The Last Verse - Recensione
- Scritto da Antonio Termenini
- Pubblicato in Asia
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Prodotto, come tanti altri debutti del cinema taiwanese, dalla PTS (la televisione pubblica) che sembra sempre di più rappresentare l’avanguardia per i nuovi cineasti taiwanesi, The Last Verse riprende molti dei temi di The Kids, il bellissimo film di Sunny Yu e di Lost Daughter, di Jacob Chen. Perdita dell’innocenza, crisi sociale, incapacità ed impotenza a creare un nucleo famigliare, i problemi dei padri che ricadano sui figli.
Meno lirico e nostalgico e forse anche meno stilisticamente elaborato di The Kids (anche qui l’aspetto temporale è un elemento importante, ma come progressione di fatti e di eventi più che come intreccio elaborato di flashback) The Last Verse del giovane Tseng Yin-ting sottolinea gli aspetti più tragici dell’impossibile relazione tra Ren Jie e Xiao Ping, due giovani che si amano, ma che nell’arco temporale di quasi vent’anni si allontano progressivamente l’uno dall’altro per motivi di natura sociale ed economica.
Basso budget, come in The Kids, ma tante idee, espresse con intensità, lontano da toni patetici o ricattatori. E che fa riflettere su come la difficoltà di creare nuclei famigliari rispetto a difficoltà economica, ma anche ad una società che presenta nuove e diverse sfide, sia uno dei temi centrali non solo delle sviluppate e ricche società occidentali, ma anche di quelle orientali.
Il nostro giudizio: