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Kiki - Consegne a domicilio

Uno dei primi film del maestro Hayao Miyazaki arriva per la prima volta nelle sale in una nuova edizione curata dalla Lucky Red. Appuntamento da non perdere con un racconto delizioso e memorabile incentrato su una streghetta

In mezzo com'è a tanti capolavori, cronologicamente a Il mio vicino Totoro e Porco Rosso che meglio di tutti gli altri rappresentano lo Studio Ghibli, Kiki - Consegne a domicilio viene spesso messo in secondo piano quando si parla della produzione miyazakiana, considerato un film minore. Se il giudizio relativo è sicuramente condivisibile, il racconto della giovane strega realizzato dal maestro giapponese resta pur sempre delizioso, memorabile.
Rivederlo al cinema, grazie alla meritoria opera di recupero e rilancio della filmografia Studio Ghibli portata avanti dalla Lucky Red, offre la possibilità di apprezzarne ancora di più la preziosa realizzazione tecnica, non scalfita dal passare del tempo, sia nelle sequenze dinamiche sia nella meravigliosa ambientazione. La città dove la strega ragazzina si stabilisce, lasciata la casa dei genitori per il suo anno di apprendistato, è splendida. Hayao Miyazaki, appassionato di architetture europee, prende spunto da alcuni centri del Vecchio Continente e rimodella liberamente, a modo suo, questo luogo dove trasporta lo spettatore per tutta la durata della visione. Sembra quasi di camminare per le stradine pavimentate di Koriko. Potere della grande animazione che trascina chi guarda in un altro mondo dove fantasia e realtà si mescolano senza più distinguerne i confini.
Come altre volte nella sua carriera, il regista si ispira a una storia scritta (in questo caso a un racconto di Eiko Kadono) e come sempre si prende tutte le libertà necessarie per la realizzazione del film che risale alla fine degli anni Ottanta. La finezza di Miyazaki nella caratterizzazione ci mostra una tredicenne alle prese con sogni e paure tipiche dell'età, ma anche personaggi secondari molto interessanti: il simpaticissimo gatto parlante Jiji che accompagna Kiki, il ragazzino Tombo che diventa suo amico e sogna di volare (meravigliosa la sequenza sulla bici volante 'leonardesca'), la pittrice Ursula che incontra nel bosco e svolge quasi un ruolo da sorella maggiore, la signora Osono che le offre un posto dove stare e il lavoro di consegne a domicilio. A bordo della sua scopa ovviamente. La passione di Miyazaki per il volo non conosce confini di mezzi (dagli aerei alle strane macchine volanti alle camminate in aria...) e qui si esibisce nel 'mezzo' tipico delle streghe. Una strega dolce, buona, carina come tutte le eroine protagoniste dei film del maestro giapponese.

Un appuntamento al cinema dunque da non perdere. La magia dell'animazione di livello su grande schermo si moltiplica e se il mago è Miyazaki lo spettacolo è garantito.

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