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Poker d’assi a Venezia

Terrence Malick, Brian De Palma, Marco Bellocchio e Takeshi Kitano in concorso alla 69esima Mostra del Cinema diretta da Alberto Barbera, che scopre le sue carte nascondendo un jolly nella manica (Paul Thomas Anderson?). Tra autori affermati e registi tutti da scoprire, ecco cosa si vedrà al Lido

Devo ammettere che ho scelto una strada impervia. Sacrifici, angosce, sensi di colpa… Io e gli altri selezionatori abbiamo dovuto scartare molti film. È stato drammatico telefonare ai registi, alcuni dei quali miei amici, per dire: ‘Mi dispiace, il tuo film non lo prendo’”. Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, nel presentare il cartellone della 69esima edizione della rassegna lagunare (dal 29 agosto all’8 settembre 2012), non usa mezzi termini per spiegare la fatica del lavoro di selezione. Un programma ambizioso di sole anteprime mondiali (una sessantina in tutto i titoli proposti) che schiera grandi maestri della macchina da presa al fianco di registi giovani, poco conosciuti, in attesa della consacrazione, alcuni provenienti da Paesi privi di una vera e propria distribuzione cinematografica.

Una immagine tratta da To the Wonder di Terrence MalickUna Mostra, quindi, all’insegna delle nuove proposte ma che non rinuncia al talento già riconosciuto di cineasti di prima grandezza. Come nel caso del magnifico quartetto Terrence Malick, Marco Bellocchio, Brian De Palma e Takeshi Kitano, tutti in Concorso. Ma è sui registi meno ‘blasonati’ della competizione che si gioca la riuscita della scommessa di Barbera di una Mostra in equilibrio tra tradizione e rinnovamento, tra ‘usato sicuro’ e ‘azzardo’: a cominciare dai giovani americani Ramin Bahrani (di ritorno al Lido dopo il successo di Godbye Solo) e Harmony Korine (già regista del disturbante Gummo, molto amato da Werner Herzog e Gus Van Sant), proseguendo con Rama Burshtein (al suo esordio con Fill the Void, incentrato sulle vicissitudini di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv), Kirill Serebrennikov (quello di Playing the Victim, vincitore della prima edizione del Festival di Roma), Valeria Sarmiento (presente con un vecchio progetto di Raul Rúiz) e la coppia Peter Brosens e Jessica Woodworth (che con La cinquième saison chiude una trilogia che indaga la natura). Oltre a Bellocchio, l’Italia può vantare la presenza di Daniele Ciprì (È stato il figlio, interpretato da Toni Servillo) e Francesca Comencini (Un giorno speciale). Dall’Asia Kim Ki-duk e il provocante Brillante Mendoza. Altri nomi del concorso Olivier Assayas, Xavier Giannoli e Ulrich Seidl. C’è poi un ultimo titolo che completerà il concorso tra pochi giorni: secondo i ben informati, si tratta di The Master, il film sul fondatore di Scientology diretto dal prodigioso Paul Thomas Anderson. Vedremo se le indiscrezioni saranno confermate.

Toni Servillo in E' stato il figlio di Daniele CiprìFuori concorso Jonathan Demme con il documentario musicale Enzo Avitabile Music Life, Manoel De Oliveira con il film sulla povertà O Gebo e a Sombra, Spike Lee con l’omaggio a Michael Jackson Bad 25, Robert Redford con il thriller politico The Company You Keep e Amos Gitai con il misterioso Lullaby to My Father.
Infine la sezione Orizzonti, tornata ad essere quasi un concorso di serie B dopo che, durante la gestione di Marco Mueller, il predecessore di Barbera, era diventata un laboratorio delle nuove frontiere del cinema. Diciotto i titoli selezionati, tra cui un film arabo diretto da una donna (Wadjda di Haifaa Al Mansour, caso più unico che raro) e un documentario di quasi tre ore firmato da uno dei più interessanti indagatori del reale in circolazione (Three Sisters del cinese Wang Bing), più gli italiani Bellas Mariposas di Salvatore Mereu e L’intervallo di Leonardo Di Costanzo.
Tra le star già annunciate, Ben Affleck, Pierce Bronsan, Isabelle Huppert, Wynona Ryder, Susan Sarandon, James Franco, Nick Nolte, Toni Servillo, Zac Efron, Dennis Quaid, Naomi Rapace, Javier Bardem, John Malkovich, Shia LaBeouf, Gerard Depardieu e Kristin Scott Thomas.

Rispetto alle passate edizioni dell’era Mueller, contraddistinte da una certa bulimia filmica e dalla contaminazione dei generi, Barbera ha snellito il programma e sembra aver dato alla Mostra una fisionomia più ‘classica’ nella sua formula. La sua ricetta potrebbe rivelarsi vincente in un momento in cui il mondo del cinema vuole rischiare sempre meno in termini sia economici che artistici. Ma l’ultima parola spetta alla bontà dei film presentati. Per ora Barbera è rimandato a settembre.

