News, recensioni, approfondimenti sul cinema asiatico

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniAsiaMad World - Recensione

Mad World - Recensione

Notevolissimo esordio del giovane regista di Hong Kong Wong Chun, Mad World è un film di misurata durezza sulla malattia mentale e la sua accettazione. Vincitore del premio MyMovies Audience Award al Far East Film Festival 2017

Mad World giunge al Far East Film Festival 2017 preceduto dalla lunga scia di riconoscimenti ricevuti sia in varie rassegne cinematografiche che da una critica dimostratasi entusiasta per questa opera prima del giovane Wong Chun, regista autenticamente hongkonghese, proveniente dalla Fresh Wave.
La storia raccontata è quella di un giovane affetto da disturbi bipolari che esce dall'ospedale psichiatrico dove aveva trascorso un anno in seguito ad un incidente in cui perse la vita la madre, anch'essa gravemente malata, e di cui lui fu sospettato di essere stato l'artefice. Il giovane Tung viene affidato ad un padre col quale ha un rapporto molto labile che lo aveva di fatto abbandonato nell'assistenza alla madre, così come aveva fatto il fratello volato in USA. Il padre Wong si ritrova quindi con un figlio da assistere e da controllare, ma è totalmente privo delle conoscenze sulla malattia che lo affligge. Il reintegro nella società è difficile per Tung: non solo deve dividere una casa fatiscente col padre impacciato e non ha più un lavoro, anche la sua vita sentimentale è andata irrimediabilmente a pezzi. Il ragazzo, ribellandosi a tutto ciò che ha subito e che intravede dovrà subire, rifiuta i farmaci e cerca con caparbietà di reintegrarsi in una comunità che vede con occhio sospetto il suo passato tragico. Inoltre, attraverso rapidi e a volte sincopati flashback, è chiaro che il trauma dell'esperienza della malattia e della morte della madre agita ancora i suoi pensieri, anche perché è stato proprio lo stress emotivo della situazione a scatenare in lui il disturbo bipolare.
Mad World è un film sulla malattia mentale e sulla sua comprensione ed accettazione: quella di Wong che si ritrova una realtà di fronte alla quale era già fuggito vigliaccamente in occasione della malattia della moglie, ma anche quella di Tung stesso, la cui storia sembra volersi sempre più sovrapporsi nella sua mente con quella della madre, della fidanzata Jenny e della piccola comunità del condominio in cui vive che è un po' lo specchio della società. Nonostante tutto ciò, Wong Chun evita accuratamente la problematica sociale, concentrandosi soprattutto sulle storie intime, attraverso un racconto semplice e doloroso e al contempo durissimo, perché non risparmia nulla riguardo alla tematica della malattia mentale.
E' soprattutto il doppio binario attraverso il quale vediamo da un parte la madre e dall'altra Tung, protagonisti del medesimo dramma, che risulta particolarmente efficace nello sviluppo del racconto. Inoltre il regista riesce con grande bravura ad evitare i toni pericolosamente furbi e ruffiani scegliendo invece uno svolgimento narrativo secco, volgendo lo sguardo soprattutto nella seconda parte al rapporto padre-figlio, che dall'iniziale diffidenza reciproca basata sulla incomprensione approda ad una mutua conoscenza e ad una unione che sta a dimostrare l'importanza del legame famigliare in situazioni simili.
Va detto che raramente era capitato di assistere ad un esordio così sfolgorante da parte di un giovane regista che con la sua opera prima dimostra una capacità insolita di raccontare un dramma in maniera secca, facendo leva sulla sua drammaticità descritta con misurata durezza attraverso una regia matura, verrebbe da dire da veterano navigato.

Mad World è un film bellissimo, tosto, non strappalacrime nel senso più cinematografico del termine, che ci obbliga moralmente a segnare con la matita rossa il nome di Wong Chun, che non mancherà di certo di dimostrare il suo grande talento. Il cast è elemento fondamentale nella riuscita del film: se Shawn Yue è capace di tirare fuori una prova che dimostra la sua adattabilità anche ai ruoli drammatici nella difficile interpretazione di Tung, Eric Tsang nella parte del padre ed Elaine Jin in quella della madre regalano una performance straordinaria che va a nobilitare una carriera già di notevole spessore.




Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 4

  Vai alla scheda del film
  Trailer del film


Video

Massimo Volpe

"Ma tu sei un critico cinematografico?" "No, io metto solo nero su bianco i miei sproloqui cinematografici, per non dimenticarli".

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.