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Intervista a Ben Stiller per I sogni segreti di Walter Mitty

“Continuate a sognare e ad essere creativi, anche se fate un lavoro monotono”. Ben Stiller, in Italia per presentare il suo quinto film da regista, I sogni segreti di Walter Mitty, in uscita il 19 dicembre, ci ha raccontato alcune curiosità sulla pellicola

Ben Stiller presenta a Roma il suo quinto film da regista, I sogni segreti di Walter Mitty, che sarà distribuito dalla 20th Century Fox dal 19 dicembre. Stiller dirige e interpreta una storia con protagonista un uomo comune la cui vita è caratterizzata da avventurosi sogni ad occhi aperti.

Il viaggio che intraprende il protagonista del film, l’introverso Walter Mitty, rispecchia un po’ le vicende personali di Ben Stiller?
Ben Stiller: In questo film c’è davvero tanto di me, per questo mi è piaciuto molto girarlo. Credo che quando si inizia a pensare a un film, si metta dentro sempre qualcosa di se stessi. Posso affermare che è stata l’esperienza da regista che mi ha dato più soddisfazioni rispetto alle precedenti.

La storia è incentrata sulla ricerca del senso della vita: è un tema molto poetico, che rompe con la commedia grottesca in cui siamo abituati a vederti.
B.S.: Nel raccontare questa storia non mi importava risultare buffo o divertente, ma cercare di colpire lo spettatore nelle sue emozioni. Il protagonista è un impiegato come tanti, che lavora come photo editor alla rivista Life, ma nonostante sia ogni giorno a contatto con immagini di situazioni e posti meravigliosi non ha mai vissuto davvero in maniera avventurosa.

Nel film si parla del passaggio di una rivista storica dalla carta stampata a Internet. Cosa ne pensi di questo fenomeno così attuale?
B.S.: Personalmente mi ritengo una vittima della tecnologia, ma girando il film mi sono ritrovato a sfogliare una copia di Life del 1945 e non posso negare che sia stata un’esperienza meravigliosa, quasi come avere in mano un pezzo di storia.

Quanto è importante secondo te rimanere se stessi in un mondo che è sempre più virtuale?
B.S.: Oggi è molto difficile essere concreti nell’interagire con gli altri, complice l’avvento del digitale. Walter si estrania dal mondo che lo circonda per costruirsi un mondo proprio, pieno di meraviglie: questo suo viaggiare con la fantasia lo aiuta a continuare a vivere, ma un po’ lo blocca.

Un consiglio ai sognatori del XXI secolo?
B.S.: Non credo di essere la persona adatta a dispensare consigli su come ognuno debba vivere la propria vita, ma una cosa è certa: non rinunciate mai ai vostri sogni, anche nel caso in cui facciate un mestiere estremamente monotono!

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