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Indie-pendenza alla Settimana Internazionale della Critica

Una immagine tratta da Kiss of the DamnedFilm coraggiosi, innovativi, svincolati: questo è il genere indipendente, in concorso alla SIC - Settimana Internazionale della Critica, sezione parallela della Mostra del Cinema di Venezia, il cui programma è stato presentato a Roma. Ecco i titoli e i plot dei film in concorso

Sono stati annunciati oggi, durante la conferenza stampa tenutasi presso il Cinema Quattro Fontane di Roma, i sette film indipendenti che faranno parte della 27esima Settimana Internazionale della Critica (29 agosto – 8 settembre 2012) all'interno della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, indetta dalla SNCCI – Sindacato nazionale critici cinematografici italiani.
I sette film in competizione parteciperanno al Premio del pubblico RaroVideo, del valore di 5.000 euro, e al premio Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis.
Dalla panoramica dei titoli in concorso, si evince la voglia di spegnere il fuoco della polemica su eventuali limitazioni di opere girate da registe di sesso femminile: su sette, ben tre le pellicole a marchio rosa, più una fuori concorso. Tema centrale la multiculturalità, l'identità comunitaria, ma soprattutto la passione per il mondo cinefilo.

Luigi Lo Cascio in una scena di La città idealeEcco i sette film in concorso:

- Äta sova dö (Eat Sleep Die) di Gabriela Pichler (Svezia)
Non è certo facile per un ragazza come Raša, svedese di origine balcanica e di religione musulmana, trovare un nuovo lavoro dopo essere stata licenziata dalla fabbrica in cui lavorava come operaia addetta al confezionamento di insalate in vaschette di plastica. Non ha un diploma di scuola superiore e deve mantenere suo padre, cui è molto affezionata. Partecipa a corsi di recupero e supporto psicologico per disoccupati e fa di tutto per reinserirsi nel mondo lavorativo. Ma deve anche rendersi conto all’improvviso, in questa difficile circostanza, di non godere sotto ogni punto di vista di pari opportunità nel paese in cui ha scelto di vivere.

- La città ideale di Luigi Lo Cascio (Italia)
Michele Grassadonia è un fervente ecologista. Molto tempo fa ha lasciato Palermo per trasferirsi a Siena, che lui considera, tra tutte, la città ideale. Da quasi un anno sta portando avanti un esperimento nel suo appartamento: riuscire a vivere in piena autosufficienza, senza dover ricorrere all’acqua corrente o all’energia elettrica. In una notte di pioggia, Michele rimane coinvolto in una serie di accadimenti dai contorni confusi e misteriosi. Da questo momento in poi, la sua esperienza felice di integrazione gioiosa nella città ideale comincerà a vacillare.

Una scena del film Lotus- Küf (Mold) di Ali Aydin (Turchia-Germania)
Basri è un uomo di 55 anni che lavora duramente come guardiano delle ferrovie, controllando a piedi ogni giorno chilometri di binari. Il suo pensiero fisso è però il ritrovamento del figlio scomparso misteriosamente diciotto anni prima, quando studiava all’università di Istanbul e venne fermato dalla polizia per attività antigovernative.

- O luna in Thailandia (A Month in Thailand) di Paul Negoescu (Romania)
Radu e Adina, una giovane coppia di laureati, si prepara a vivere l’ultimo giorno dell’anno dopo aver fatto l’amore. Mentre lei, innamoratissima, non vede l’ora di trasferirsi definitivamente a casa di Radu, lui nutre non poche riserve sulla relazione e quando si imbatte, o crede di imbattersi, nella sua ex Nadia, mentre fa acquisti all’ipermercato, la sua insofferenza diventa palpabile.

- No Quiero Dormir Sola (She Doesn't Want to Sleep Alone) di Natalia Beristain (Messico)
Amanda vive in un appartamento messole a disposizione dal padre, un famoso attore con il quale ha un pessimo rapporto. Nonostante sia cresciuta nel benessere, non ha un lavoro fisso e sembra essere allo sbando. Ai problemi reali se ne aggiunge uno di natura psicologica, non riesce a dormire da sola. Di volta in volta le fa compagnia un ragazzo diverso che lei cerca di notte ma la cui presenza sente come un peso il mattino seguente. L’equilibrio già fragile della vita di Amanda viene ulteriormente messo alla prova quando è obbligata a farsi carico della nonna alcolizzata e in preda all’Alzheimer, anche lei nel passato attrice di successo. Da quel momento comincia un lento avvicinamento tra nonna e nipote che porterà alla scoperta dei rispettivi universi umani e affettivi.

Una immagine del film Water- Welcome Home (Bentornata a casa) di Tom Heene (Belgio)
Lila ritorna nella sua città, Bruxelles, dopo tre mesi trascorsi all’estero e incontra tre uomini. Sull’autobus che dall’aeroporto è diretto in città conosce un iraniano che aveva studiato nella capitale belga quarant’anni prima; a casa ritrova l’uomo dal quale si era separata temporaneamente; per strada in bicicletta viene investita da un’auto che ha a bordo un giovane funzionario delle istituzioni europee.

- Xiao He (Lotus) di Liu Shu (Repubblica Popolare Cinese)
Xiao He, cioè Lotus, insegna cinese in una cittadina del nord della Cina. Spirito libero, è convinta che l’apprendimento debba passare attraverso il piacere della scoperta e non le vecchie e ferree regole dello studio coatto. Le sue idee piacciono molto agli studenti, molto meno agli altri insegnanti che la giudicano una ribelle. Quando si scopre che Lotus ha per amante un uomo sposato, l’allontanamento dalla scuola diviene scontato. La ragazza decide allora di andare a Pechino, dove sembra poter dare libero sfogo alla propria creatività lavorando in una redazione. Ben presto però l’innato istinto di libertà la mette nuovamente nei guai, licenziata per sopravvivere è costretta a fare la cameriera in un bar. Una via di uscita sembra arrivare da un uomo ricco che si innamora di lei, ma che la ragazza non ama. Nel momento in cui decide di accettare l’amore dell’uomo, i suoi sogni sono ulteriormente calpestati a causa di un poliziotto alle cui violente avance  aveva resistito. E’ l’ora delle scelte: continuare nella sofferenza o tradire gli ideali e cambiare completamente rotta.

Film di apertura fuori concorso è Water, opera corale di Nir Sa'ar, Maya Sarfaty, Mohammad Fuad, Yona Rozenkier, Mohammad Bakri, Ahmad Bargouthi, Pini Tavger, Tal Haring (Israele/Palestina-Francia). A chiudere la 27esima Settimana Internazionale della Critica ci penserà, fuori concorso, Kiss of the Damned (Il bacio dei dannati) di Xan Cassavetes (Stati Uniti).

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