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Programma Venezia 75: la Mostra dell'abbondanza

Presentata la selezione ufficiale della 75esima Mostra del Cinema di Venezia: un’edizione tra le più promettenti e potenzialmente sorprendenti degli ultimi anni, sicuramente la più ricca di talenti da quando Alberto Barbera è tornato alla guida della kermesse. Tanto cinema di genere (western su tutti), grandi autori sparsi in tutto il programma (dai fratelli Coen in Concorso ad Amir Naderi in Sconfini) e una sezione Orizzonti più 'azzardata' (con sette opere prime): ecco cosa ci attende al Lido

Generosa, ambiziosa e attraente. La Gran Dama dei cinefestival si appresta a celebrare il suo 75esimo compleanno con un’edizione di alto profilo e pochissimi punti deboli, almeno sulla carta. Profondamente autoriale, meno ripiegata su logiche hollywoodiane rispetto agli ultimi anni, molto stuzzicante per varietà di stili e modalità di racconto, la Mostra del Cinema 2018 è forse la migliore creatura plasmata da Alberto Barbera da quando il direttore è tornato a guidare la kermesse nel 2011. Certo, ci stupisce la scarsa attenzione per il cinema orientale (perché non prendere in considerazione autori come Hong Sang-soo e Jiang Wen, rispettivamente finiti nelle mani di Locarno e Toronto?), notiamo qua e là qualche disequilibrio a favore del cinema di lingua anglofona, non ci convincono pienamente alcuni nomi poco autorevoli tra i membri delle giurie, ma nel complesso ci troviamo di fronte a un programma che, dal 29 agosto all’8 settembre, promette una lunga sequenza di fuochi d’artificio.
Venezia 75 sarà una Mostra ricca in molti sensi, con tanti film di genere ma d’autore”, ha spiegato Barbera presentando il programma oggi al Cinema Moderno di Roma. “È come se gli autori avessero compreso la necessità di ritrovare il contatto con lo spettatore utilizzando codici condivisi, come il western, la commedia, i film musicali, il crime movie. Durante la scelta dei film tra le circa 3.500 opere sottoposte alla nostra attenzione ci siamo resi conti che ci trovavamo di fronte a un’annata particolarmente soddisfacente, tant’è che abbiamo dovuto rifiutare molti lavori che in altri anni avremmo sicuramente selezionato”.

In gara per il Leone d’oro autori del calibro di Olivier Assayas, Yorgos Lanthimos, Mike Leigh, Julian Schnabel, i fratelli Coen (che porteranno un western diviso in sei capitoli, ognuno caratterizzato da un registro diverso), Shinya Tsukamoto (unico asiatico in competizione con un chambara incentrato su un ronin che ha perso la capacità di uccidere) e, per la prima volta nella competizione veneziana, Jacques Audiard (“The Sisters Brothers è un western con uno sguardo europeo”, ha detto Barbera), Carlos Reygadas e Laszlo Nemes con un film in costume. A rappresentare l’Italia ci saranno Luca Guadagnino con il remake di Suspiria che tanto è piaciuto a Quentin Tarantino, Roberto Minervini con un documentario sul razzismo nella società statunitense, e Mario Martone con Capri Revolution, ultimo tassello di quella che vorrebbe essere una trilogia sulla storia d’Italia iniziata con Noi credevamo e proseguita con Il giovane favoloso. Alfonso Cuaron tornerà al Lido con Roma, un film autobiografico che ha avuto una lunga gestazione, prodotto da Netflix. Dagli USA Damien Chazelle, che darà il via alla rassegna con il già annunciato First Man, Paul Greengrass e due registi indie, ossia Brady Corbet (al suo secondo film dopo aver vinto nel 2015 un premio alla regia nella sezione Orizzonti con L’infanzia di un capo) e Rick Alverson (già apprezzato in passato ai festival di Locarno e Rotterdam). Tra le scommesse su cui punta il festival, l’argentino Gonzalo Tobal con il thriller Acusada e l’australiana Jennifer Kent che presenterà la storia di una donna e del suo percorso di vendetta contro un ufficiale. Completano il Concorso il francese David Oelhoffen, già in competizione quattro anni fa con Loin des hommes, e il tedesco Florian Henckel Von Donnersmarck, il regista di Le vite degli altri (Oscar come miglior film straniero), tornato a lavorare in Germania dopo il flop di The Tourist per dirigere Werk Ohne Autor, un’opera ambiziosa che rilegge la storia recente della Germania a partire dal nazismo. I film del Concorso saranno giudicati da una giuria composta da Guillermo del Toro (presidente), Paolo Genovese, Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Malgorzata Szumowska, Taika Waititi, Christoph Waltz e Naomi Watts.

