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Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice e Manoel de Oliveira aprono il CinemaXXI del Festival di Roma

Una immagine di Aki KaurismakiIl film Centro Histórico di Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice e Manoel de Oliveira aprirà, in prima mondiale, la sezione CinemaXXI, la nuova linea di programma che il Festival del Film di Roma dedica all’esplorazione delle nuove correnti e dei nuovi linguaggi del cinema mondiale. A guidare la giuria di CinemaXXI sarà Douglas Gordon, uno dei più importanti artisti visivi della sua generazione.

Centro Histórico è un film a quattro voci, realizzato nell’ambito dei progetti sviluppati per Guimarães 2012 Capitale Europea della Cultura.
La prima parte, dal titolo O Tasqueiro, è scritta e diretta da Aki Kaurismäki. Il regista finlandese ritrova atmosfere ed elementi stilistici che evocano i suoi precedenti lavori, narrando con delicatezza un giorno nella vita di un barista solitario del centro storico di Guimarães.
Il secondo segmento di Centro Histórico, Lamento da Vida Jovem, è stato affidato a Pedro Costa. Nella parte da lui scritta e diretta, il regista portoghese ripropone la figura del capoverdiano Ventura, già protagonista di Juventude em Marcha, nello spazio surrealista di un ascensore che diventa un luogo di confronto con la memoria.
Victor Erice – il regista de Lo spirito dell'alveare, El sur e El sol del membrillo, premiato dalla critica al Festival di Cannes – ha invece scritto e diretto il segmento Vidros Partidos, nel quale mostra i locali della ex fabbrica di filatura e tessitura di Rio Vizela, una delle più grandi industrie tessili in Europa, fondata nella metà del XIX secolo e chiusa nel 2002.
Manoel de Oliveira ha scritto e diretto l’episodio conclusivo O Conquistador, Conquistado. L’opera dell’ultracentenario regista, considerato il più importante cineasta portoghese vivente e uno degli autori più significativi della storia del cinema mondiale, attraversa l’intero Novecento, da Douro, lavoro fluviale del 1931 ai grandi successi degli anni Ottanta e Novanta (Le soulier de satin, La valle del peccato, e Viaggio al principio del mondo, per citarne alcuni) e arriva fino ai giorni nostri con opere come Singolarità di una ragazza bionda e O estrahno caso de Angélica. Nel suo intervento in Centro Histórico, de Oliveira racconta con ironia di una nuova 'conquista', ovvero quella del centro storico di Guimarães ad opera di un gruppo di turisti.

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