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Wrong Turn 2 - Senza via d'uscita - Recensione

Una troupe televisiva vuole girare un reality show all'interno di un bosco in montagna. Il che significa solo una cosa: bifolchi deformi mutanti cannibali a caccia di uomini!

Dopo i primi sessanta secondi che, è palese, sono il cartellino da timbrare per dare un senso al titolo, si spera di vedere qualcosa di nuovo o che almeno non faccia rimpiangere il già piattissimo primo episodio. Ci si chiede anche perché guardare il seguito di un film sconsigliabile sotto ogni punto di vista. Ma, nella vita, le risposte sono sempre rare e, quando latitano, spesso si va avanti senza opporre resistenza.
Rispetto a Il bosco ha fame, si nota subito più equilibrio: una storia plausibile che concede addirittura il lusso di spiegare come l'incubo abbia avuto inizio, dei dialoghi né piatti né eccessivi e, soprattutto, la presenza di un eroe carismatico come Henry Rollins. Che si aggiudica il ruolo migliore e lo scambio di battute più memorabile (quello sulla discriminazione sociale). Diciamo pure che lui è il film. E senza di lui il film non sarebbe.
Certo, è un attore goffo, ma è un duro vero. Per questo è un peccato che le tanto sperate differenze col primo capitolo durino circa mezz'ora: dopo diventa un copia-incolla del suo predecessore, come quest'ultimo era un copia-incolla di mille altri copia-incolla.
Il problema è che, quando l'incertezza è tanta, si tende a pensare che non basti la grinta di un gladiatore per sfornare un prodotto di successo. E cosa fanno i bifolchi ignoranti quanto i personaggi dei loro film quando cercano di vendere di più?
Plagiano, preferendo la quantità alla qualità: buttano lì una critica superficiale ai media (che abbandonano quasi subito), inquadrano una maglietta che cita cult cinematografici sperando di far credere di saperne e, soprattutto, sgomitano per mandare a video i due jolly universali: sesso e violenza. Fortunatamente, in questo caso, a dosi ragionevoli: niente siliconate biondo platino che masticano la gomma, solo una terza scarsa inginocchiata davanti al regista ed un amplesso ruvido tra mostri. Le scene splatter sono ben fatte e, insieme all'eroe, rappresentano la parte migliore del film. Divertente, in particolare, quella della gelosia omicida con tanto di bacio gocciolante, ma è solo un caso perché, quando il regista prova ad essere comico di proposito (la preghiera al banchetto cannibale), il risultato è vergognoso.

Visivamente è leggermente più crudo del primo Wrong Turn, ma niente che possa destare interesse: il livello d'azione è più efficace, ma non si prova mai né paura né ansia. Ci si intrattiene a cervello spento, sperando in un guizzo trash che arriverà, copioso, solo negli ultimi 5 secondi.
Tutto sommato, la sensazione di minor noia e maggiore compiutezza dell'opera mi fa pensare che il cambio di regia abbia giovato alla serie.
In ogni caso, meglio tornare all'intramontabile Liar della Rollins Band.
Vi ricordiamo che il film è disponibile in download nella versione unrated su iTunes.com.

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