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Braccio di ferro tra Darren Aronofsky e la Paramount per Noah

In queste ultime settimane (ma anche negli ultimi mesi) se ne sono dette di tutti i tipi sull'ultimo, mastodontico lavoro del regista de Il cigno nero, The Wrestler e Requiem for a Dream. Parliamo ovviamente di Darren Aronofsky e del suo biblico Noah.

Ma andiamo con ordine: per prima cosa sembra ci sia uno scontro tra il regista e la Paramount, gli studios che stanno investendo molti soldi su questo epico progetto. L'attrito sembra essere dovuto a scelte artistiche: la versione final cut del regista non coinciderebbe infatti con le aspettative della Paramount, la quale avrebbe fatto anche degli screen test con alcuni gruppi di potenziali spettatori importanti, come le comunità ebraiche di New York, quelle cristiane dell'Arizona o il pubblico generico dell'Orange County Californiana. Ebbene, ogni singolo gruppo sembra aver avuto qualcosa da dire a riguardo, inesattezze che secondo il loro punto di vista rendevano il film non all'altezza delle aspettative o fedele alla versione biblica.
Sebbene Rob Moore, vice presidente della Paramount affermi che il film sta attraversando un "momento standard per ogni pellicola e che il risultato sarà una versione del film supervisionata da Darren Aronofsky", voci interne al progetto dichiarano che "Darren non è tipo da scendere a compromessi con gli studios, non è tagliato per lavorarci insieme. E' molto remissivo nei loro confronti, non gli interessa più di tanto dell'opinione della Paramount".
C'è da ricordarsi poi la grande cifra che gli studios hanno stanziato insieme alla New Regency di Arnon Milchan: 130 milioni di dollari di budget, soldi che sono serviti in gran parte per lavorare sugli effetti speciali. Pare infatti ci siano scene dove l'unica cosa vera sullo schermo sia il volto degli attori, con il massiccio utilizzo di animali originali, creati ad hoc per la pellicola. Industrial Light & Magic, di proprietà della Lucasfilm, è stata incaricata di creare tutti gli effetti speciali ed hanno loro stesso dichiarato di non aver mai fatto niente di più difficile e complicato in tutta la loro vita.
Ma basteranno questi effetti speciali per sbalordire il pubblico? A rispondere a questa domanda ci può pensare lo scrittore Brian Godawa che nel tardo 2012 ottenne una copia, forse non finale, del copione di Noah, mettendo online un pezzo intitolato Il Noah di Darren Aronofsky: pazzo ambientalista (in passato il regista descrisse Noè come il primo ambientalista al mondo). Sostanzialmente lo scrittore riduce in polvere il lavoro di Aronofsky, descrivendolo come il più clamoroso spreco non biblico di 130 milioni di dollari che rovinerà per decenni la possibilità di creare una versione cinematografica interessante e credibile sul racconto biblico.
Di certo le gatte da pelare per Aronofsky non sono poche. Vedremo cosa accadrà!

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