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Child of God - Recensione (Venezia 70 - In concorso)

Da un romanzo di Cormac McCarthy la storia di un balordo che solo, senza legami, ai margini della società civile, sprofonda sempre più nella degenerazione e nel crimine


James Franco, James Franco, James Franco. L’attore e regista americano torna ancora una volta alla Mostra del Cinema di Venezia e in questa 70esima edizione si fa in tre. Partecipa all’omaggio collettivo alla Mostra del Cinema realizzando uno dei cortometraggi di Venezia 70 Future Reloaded, è tra i protagonisti di Palo Alto di Gia Coppola nella sezione Orizzonti, ma soprattutto presenta in concorso il suo Child of God.
Ambientato in Tennessee, per lo più tra i boschi della montuosa contea di Sevier, il film racconta la storia di Lester Ballard, un balordo dal carattere violento che sopravvive ai margini dell’ordine sociale. Solo, senza legami, la sua vita sprofonda sempre più nella degenerazione e nel crimine.
Basato sull’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, Child of God è un film duro che narrativamente si presenta quasi come una ballata (colonna sonora folk perfettamente in tema) divisa in tre capitoli non precisamente distinti, ma abbastanza per simboleggiare lo sprofondare in uno stato sempre più cavernicolo del protagonista: dalla fattoria alla capanna alla caverna. L’isolamento estremo di un uomo, di un reietto con problemi psichici incapace di relazionarsi altri esseri umani. I suoi interlocutori diventano così un orso e una tigre di peluche vinti al luna park e i morti, cadaveri di donne che usa per soddisfare il suo istinto sessuale ma anche per il bisogno di comunicare in quanto unici che non l’avrebbero rifiutato. Un figlio della desolazione, quindi, di un’America brutta, sporca, cattiva. Un killer sì, ma un po’ imbranato e anche per questo se certo non ispira simpatia, difficile da odiare. Il volto è quello di Scott Haze, forse fin troppo carico nella sua recitazione, anche se l’interpretazione di un personaggio disturbato richiedeva sicuramente degli eccessi.

James Franco
continua a muoversi su diverse strade. Con Child of God aggiunge un tassello significativo alla sua giovane carriera da regista che ancora, però, non sembra giunta a perfetta maturazione.

Vai alla scheda del film

 

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