Ecco Torrente, il braccio idiota della legge
- Scritto da Anna Maria Possidente
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Intervista al regista e attore Santiago Segura, padre del commissario Torrente, fortunato personaggio che già da anni spopola in Spagna con una comicità irriverente e politicamente molto scorretta, in occasione dell’uscita del quarto capitolo dedicato all'ex poliziotto, Il commissario Torrente - Il braccio idiota della legge.
Come si spiega tutto questo successo?
Santiago Segura: Non me lo spiego ancora! Al quarto film sono ancora sopraffatto dall’emozione. Questo personaggio può piacere oppure no, l’unica speranza è soltanto che non passi inosservato.
Come mai ha scelto questo tipo di comicità così ‘politicamente scorretta’?
S.S.: Ho voluto sottolineare ed esasperare degli atteggiamenti che in realtà esistono. Sono stato accusato di misoginia, per il modo in cui presento le donne. Casomai la gente dovrebbe considerarmi un misantropo, visto che non risparmio l’essere umano in generale.
Le piace il cinema italiano?
S.S.: Lo adoro. Infatti la mia regia non ha nulla di originale, mi ispiro ai grandi del neorealismo, come Vittorio De Sica.
Nel suo film ci sono omaggi al cinema trash italiano?
S.S.: Anche quel genere fa parte della storia del cinema. A proposito di questo, ho già in mente il Commissario Torrente 5 e sto imparando l’italiano proprio per ambientarlo in questo splendido Paese. Spero di riuscire a coinvolgere Alvaro Vitali e averlo nel cast.
Torrente ha un equivalente tra i personaggi famosi italiani, o tra i politici?
S.S.: Si tratta di un ex poliziotto. Ho scelto questo personaggio perché molto spesso chi indossa una divisa si sente sempre investito di un’autorità assoluta e risulta ridicolo. Ovviamente il tutto viene esasperato, non credo ci siano persone così nella realtà. Forse l’unico che mi viene in mente è Berlusconi!