Wrong Turn 5 - Bagno di sangue - Recensione
- Scritto da Michele Arienti
- Pubblicato in Film fuori sala
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Dei ragazzi partono per il Mountain Man Music Festival, sbagliano strada e cadono nella trappola di un assassino psicotico sorprendentemente privo di qualsivoglia deformità: uno contro cinque, non esiste follia omicida a questo mondo che possa impedirgli di essere preso a calci.
Sfortuna vuole che, in quel momento, passasse la Polizia, che - nel dubbio - arresta tutti. Da lì in poi, i tre montanari deformi - diventati una sorta di figli adottivi dello squilibrato malmenato - escono dall'ombra ed iniziano il loro viaggio verso la cella per liberarlo, dilettandosi nel frattempo a lavare col sangue l'asfalto innocente.
Wrong Turn 5 - Bagno di sangue è un horror messo in piedi alla buona, con scenografie di cartone e prove d'attore ignobili. Si maschera da splatter solo per non essere ricoperto di insulti. In sintesi è la sublimazione del concetto di 'film ignorante'.La telecamera nel frattempo stacca ad intervalli regolari sulla penombra della cella in periferia, il padre-padrone continua ad apparire tranquillo ed a sbraitare minacce alcoliche. L'idea è interessante e conferirebbe all'insieme la necessaria base di normalità, senza la quale gli squartamenti perderebbero di mordente, ma il personaggio manca completamente di carisma e contagia, con la sua pessima recitazione, tutti i protagonisti.
I dialoghi sono generici, 'metallici' e preconfezionati, la trama è inesistente, il fuoco che muove i personaggi è nullo, non interessa. Il regista Declan O'Brien abbandona a se stesso lo spettatore e gli fa digerire solo un piatto di quint'ordine, pieno di comportamenti talmente improbabili ed irrealistici da risultare ampiamente prevedibili e noiosi.
Si sta lì ad aspettare di scoprire in quale altro modo originale verranno uccisi uno a uno tutti i ragazzi (un po' infatti ricorda la sciagurata serie, che spero morta, Final Destination): arati, arrostiti, mutilati, presi a martellate sulle caviglie, legati e strappati via, insomma, di violenza gratuita esplicita, sangue, mutilazioni, intestini in bocca (bella scena) e pugnalate agli occhi non è carente, ma non diverte, non fa paura né angoscia.
Il finale si sarebbe potuto salvare esagerando col politicamente scorretto, c'erano tutte le premesse: fa presagire violenza brutale sulle due esili ma tettute eroine superstiti ed invece si spegne in un trabocchetto alla Joker nei vecchi telefilm di Batman, e in un 'non visto' che, caso più unico che raro, somiglia più ad un happy ending che ad una tragedia immaginabile: se fai film porno devi fare pornografia fino in fondo, non provare negli ultimi due minuti a fare il radical chic bifolco.
Il momento più spaventoso è stato quando ho letto che il regista era lo stesso del precedente, onesto, capitolo, La montagna dei folli: cosa gli è successo? Una brutta malattia al cervello? Noia? Una ripicca contro il produttore?
Di sicuro, se questo film è uno scherzo, non mi ha fatto ridere.
Sconsigliato!
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