Storia d'inverno - Recensione
- Scritto da Lorenzo Puce
- Pubblicato in Film in sala
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Storia d’inverno è tratto da un romanzo del 1983, una delle opere preferite da Akiva Goldsman, già sceneggiatore e produttore di numerose pellicole di successo e di svariati episodi della serie sci-fi Fringe. Con questo film vediamo il debutto alla regia di Goldsman, che ha curato personalmente le varie fasi dell'adattamento cinematografico del libro.
La storia è incentrata sull’amore tra Peter Lake (Colin Farrell), un giovane ladro in fuga dal suo vecchio mentore (interpretato da Russell Crowe), e Beverly Penn (Jessica Brown Findlay), una ragazza che sta morendo di consunzione. I due si incontrano quando Peter, dopo essere entrato nella casa dei Penn con l’intento di svaligiarla, si ritrova di fronte la ragazza.
Il film impiega un po' di tempo per ingranare. La prima parte potrebbe risultare noiosa o farraginosa, ma quando gli eventi iniziano a mettersi in moto le cose diventano decisamente più chiare, rendendo la visione più piacevole. Il lavoro di adattamento, purtroppo, taglia fuori parecchi elementi del libro: pur essendo calati in un ambito fantasy, molti sviluppi narrativi possono così finire per sembrare abbastanza inconprensibili o poco credibili.
Il cast si compone di molti attori noti: come i già citati Farrell e Crowe, affiancati da William Hurt, Jennifer Connelly e anche da brevi apparizioni di Will Smith. Le performance degli interpreti sono generalmente di buon livello, ma aggiungono poco o nulla ai personaggi. Il che è dovuto in parte all’adattamento della pellicola, che non approfondisce come dovrebbe alcune delle interazioni tra i personaggi e i loro sentimenti.
Piccola nota per i costumi: il lavoro appare curato nei minimi dettagli e dà quel pizzico di verosimiglianza al cambio di epoche nella pellicola, dal 1916 fino ai giorni nostri.
Tutto sommato, Storia d’inverno è un film che non si distingue dalla media degli altri fantasy conditi di storie d’amore. Si lascia vedere, ma sicuramente non è imperdibile...
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