacolare e assolutamente 'esplosivo' nelle scene d’azione più concitate, il film soffre, in alcuni momenti, di una mancata attenzione alla parte scritta. La sceneggiatura infatti è piena zeppa di gap non trascurabili ma che, come spesso accade, ai fini della resa finale contano poco.
Senza Robert Downey Jr. Iron Man non esisterebbe, è assolutamente impagabile e perfetto, e talmente vicino al ruolo che interpreta da farti dimenticare chi sia chi. Al suo fianco questa volta troviamo un cattivo d’eccezione come Ben Kingsley, nonché il corrispettivo biondo di Tony Stark che prende il volto di Guy Pearce, ma entrambi nelle scene in comune spariscono in confronto al carisma di Downey Jr.

Forse si rischia di essere pignoli se ci si addentra nella critica di una mancata coerenza nella storia, in fondo è lo spettacolo ciò che conta (considerazione opinabile). D’altronde è quello che si vuole e che ci si aspetta…

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