I motivi d’interesse per Venezia 75 non si esauriscono nel solo ambito della competizione ufficiale. Basti citare nel Fuori Concorso, tra gli Eventi Speciali, l’attesissimo The Other Side Of The Wind, l’ultimo film di Orson Welles girato tra il 1970 e il 1976, “un lavoro incredibile” per Barbera, ultimato dopo svariate disavventure produttive grazie all’impegno di Frank Marshall e al sostegno di Netflix. Spicca poi il nome di Zhang Yimou, vincitore per ben due volte del Leone d’oro e di un Leone d’argento per la miglior regia, tornato ai suoi livelli migliori, dopo alcuni progetti commerciali, con Shadow, wuxiapian visivamente straordinario secondo quanto anticipato da Barbera. Un segno dell’abbondanza di quest’anno è anche la presenza nel Fuori Concorso di due registi che di solito Venezia accoglie in competizione: stiamo parlando di Pablo Trapero e Amos Gitai, quest’ultimo in arrivo al Lido con due titoli, uno dei quali un documentario per la sottosezione Non-Fiction, a cui peraltro parteciperà una compagine di registi di grande rilievo come Emir Kusturica, Tsai Ming-liang, Sergei Loznitsa, Errol Morris e il grande Frederick Wiseman.
Da segnalare poi The Great Buster, il documentario di Peter Bogdanovich su Buster Keaton in Venezia Classici – Documentari sul cinema, e Magic Lantern, il nuovo lavoro di Amir Naderi in Sconfini (sezione che sostituisce Cinema nel Giardino solo per quanto riguarda il nome ma non la natura programmatica di contenitore di lavori di vario genere e formato), “un film inconsueto - lo ha definito Barbera - che scandaglia il rapporto del regista iraniano con la mitologia di Hollywood”.
Orizzonti fa registrare un alto numero di opere prime rispetto alle passate edizioni: sette i debutti. Ad aprire le danze della sezione ci penserà Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini che ripercorrerà gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, il trentenne la cui morte durante una custodia cautelare è da nove anni al centro di una drammatica vicenda giudiziaria.

Grande assente dal programma Xavier Dolan, che molti pensavano di trovare in competizione con The Death and Life of John F. Donovan: pare che il regista abbia avuto alcuni attriti con il distributore che potrebbero aver compromesso la sua partecipazione ai festival autunnali. Ma l’unico vero rimpianto di Barbera è The Beach Bum di Harmony Korine: “è un film bellissimo - ha rivelato il direttore - con un Matthew McConaughey da Oscar. Non abbiamo potuto selezionarlo perché è ancora senza un distributore e la sua uscita è stata fissata per l’aprile del 2019”.

Di seguito tutti i film della 75esima Mostra del Cinema di Venezia:

CONCORSO VENEZIA 75

FIRST MAN di Damien Chazelle (Usa)
NUESTRO TIEMPO di Carlos Reygadas (Messico/Germania/Svizzera/Francia)
PETERLOO di Mike Leigh (UK)
WERK OHNE AUTOR (Work Without Author) di Florian Henckel von Donnersmarck (Germania/Italia)
ROMA di Alfonso Cuaron (Messico)
SUNSET di László Nemes (Ungheria)
SUSPIRIA di Luca Guadagnino (Italia)
CAPRI – REVOLUTION di Mario Martone (Italia)
VOX LUX di Brady Corbet (Usa)
THE FAVOURITE di Yorgos Lanthimos (Irlanda/UK/Usa)
AT ETERNITY’S GATE di Julian Schnabel (UK/Francia/Usa)
THE SISTERS BROTHERS di Jacques Audiard (Francia/Spagna/Romania/Usa)
THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGS di Joel & Ethan Coen (Usa)
22 JULY di Paul Greengrass (UK)
DOUBLES VIES di Olivier Assayas (Francia)
FRÈRES ENNEMIS di David Oelhoffen (Francia)
WHAT YOU GONNA DO WHEN THE WORLD’S ON FIRE di Roberto Minervini (Italia)
THE MOUNTAIN di Rick Alverson (Usa)
KILLING di Tsukamoto Shynia (Giappone)
THE NIGHTINGALE di Jennifer Kent (Australia)
ACUSADA di Gonzalo Tobal (Argentina)

