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Come un tuono

Ryan Gosling torna sullo schermo per questo dramma di Derek Cianfrance che lo dirige dopo il delicato e potente Blue Valentine. Sono raccontate due generazioni, quella dei padri e quella dei figli alle prese con la pesante eredità dei loro genitori. Nel cast anche Bradley Cooper, Eva Mendes e Ray Liotta


Luke (Ryan Gosling) è un motociclista tatuato e schivo, che vaga per lo stato di New York con i suoi spettacoli ambulanti. Una sera incontra la sua ex ragazza, Romina (Eva Mendes) che da poco ha partorito suo figlio tenendolo all’oscuro. Luke decide di prendersi cura del bambino, ma nel tentativo di mantenere la sua famiglia inizia a fare rapine in banca con il suo complice, il meccanico che gli ha dato un lavoro. Un giorno una rapina finisce nel peggiore dei modi e il poliziotto che cerca di fermare Luke, l’ambizioso e ambiguo Avery Cross (Bradley Cooper), riuscirà a fermarlo non senza macchiarsi di un grande crimine. La storia copre quasi due decenni: i due figli di Luke e Avery sentiranno il peso delle colpe dei loro padri e le loro vite si incroceranno, creando dei problemi ad entrambi.
Tre film in uno: ecco la prima impressione di Come un tuono, dramma corale che scivola via in un arco temporale di quasi vent’anni.
La prima parte è dedicata alle vicende del motociclista Luke, un ragazzo pieno di ferite come i tatuaggi che ricoprono il suo corpo, che vuole riscattarsi e aiutare la sua nuova famiglia. Tuttavia è molto in difficoltà perché è un ultimo tra gli ultimi, senza denaro e senza una rete di sicurezza affettiva, nonostante la sua famiglia. La seconda parte invece si snoda tra le ambiguità del poliziotto Avery, ambizioso nel suo voler sconfiggere la corruzione nel dipartimento di polizia, ma anche lontano dal voler fare il padre, quasi fosse una minaccia questo ruolo. Infine i due figli dei protagonisti, così diversi e in realtà così simili per non avere una figura paterna di riferimento che li accompagni nella loro crescita.

Padri che non riescono a completarsi nel loro ruolo e figli che devono pagare per questa incapacità relazionale, da qui il regista Derek Cianfrance sembra partire per creare un dramma che, soprattutto nella prima parte, ci regala grande emozioni. Immagini ruvide, piani sequenza con camera a spalla e dialoghi scarni (in virtù anche della presenza di Gosling e della sua recitazione di poche parole) ci regalano un film ricco di suggestioni, grazie anche alla prova di tutto il cast. Gosling ricorda molto il personaggio che l’ha reso celebre in Drive, schivo, tormentato e laconico, che capisce di avere un obiettivo nella vita solo dopo aver scoperto l’amore. Insomma “se corri come un tuono, ti schianti come un fulmine”.

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