Total Recall - Atto di forza
- Scritto da Anna Maria Possidente
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Douglas Quaid ha una bellissima moglie di cui sembra innamorato, ma la voglia di andare oltre lo fa fantasticare fino a decidere di compiere un viaggio con la mente grazie alla Rekall, una compagnia che trasforma i sogni in ricordi reali. Quaid ha così la possibilità di acquisire le memorie di una super spia, ma quando si sottopone alla procedura prevista qualcosa non va per il verso giusto: si ritrova ad essere un uomo braccato, in fuga dalla polizia controllata dal Cancelliere, leader del Mondo Libero. Finirà assieme a una ribelle, in cerca del capo della Resistenza e della maniera di fermare il Cancelliere.
Il film è un remake dell’omonimo Total Recall (1990), diretto da Paul Verhoeven e interpretato da Arnold Schwarzenegger. La storia è banale: un operaio della catena di montaggio che si vede sfuggire una promozione e sogna di evadere da un terribile grigiore che è la sua quotidianità. Ma Colin Farrell si cala nel ruolo del protagonista in maniera abbastanza convincente. Merito anche del regista, Len Wiseman, che ci tiene a dare una forte impronta di realismo all’intera sceneggiatura: la computer grafica è ridotta all’osso e gli attori recitano letteralmente appesi alle macchine ogni volta che è possibile.
Tanta azione, fin troppa: si ha la sensazione che non vengano concessi tanti momenti di respiro alla narrazione. Gli effetti speciali non sono poi così spettacolari; la produzione aveva già anticipato di non voler 'esagerare', ma da un film fantascientifico d'azione ci si potrebbe aspettare qualcosa in più. Niente paura: la ragazza con tre seni del primo film (scena ormai divenuta un cult) c’è anche qui, ma per il resto, pur ambientato in un futuro lontano, si fa fatica a decontestualizzarlo dal nostro presente. I personaggi femminili, compresa la consorte del regista Kate Beckinsale, nei panni della moglie di Quaid, non ricorda neanche lontanamente il fascino e il carisma che caratterizzò l’interpretazione di Sharon Stone. E anche la magia del viaggio verso il pianeta rosso cede il passo a una sterile immagine della terra ormai disabitata, con un mega ascensore che collega le due uniche zone popolate (la federazione britannica e la sua colonia australiana) tra loro.
Consigliato ai fan dei film di azione, con tante sparatorie e scarsa introspezione psicologica. Eppure alcuni spunti per riflettere ci sarebbero anche stati.
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