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Prima Nella casa, poi forse a Cannes

"Ho un nuovo film che si chiama Jeune & Jolie: è la storia di un'adolescente che scopre la sua sessualità. Stanotte, a mezzanotte, scoprirò se il film andrà a Cannes": intervista a François Ozon, che ci parla di Nella casa, commedia con sfumature thriller, attesa nelle sale dal 18 aprile

Sorridente, per nulla emozionato e desideroso di dare più informazioni possibili (tra un bicchiere di coca-cola e l'altro): così ci si è presentato stamattina il regista francese François Ozon presso l'Hotel Sofitel di Roma per parlarci di Nella casa, attesissima commedia dalle venature thriller, tratta da una celebre pièce teatrale.

Partiamo dal titolo e dall'unità di luogo: tutto avviene in un unico spazio, in una casa. Ci spiega questa scelta?
François Ozon:
La pièce a cui mi ispiro si chiama Il ragazzo dell'ultimo banco, ma non rispecchiava il titolo del film che volevo fare. Io volevo prendere alcune tematiche di quel testo, soprattutto quelle relative al mio di lavoro: mi interessava la materia che riflette il processo dell'attrazione artistica.

Il titolo della pièce, come lei ha detto, tratta di un ragazzo seduto all'ultimo banco dove nessuno lo vede. Per essere un buon narratore e raccontare storie che coinvolgono, bisogna necessariamente passare per il voyeurismo?
F.O.
: Sì, io ho bisogno di partire da una base di realtà, da una base documentaria per poter raccontare una storia. Ho bisogno di informarmi, e per informarmi posso fare una ricerca, leggere un libro o dei giornali, oppure posso osservare quello che mi sta intorno. Ciò che succede per strada, ascoltare la storia che mi racconta un amico... Non sono certo che questo sia voyeurismo, credo abbia più a che vedere con la base di realtà che poi viene elaborata nella finzione che uno crea. Non credo comunque che abbia una connotazione negativa.

Come è stato l'approccio partendo da una commedia teatrale e quindi l'adattamento ad un lungometraggio?
F.O.
: Ho più volte fatto degli adattamenti dal teatro al cinema, per esempio con 8 donne e un mistero. Nei miei precedenti adattamenti volevo conservare l'essenza della teatralità nel film. Qui invece volevo il contrario: far dimenticare il fatto che fosse un lavoro teatrale e immergere lo spettatore in un'opera puramente cinematografica. Era importante quindi trovare un linguaggio cinematografico per poterlo fare, e cancellare tutti gli elementi della teatralità che erano presenti nella pièce. Per operare questa cancellazione, la scelta è stata tradurla in un linguaggio più realistico rispetto alla dinamica della classe del liceo e del rapporto del professore con gli allievi. Ad un certo punto, però, reintegro un elemento teatrale, che è un dispositivo tipico del teatro che Ingmar Bergman aveva usato nel Posto delle fragole e che Woody Allen ha ripreso in più di un film, ed è quello di incarnare e dare corpo al personaggio interpretato da Germaine nel racconto di Claude, a testimonianza dell'investimento emotivo così forte che Claude ha per la scrittura.

E' un film in cui le voci sono molto importanti. Cosa ne pensa della scelta di doppiare un film come questo?

F.O.
: Purtroppo non ho potere su queste decisioni. Ci sono tre paesi in Europa che impongono il doppiaggio: la Germania, la Spagna e l'Italia. Anche noi in Francia usavamo molto il doppiaggio, invece adesso stanno prendendo piede i sottotitoli e il doppiaggio è limitato ai grandi blockbuster americani. Preferirei il sottotitolo, ma non ho veramente scelta. Ricordo quando in Italia uscì Otto donne e un mistero e chiesi al distributore di allora di avere otto grandi dive del cinema italiano per doppiare il f
ilm, come Sophia Loren, Gina Lollobrigida o Monica Vitti. Mi spiegarono che non era possibile, perché in Italia il doppiaggio è un'arte per la quale si deve fare una lunga scuola.

Tra pochissimo verrà presentata la selezione dei film ammessi al Festival di Cannes: lei ha ultimato qualche nuovo progetto? Sarà presente al Festival?

F.O.: Ho un nuovo film che si chiama Jeune & Jolie (Giovane e Carina, ndr.): è la storia di un'adolescente che scopre la sua sessualità. Stanotte, a mezzanotte, scoprirò se il film andrà a Cannes oppure no. In linea di massima sono pessimista e anche un po' superstizioso, ma spero sia accettato. Sempre che il mio telefono riprenda a funzionare, visto che è da oggi che proprio non lavora bene!

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