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Skyfall

Una immagine tratta da SkyfallJames Bond, dopo 50 anni, sembra non aver perso il suo fascino. Lo ritroviamo in Skyfall, 23esimo capitolo della serie più longeva del cinema. Un film appassionante e ricco di colpi di scena, con momenti di grande cinema. Sam Mendes alla regia e Daniel Craig ancora nei panni di 007

Un felice ritorno per Daniel Craig al suo terzo film nelle vesti della spia più amata del grande schermo, in un film, Skyfall, che punta sull'azione infarcita di scene coreografiche, bond girls e totem dell'immaginario collettivo di 007 (come dimenticare l'Aston Martin, la Vodka Martini e i gadget curiosi?). La pellicola è diretta dal regista premio Oscar per American Beauty Sam Mendes ed entra a ben diritto nell'olimpo dei migliori capitoli.
Il film si apre con Bond impegnato insieme alla bellissima Eve (Naomie Harris) in una missione ad Istanbul. Devono recuperare un driver top secret che contiene la lista di tutti gli agenti inglesi sotto copertura. La missione non ha successo ed ecco il primo colpo di scena: 007 viene creduto morto. Da questa occasione, in lui nasce la voglia di ritirarsi lontano dai suoi doveri. Un eroe 'in crisi' che tuttavia, quando scopre che la base dell'MI6, la sede dei servizi segreti inglesi, ha subito un attacco terroristico, decide di tornare da M (Judi Dench), il suo capo, a cui è molto legato. Ma Bond non è più lo stesso e deve riuscire a ritornare lucido e performante per scovare il cattivo e folle Silva (Javier Bardem) che minaccia di rivelare, giorno dopo giorno, tutti i nomi degli agenti segreti, animato da una vendetta personale nei confronti di M.
Skyfall
risulta coinvolgente soprattutto per il nuovo approccio con cui viene descritto James Bond, un eroe che ha perso le sue certezze, smarrito e incapace di metabolizzare dopo tanti anni la sua tragedia familiare (i suoi genitori morirono tragicamente quando lui era bambino). Ma non solo. Anche il cattivo Silva (un ottimo Bardem che ruba la scena a 007 per i suoi modi leziosi e lo sguardo alienato) è mosso da un rancore personale che affonda le sue radici nel rapporto con M, il suo capo che lo sacrificò per salvare altri cinque agenti. Le dinamiche psicologiche dei due personaggi principali che incarnano rispettivamente il bene e il male, diventano quindi la miccia da cui si scatena l'azione. Capitolo a parte meritano le bonds girls, o meglio la bond girl Judi Dench, una signora anziana e con i capelli bianchi che dopo sette film della serie, ritroviamo con una parte efficace e fondamentale. Infatti chi poteva pensare che la 'ragazza di Bond' avesse i capelli bianchi e le rughe? Onore agli sceneggiatori.

Insomma, un Bond che rimane fedele a se stesso ma che amplia la sue sfumature morali, dando tono ad un personaggio altrimenti poco 'umano' vista la sua perfezione. Richiami al passato e citazioni dei capitoli precedenti (anche nelle location: la Scozia, i paesaggi esotici...) si uniscono alla modernità di un nuovo linguaggio cinematografico, in un film che riesce a coinvolgere ed emozionare, non solo per i momenti d'azione, ma anche per la grandezza dei personaggi che rendono il tutto davvero appassionante.

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