A 3900 metri di altitudine un manipolo di uomini vive in simbiosi con trivelle e pozzi di estrazione: il mastodontico lavoro di Wang Bing posa il suo occhio su ambienti claustrofobici come un Grande Fratello d'autore
Breve racconto per immagini delle vite che orbitano intorno al mercato del carbone. Pure senza l'epicità di West of the Tracks, Wang Bing disegna un mondo che sembra sopravvivere nell'ombra
Ritratto del regista Wang Bing, uno tra i più importanti esponenti della cinematografia cinese che presenta alla 69° Mostra del Cinema di Venezia il suo attesissimo Three Sisters
Primo, e sinora unico, sconfinamento di Wang Bing nel cinema di finzione, The Ditch è un ritratto doloroso, asciutto e feroce, della condizione umana ai tempi della disumanizzazione storica e politica e sociale delle purghe maoiste
Un monumento cinematografico a un secolo, quello delle macchine, delle fabbriche, degli operai, che non c'è più, e un documentario che è probabilmente tra le operazioni cinematografiche più rivoluzionarie del secolo attuale
Mezzo secolo di storia personale (e di una intera nazione) raccontato con la semplicità di una telecamera fissa, nel quale scorre il tumulto di emozioni e di drammi, di dolore e di disillusione, una storia che contiene l'epica semplicità della vita vissuta in ogni suo minimo anfratto: Wang Bing dopo il monumentale West of the Tracks racconta nuovamente una Cina che si avvia all'oblio