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Buon anno Sarajevo

Grande prova per la regista bosniaca che riporta con sapiente realismo, quasi a mo’ di documentario, le ancora difficilissime condizioni di vita della Bosnia dopo il conflitto bellico degli anni’90.Una scena del filmSe questo film voleva innescare nell’animo dello spettatore un profondo senso di angoscia e irrequietezza, possiamo dire che l’intento è riuscito. A distanza di diversi anni dalla fine della guerra in Bosnia, le condizioni di vita a Sarajevo per i sopravvissuti non sono ottimali. Specialmente per gli orfani di quelli che non ce l’hanno fatta.Buon anno Sarajevo (Djeca) racconta le vicende di due fratelli, Rahima (Marija Piki?) e Nedim (Ismir Gagula), costretti ad arrabattarsi alla meno peggio per sopravvivere. Lei lavora duramente in un locale gestito da un individuo losco, lui presenta tutte le caratteristiche dell’adolescente ribelle che non rispetta le regole e, anzi, cerca la via più breve per emanciparsi da una vita di sacrifici. In più, tanto per aggiungere una nota tragica alla già poco rosea situazione, la protagonista è una ragazza che ha deciso di indossare il velo e abbracciare il credo religioso dell’Islam e viene emarginata ulteriormente (non solo è orfana di guerra, ma anche musulmana!)Una storia amaramente comune, insomma, che la regista Aida Begi? racconta sottolineando la triste ripetitività delle più piccole azioni quotidiane. Il tema principale, la guerra, fa soltanto da sfondo a tutta una serie di difficoltà che i protagonisti si trovano a dover, spesso loro malgrado, affrontare.  Anche quando sono davanti alla televisione, le immagini del conflitto o dei superstiti vengono ascoltate distrattamente, perché ci sono situazioni sempre più urgenti da affrontare. Il forte disagio che i due ragazzi vivono si osserva da vicino: la regista segue continuamente Rahima, camera a mano, in modo che lo spettatore accompagni idealmente la giovane in un difficile viaggio attraverso le sue emozioni.Per la Begi? si tratta del secondo film, che come il primo ha riscosso consensi in maniera unanime: una menzione speciale all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Un certain regard, primo premio alla Mostra del Cinema Nuovo di Pesaro, presente anche al Torino Film Festival, nella sezione TorinoFilmLab, sarà nelle sale il 3 gennaio grazie alla distribuzione della Kitchen Film.Tanto di cappello anche da parte nostra anche se, per un film che si conclude con i botti di capodanno, non ci sarebbe stato male un pizzico di buonumore in più!Vai alla scheda del film   
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