ORIZZONTI

SULLA MIA PELLE di Alessio Cremonini (Italia)
ANONS (The Announcement) di Mahmut Fazıl Coşkun (Turchia/Bulgaria)
TCHELOVEK KOTORIJ UDIVIL VSEKH (The Man Who Surprised Everyone) di Natalia Merkulova – Alexey Chupov (Russia/Francia/Estonia)
EROM (STRIPPED) di Yaron Shani (Israele)
MANTA RAY di Phuttiphong Aroonpheng (Thailandia)
SONI di Ivan Ayr (India)
THE DAY I LOST MY SHADOW di Soudade Kaadan (Siria)
LA PROFEZIA DELL’ARMADILLO di Emanuele Scaringi (Italia)
LA NOCHE DE DOCE AÑOS di Alvaro Brechner (Argentina/Spagna/Francia)
JINPA di Tseden Pema (Cina)
AMANDA di Mikhaël Hers (Francia)
TEL AVIV ON FIRE di Sameh Zoabi (Francia/Israele)
OZEN (THE RIVER) di Emir Baigazin (Kazakistan)
L’ENKAS di Sarah Marx (Francia)
CHARLIE SAYS di Mary Harron (Usa)
AS I LAY DYING di Mostafa Sayyari (Iran)
DESLEMBRO (UNREMEBERED) di Flavia Castro (Brasile/Francia)
UN GIORNO ALL’IMPROVVISO di Ciro D’Emilio (Italia)
MEMORIES OF MY BODY di Garin Nugroho (Indonesia)

FUORI CONCORSO – EVENTI SPECIALI

THE OTHER SIDE OF THE WIND di Orson Welles
THEY’LL LOVE ME WHEN I’M DEAD di Morgan Neville

FUORI CONCORSO – PROIEZIONI SPECIALI

L’AMICA GENIALE di Saverio Costanzo
IL DIARIO GENIALE – NOI DUE CINEASTI di Yervant Gianikian

FUORI CONCORSO – FICTION

UNA STORIA SENZA NOME di Roberto Andò
LES ESTIVANTS di Valeria Bruni Tedeschi
A STAR IS BORN di Bradley Cooper
MI OMBRA MAESTRA di Gastón Duprat
A TRAMWAY IN JERUSALEM di Amos Gitai
UN PEUPLE ET SON ROI di Pierre Schoeller
LA QUIETUD di Pablo Trapero
YING (SHADOW) di Zhang Himou
DRAGGED ACROSS CONCRETE di S. Craig Zahler

FUORI CONCORSO – NON FICTION

A LETTER TO A FRIEND IN GAZA di Amos Gitai
AQUARELA di Victor Kossakovsky
EL PEPE, UNA VIDA SUPREMA di Emir Kusturica
PROCESS di Sergei Loznitsa
CARMINE STREET GUITARS di Ron Mann
ISIS, TOMORROW. THE LOST SOULS OF MOSUL di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi
AMERICAN DHARMA di Errol Morris
INTRODUZIONE ALL’OSCURO di Gastón Solnicki
1938 DIVERSI di Giorgio Treves
NI DE LIAN (YOUR FACE) di Tsai Ming-Liang
MONROVIA, INDIANA di Frederick Wiseman

SCONFINI

BLOOD KIN di Ramin Baharani (cortometraggio)
IL BANCHIERE ANARCHICO di Giulio Base
IL RAGAZZO PIÙ FELICE DEL MONDO di Gipi
ARRIVEDERCI SAIGON di Wilma Labate
THE TREE OF LIFE (EXTENDED CUT) di Terrence Malick (180’)
L’HEURE DE LA SORTIE di Sébastien Marnier
MAGIC LANTERN di Amir Naderi
CAMORRA di Francesco Patierno

