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Big Wedding - Recensione

Una commedia familiare in cui, nonostante un cast di tutto rispetto, si ride poco e a denti stretti: Big Wedding si avvale di interpreti come Robert De Niro, Robin Williams, Diane Keaton e Susan Sarandon, ma non convince affatto

La famiglia e il matrimonio: quale momento migliore per incontrarsi (e soprattutto scontrarsi), specialmente quando si tratta di mettere insieme nuclei tanto diversi tra loro? Robert De Niro interpreta Don, un pater familias molto particolare: convive con una donna, Bebe (Susan Sarandon) che è la migliore amica della sua ex moglie Ellie (Diane Keaton). Alejandro, lo sposo, è il figlio che Don ed Ellie hanno adottato in Colombia in tenera età e la sua futura moglie appartiene a una famiglia super cattolica (il cognome della giovane, ‘O Connor, tradisce la provenienza irlandese) che disapprova il matrimonio per via delle origini ‘non caucasiche’ di lui. A condire il tutto, un parroco (interpretato da Robin Williams) che frequenta insieme a Don le riunioni degli alcoolisti anonimi.
Di carne al fuoco ce n’è parecchia, è chiaro sin dalla prima scena, ma Big Wedding, scritto e diretto da Justin Zackham, fatica a decollare. Eppure le premesse per confezionare una divertente e spensierata commedia familiare ci sarebbero: attori che sono tutti dei mostri sacri, una storia gradevole, ma probabilmente è stato osato troppo. Va bene creare situazioni al limite per divertire, ma cercare di far ridere a ogni costo attraverso espedienti già utilizzati (a tratti il film sembra scimmiottare Ti presento i miei), calcando eccessivamente la mano su elementi e gag visti e stravisti, non sortisce un effetto positivo.
Non sarà un caso che la pellicola sia arrivata nelle nostre sale quasi un anno dopo rispetto agli Stati Uniti: possiamo tranquillamente dire che non sarebbe stato così terribile evitarcela del tutto. Unica nota positiva: la presenza di attori del calibro di Robert De Niro, Diane Keaton e Robin Williams. Sulla loro bravura non si è mai discusso ed è forse questo il motivo per cui a tratti qualche risata ci può scappare.

Ci sono scelte che in genere lasciano ben poco spazio all’errore e alla possibilità di fallimento: questo film dimostra che, nonostante un cast stellare, si può comunque ottenere un risultato generale davvero mediocre.

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