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Il commissario Torrente - Il braccio idiota della legge

Volgare, irriverente, un vero classico del cinema trash: giunto alla sua quarta (dis)avventura sul grande schermo, il Commissario Torrente di Santiago Segura non lascia certo indifferenti, che piaccia o meno

In Spagna già spopola da diversi anni, è diventato un personaggio dei fumetti, ne hanno creato persino un videogame: stiamo parlando dell’irriverente personaggio creato e interpretato da Santiago Segura, il Commissario Torrente.
L'uomo è un ex commissario di polizia che risente molto anche lui della crisi in Spagna e si arrabatta alla meglio per tirare avanti. Una sua vecchia conoscenza gli commissiona un omicidio e da questo punto in poi il protagonista avrà parecchie gatte da pelare.
Il film si presenta sin da subito per quello che è: in vero stile trash, con immagini e battute volgari, nonsense e una sequela infinita di nudi femminili. Forse non hanno tutti i torti quelli che l’hanno accusato di dare una visione troppo maschilista alle cose. Un fatto è indubbio: Segura non si ferma davanti a niente e mette in risalto (fino all’iperbole) tutti i vizi e le degenerazioni della razza umana. Forse il successo di botteghino in Spagna è dovuto proprio a questa spregiudicatezza: battute omofobe, razziste, misogine; non manca davvero nulla per definirlo uno dei film più riusciti della storia del trash, dagli anni ’70 a oggi.
Torrente è un essere terribile, di cui si potrebbe ridere solo al cinema, perché averlo come vicino di casa o come parente sarebbe un incubo. Tuttavia alla fine lo spettatore è portato a parteggiare per lui e a riconoscere in quest’uomo senza qualità e con mille vizi, il volto di un Paese in preda alla crisi economica. Insomma, un personaggio che, pur in negativo, non lascia indifferenti.
Da segnalare qualche cameo: i calciatori spagnoli Fabregas e Ramos, nella scena della partita in carcere tra guardie e detenuti.

E allora, cari amanti del Monnezza, di Lino Banfi, Alvaro Vitali & co.: questo film dei cugini spagnoli è fatto apposta per voi. Per chi non ama la comicità demenziale e la risata sulle più spicciole volgarità, il consiglio è di quello di stare alla larga.

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