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Intervista a Eugene Domingo (seconda parte)

Cronaca di un intervistatore riluttante, con l’affettuosa partecipazione di Eugene Domingo: seconda puntata di una conversazione fuori dagli schemi per parlare con una delle attrici più apprezzate all'ultimo Far East Film Festival di Udine


PRIMA DELL’INTERVISTA
Valentina: Ecco, allora Eugene ti aspetta domani nella stanza delle interviste ‘one to one’, così starete tranquilli.
L’intervistatore: OK. Grazie.

L’INTERVISTA
L’intervistatore: (Entra nella stanza ‘one to one’. Dimensioni 4 X 5. Tre divani. Un ospite per divano, tre telecamere, uno o due operatori per le riprese, un intervistatore per ospite e Valentina. Caos vocale. Eugene è intervistata dalla bella e brava Marta Perego) (Staremo tranquilli… Sì, veramente intimo qui… Ah, ecco Eugene. Però, caruccia la Perego e che buon inglese… Duri i tempi per le belle ragazze. Devi sapere le lingue e avere pure una certa cultura. Ormai anche le belle devono essere ‘skillate’. E’ un’ingiustizia!)
Valentina: Ecco, Danilo. Dopo di lei ci sei tu. Ti serve qualcuno per l’inglese?
L’intervistatore: (Quando mi ha sentito parlare in inglese?) Ehm… no… grazie… Ho già chiacchierato con Eugene. Mi sembra ci capiamo…
Valentina: Come vuoi. Hai un quarto d’ora.
L’intervistatore: OK. (Come un quarto d’ora? Con la scadenza vado in ansia. E che gli racconto? Intanto spio le domande di Marta).
Marta: …conosci il cinema italiano? Hai qualche regista preferito?
L’intervistatore: (Ecco, proprio il genere di domanda che non vorrei mai fare. Se dice ‘Tornatore’ me ne vado).
Eugene: Amo molto Fellini. Specialmente quel film con quell’attrice, credo fosse anche sua moglie, che fa la parte di un clown…
Marta: Ah, intendi ‘La strada’. Sì, bellissimo. Con Giulietta Masina. Tu le somigli un po’.
Eugene: (Non molto felice) Tu dici? Comunque di recente ho visto anche ‘La grande bellezza’ che credo si ricolleghi a Fellini, se non sbaglio…
L’intervistatore: (Madonna… La grande bellezza… Forse era meglio Tornatore. Ma tant’è… Ah, ha finito. Adesso sta a me) Ciao Eugene!
Eugene: Ah, Danilo. Eccoti! Scusami, ma non ho ancora avuto tempo di farti lo scooby doo ma… non hai la camera?
L’intervistatore: Ehm, no. Se non ti dispiace ti registro con lo smartphone.
Eugene: OK.
L’intervistatore: Chissà come sarai stanca di sentirti fare sempre le stesse domande.
Eugene: (Gentilissima e professionale) Oh, no. Non ti preoccupare…
L’intervistatore: Anzitutto volevo farti i complimenti per il tuo successo di ieri con Barber’s Tale. Sei stata incredibile! Scusa se te lo dico, ma è la tua performance a fare la differenza in quel film.
Eugene: Grazie, sei molto gentile.
L’intervistatore: Non lo dico per compiacerti, poi i dieci minuti di applausi parlano da soli. Dopo un po’ mi sono dimenticato che eri tu a recitare. Era tutto così… ‘vero’.
Eugene: E’ capitato anche a me. Davvero! Mi sono fatta prendere dal film come se sullo schermo ci fosse un’altra.
L’intervistatore: E’ normale che ti abbiano premiata… in Giappone, se non sbaglio.
Eugene: Sì, ho vinto il premio come miglior attrice protagonista al 26° Tokyo International Film Festival.
L’intervistatore: Se c’è qualcosa che vorresti dire, che non hai ancora detto, o che ti piacerebbe che il pubblico italiano sapesse… (Sì, bravo. Si faccia una domanda e si dia una risposta. E poi prendo per il culo Marzullo…)
Eugene: Mi piacerebbe che ci fosse molto più interesse verso il cinema filippino. Quest’anno qui al FEFF hanno portato ben sette film, che sono tanti, ma il nostro cinema è davvero molto vivo e spazia su tutti i generi. Ci sono grandi registi e ottimi interpreti.
L’intervistatore: Sì… Perché non mi parli un po’ di te, di cosa ami, se sei innamorata di qualcuno e qualcosa?
Eugene: (Con rigido candore) Scusa ma scrivi per una rivista di cinema o per un tabloid?
L’intervistatore: (Mascella che rotola, ammutolito e confuso) … (Dovevi aspettartelo. E’ normale. Perché dovrebbe parlarti dei fatti suoi, bestia!)
Eugene: (Sorridendo accondiscendente) Mi sono presa un anno sabbatico. L’anno scorso ho recitato in sei film, più la televisione. Amo molto il mio lavoro, ma voglio dedicare un po’ di tempo anche agli amici, alla casa. La cosa che mi piace di più, a parte recitare, è stare in compagnia, relazionarmi con gli altri.
L’intervistatore: Anche per me è molto importante. Dove abiti? Stai a Manila?
Eugene: Ho due case: una a Manila e una appena fuori, in campagna, in mezzo alla natura. La natura è molto bella da me. Dovresti venire, qualche volta.
L’intervistatore: Magari. Chissà…
Valentina: Cinque minuti.
L’intervistatore: (Come cinque minuti? Sono finito in una piega spazio-temporale? Che ansia. Non ce la faccio) OK. Niente, Eugene. Ti saluto e ti ringrazio per la cortesia, per lo scooby doo che mi farai e per tutte le emozioni che ci regali dallo schermo (Il trombone inglese, nuovo strumento). Ci vediamo qui in giro e l’anno prossimo, spero.
Eugene: Sì, spero di finire il tuo scooby doo prima che tu te ne vada. Fino a quando rimani?
L’intervistatore: Fino alla fine.
Eugene: Ci vediamo, allora.
L’intervistatore: A presto.

EPILOGO
Eugene non farà in tempo a finire lo scooby doo per l’intervistatore ma, dopo qualche giorno, arriverà questa mail alla Redazione:

"Ciao!
Grazie a tutti! Ho letto delle belle parole sui film filippini nel vostro sito e vorrei ringraziare particolarmente, per le sue parole gentili, uno dei vostri scrittori, D. B. che ho conosciuto nel riuscitissimo FEFF!
Più potere al vostro sito!
Cordiali saluti.

Vostra

Eugene Domingo”




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