Come vi abbiamo già detto qualche tempo fa, l’ultima opera di Lars von Trier (ovvero il controverso Nymphomaniac) uscirà in due versioni differenti. Una 'corta' di circa quattro ore ed una addirittura di cinque ore e mezza.
Che Lars von Trier fosse quantomeno eccentrico, lo avevamo capito più o meno tutti. Pur senza avere più quasi alcun rapporto con la stampa, il regista ha fatto sapere che per The Nymphomaniacha creato un nuovo genere di film: il 'digressionismo'.
Questa non è male per niente. Ricorderete tutti che nel maggior del 2011, dopo alcune affermazioni inopportune su Hitler e il nazismo, Lars von Trier ottenne dal Festival di Cannes, dove era ospite per presentare Melancholia, un ammonimento, venendo etichettato come persona non graditacon effetto immediato.
Lungi dall'essere la classica boutade, il ritorno di Lars von Trier a Cannes con The House That Jack Built, ci regala uno dei film più belli e ricchi del regista danese, una riflessione sul rapporto con l'opera d'arte attraverso la mediazione della mente di un serial killer
Si chiude il cerchio della storia di Joe la ninfomane: Lars von Trier ribalta l’atmosfera del primo volume regalandoci un’opera bellissima, intrisa di pessimismo e cattiveria che in alcuni momenti sembra assurgere a summa del suo ideale cinematografico
Primo volume dell'attesissima opera di Lars von Trier: pur nella inevitabile parzialità del giudizio Nymphomaniac ci regala un regista brillante, in gran forma, che sfoggia genialità e cultura al limite della raffinatezza
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Dogma 95 è il nome del famoso movimento cinematografico che fondarono i due registi danesi 
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