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Grace di Monaco - Recensione

Preceduto da polemiche tra regista e famiglia reale, esce l’attesissimo Grace di Monaco, film di apertura al Festival di Cannes 2014. Una favola ispirata a una storia vera, con non pochi punti deboli

I racconti delle vite di re e principesse hanno sempre suscitato un certo interesse al cinema. Lo sapeva bene Olivier Dahan, regista del film Grace di Monaco, ma probabilmente non immaginava che la pellicola avrebbe alzato un gran polverone di polemiche.
Il film, che aprirà ufficialmente la 67esima edizione del Festival di Cannes, è interpretato da Nicole Kidman, la quale sicuramente arricchisce ulteriormente il già carismatico personaggio che interpreta: una delle principesse più amate del secolo scorso. Non è d’accordo la famiglia Grimaldi, che ha tacciato la pellicola di falsità nei confronti della storia e ne ha preso ampiamente le distanze. In realtà sembra davvero di guardare un biopic: le vicende sono raccontate con dovizia di date e luoghi. Evidentemente dopo le accuse il tiro è stato corretto e Dahan ha preferito tranquillizzare tutti dicendo che si tratta di una realtà trasposta, che rivela i dettagli poco per volta e attraverso la cronologia della narrazione porta lo spettatore a leggere gli eventi di quell’epoca attraverso gli occhi di Grace Kelly.
La trama non è proprio originalissima, ma sembra fare un po’ il verso al film degli anni ’60 sulla principessa Sissi, con tanto di cerimoniale di corte da rispettare (che ovviamente sta stretto alla protagonista, abituata a dire ciò che pensa in tutte le situazioni) e un amore da favola con il principe Ranieri (Tim Roth) che però la coppia deve spesso mettere in secondo piano, per dare la precedenza ai numerosi impegni governativi.
Nicole Kidman conferma la sua bravura e anche la sua classe in questo film e infatti il regista gioca molto sui suoi primi piani. Sono davvero interessanti i momenti in cui l’attrice interpreta una ‘parte nella parte’, ossia quando la principessa viene raggiunta dalla proposta di Alfred Hitchcock di recitare nel suo nuovo film: Grace Kelly si fa tentare dallo scintillante mondo di Hollywood al quale apparteneva, mettendo in discussione persino il suo matrimonio d’amore.

Quello che non torna non è tanto la verità dei fatti, ma la verosimiglianza: non è possibile che per oltre un’ora del film i personaggi parlino tutti la stessa lingua e la principessa faccia i conti con la difficoltà di parlare francese soltanto diversi anni dopo il matrimonio.

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