Il programma della 69esima Mostra del Cinema di Venezia:

Concorso
Apres Mai di Olivier Assayas
At any Price di Ramin Bahrani
Bella addormentata di Marco Bellocchio
È stato il figlio di Daniele Ciprì
Izmena di Kirill Serebrennikov
La cinquieme saison di Peter Brosens e Jessica Woodworth
Lemale Et Ha'Chalal di Rama Burshtein
Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento
Outrage Beyond di Takeshi Kitano
Paradies: Glaube di Ulrich Seidl
Passion di Brian De Palma
Pieta di Kim Ki-Duk
Un giorno speciale di Francesca Comencini
Sinapupunan di Brillante Mendoza
Spring Breakers di Harmony Korine
Superstar di Xavier Giannoli
To the Wonder di Terrence Malick
 
Fuori concorso
L'homme qui rit di Jean-Pierre Ameris
Love Is All You Need di Susanne Bier
Cherchez Hortense di Pascal Bonitzer
Sur un fil... di Simon Brook
Enzo Avitabile Music Life di Jonathan Demme
Tai Chi 0 di Stephen Fung
Lullaby to my Father di Amos Gitai
Shokuzai di Kiyoshi Kurosawa
Bad 25 di Spike Lee
The Reluctant Fundamentalist di Mira Nair
O Gebo e a Sombra di Manoel De Oliveira
The Company You Keep di Robert Redford
Shark (Bait 3D) di Kimble Rendall
Disconnect di Henry-Alex Rubin
The Iceman di Ariel Vromen
 
Fuori concorso - Proiezioni speciali
Anton tut Ryadom di Lyubov Arkus
Ya Man Aach di Hinde Boujemaa
Clarisse di Liliana Cavani
Sfiorando il muro di Silvia Giralucci e Luca Ricciardi
Carmel di Amos Gitai
El impenetrable di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini
Witness: Libya di Michael Mann
Medici con l'Africa di Carlo Mazzacurati
La nave dolce di Daniele Vicari
 
Orizzonti
Wadjda di Haifaa Al Mansour
Khaneh Pedari di Kianoosh Ayari
Ja Tozhe Hochu di Alexey Balabanov
Gli equilibristi di Ivano de Matteo
L'intervallo di Leonardo Di Costanzo
El Sheita Elli Fat di Ibrahim El Batout
Tango Libre di Frederic Fonteyne
Menatek Ha-Maim di Idan Hubel
Gaosu tamen, wo cheng baihe qu le di Li Ruijun
Kapringen di Tobias Lindholm
Leones di Jazmin Lopez
Bellas mariposas di Salvatore Mereu
Low Tide di Roberto Minervini
Boxing Day di Bernard Rose
Yema di Djamila Sahraoui
Araf di Yesim Ustaoglu
Sennen no Yuraku di Koji Wakamatsu
San Zi Mei di Wang Bing

VENEZIA CLASSICI – Film restaurati
Il caso Mattei di Francesco Rosi
Heaven’s Gate di Michael Cimino
Campanadas a medianoches di Orson Welles
Karumen koky? ni kaeru ("Carmen ritorna a casa") di Kinoshita Keisuke
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri
Stromboli di Roberto Rossellini
Tell Me Lies di Peter Brook
Porcile di Pier Paolo Pasolini
Himala di Ishmael Bernal
Camicie rosse di Goffredo Alessandrini
Terra animata e SKMP2 di Luca Patella
Sunset Boulevard di Billy Wilder
Fanny e Alexander di Ingmar Bergman
Gentlemen Prefer Blondes di Howard Hawks
The Ghost and Mrs. Muir di Joseph L. Mankiewicz
South Seas Adventure di Francis D. Lvon Walter Thompson, Basil Wrangler, Richard Goldstone, Carl Dudley
Avoir 20 ans dans le Aurès di René Vautier
La decima vittima di Elio Petri
American Dreams di James Benning
 
VENEZIA CLASSICI - Documentari
La Guerra dei vulcani di Francesco Patierno
Dai nostri inviati alla Mostra di Venezia di G. Giannotti, D. Savelli, E. Salvatori
Valentino’s Ghost di Michael Singh
Miradas Multiples di Emilio Maillé
Harry Dean Stanton Partly Fiction di Sophie Huber
Conteurs d’images di Noelle Deschamps
SEDIA ELETTRICA il making-of di IO e TE di Monica Strambini
Gli anni delle immagini perdute di Adolfo Conti
Monicelli. La versione di Mario di Mario Canale

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