Dino è un ragazzino di otto anni, che come la maggior parte dei suoi coetanei disubbidisce spesso alla madre e si caccia inevitabilmente nei guai. Ha una grande passione: i dinosauri. Per questo passa molto tempo a osservarne i resti al museo cittadino e un giorno, a casa del suo migliore amico Max che ha un padre inventore, scopre una macchina del tempo insieme alla sorella Julie. I tre ragazzi compiranno un viaggio all’insegna dell’avventura, tornando indietro di milioni di anni, per scoprire tante cose sui dinosauri, che sui libri è impossibile trovare.
Dino e la macchina del tempo di Choi Yoon-suk e John Kafka, realizzato attraverso una coproduzione USA-Corea del Sud, vanta nomi importanti per il doppiaggio nell’originale versione americana: Stephen e William Baldwin, Melanie Griffith e Jane Lynch.
La semplice storia del viaggio nel tempo di 3 bambini è una buona base di partenza per illustrare ai più piccoli il mondo dei dinosauri, la storia della loro comparsa ed estinzione sulla Terra e le le loro abitudini. Il film, però, non si rivolge soltanto ai bambini: il difficile rapporto genitori-figli, l’apparente incomprensibilità tra due generazioni così lontane, diventa quasi una metafora con il lontanissimo periodo del Cretaceo e i giorni nostri: Dino avrà modo di rendersi conto che anche la madre di un dinosauro può avere gli stessi timori e le medesime ansie della sua e il confronto con quel mondo lo porta a riflettere sui suoi errori, per cercare di migliorarsi. Anche sua madre capirà i propri errori e alla fine i due si riveleranno l’un l’altro aspetti nascosti del loro carattere.

Dopo il successo de Le avventure di Fiocco di neve, la Notorius Pictures presenta una storia per grandi e piccini, che cavalca l‘onda fortunata dei film di successo sui dinosauri inaugurata da Jurassic Park, ma che non spicca né per i contenuti né per lo stile dell'animazione.

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