VENEZIA CLASSICI – DOCUMENTARI

THE GREAT BUSTER di Peter Bogdanovich
WOMEN MAKING FILMS: A NEW ROAD MOVIE THROUGH CINEMA di Mark Cousins
HUMBERTO MAURO di André Di Mauro
LIVING THE LIGHT – ROBBY MÜLLER di Claire Pijman
24/25 IL FOTOGRAMMA IN PIÙ di Giancarlo Rolandi, Federico Pontiggia
NICE GIRLS DON’T STAY FOR BREAKFAST di Bruce Weber
FRIEDKIN UNCUT di Francesco Zippel

BIENNALE COLLEGE – CINEMA

DEVA di Petra Szocs
YUVA di Emre Yeksan
ZEN SUL GHIACCIO SOTTILE di Margherita Ferri

VENICE VIRTUAL REALITY
In Concorso – Interattivo
(per i premi Miglior VR Storia Immersiva e Migliore Esperienza VR per contenuto interattivo)

MAKE NOISE di May Abdalla
ECLIPSE di Jonathan Astruc, Aymeric Favre
THE UNKNOWN PATIENT di Michael Beets
BUDDY VR di Chuck Chae
UMAMI di Landia Egal, Thomas Pons
THE HORRIFICALLY REAL VIRTUALITY di Marie Jourdren
SPHERES, la serie di Eliza McNitt
A DISCOVERY OF WITCHES – HIDING IN PLAIN SIGHT di Kim-Leigh Pontin
THE ROAMING – WETLANDS di Mathieu Pradat
KOBOLD di Max Sacker, Ioulia Isserlis
AWAVENA di Lynette Wallworth

In Concorso – Lineare
(per i premi Miglior VR Storia Immersiva e Migliore Storia VR per contenuto lineare)

EVEN IN THE RAIN di Lindsay Branham
ANGELŲ TAKAIS (TRAIL OF ANGELS) di Kristina Buozyte
X-RAY FASHION di Francesco Carrozzini
HALF LIFE VR – SHORT VERSION di Robert Connor
CROW: THE LEGEND di Eric Darnell
AGE OF SAIL di John Kahrs
MINDPALACE di Carl Krause, Dominik Stockhausen
BALLAVITA di Gerda Leopold
BORDERLINE di Assaf Machnes
SHENNONG: TASTE OF ILLUSION di Mi Li, Wang Zheng
THE GREAT C di Steve Miller
L’ÎLE DES MORTS di Benjamin Nuel
HOME AFTER WAR di Gayatri Parameswaran, Felix Gaedtke
MADE THIS WAY: REDEFINING MASCULINITY di Elli Raynai, Irem Harnak
LUCID di Pete Short
WU ZHU ZHI CHENG VR (THE LAST ONE STANDING VR) di Wang Jiwen, Liu Yang
1943: BERLIN BLITZ di David Whelan
ROOMS di Christian Zipfel

FUORI CONCORSO – BEST OF VR
(una selezione internazionale delle migliori opere VR)

Interattivo
VR_I di Gilles Jobin, Caecilia Charbonnier, Sylvain Chagué

Lineare
BATTLESCAR di Nico Casavecchia, Martin Allais
ARDEN’S WAKE: TIDE’S FALL di Eugene YK Chung
GHOST IN THE SHELL: VIRTUAL REALITY DIVER di Higashi Hiroaki
ISLE OF DOGS: BEHIND THE SCENES (IN VIRTUAL REALITY) di Paul Raphael, Félix Lajeunesse
KEKKON YUBIWA MONOGATARI VR (TALES OF WEDDING RINGS VR) di Sou Kaei

FUORI CONCORSO – BIENNALE COLLEGE CINEMA – VR LINEARE

IN THE CAVE di Ivan Gergolet
ELEGY di Marc Guidoni
METRO VEINTE: CITA CIEGA di Maria Belen Poncio
SELYATAĞI (FLOODPLAIN) di Deniz Tortum


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