The Insult - Recensione (Venezia 74 - In concorso)
- Scritto da Francesco Siciliano
- Pubblicato in Film fuori sala
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Le tensioni sociali e religiose nel Medio Oriente in un film ambientato a Beirut, con protagonisti due uomini, uno un libanese cristiano, l’altro un palestinese rifugiato, nemici in tribunale per una querela dopo che il primo ha rivolto un insulto che lede la dignità del secondo durante un litigio. “Ariel Sharon avrebbe dovuto sterminarvi tutti” è la frase incriminata: ne segue un lungo dibattito che dalle aule dei tribunali si sposta piano piano nelle strade, sui giornali, tra le mura domestiche delle abitazioni, scatenando un rancore mai sopito tra cristiani e arabi che si tramuta ben presto in atti violenti.
Ziad Doueiri si ritrova tra le mani una sceneggiatura ben calibrata nel mettere a fuoco i pregiudizi che affondano le loro radici in un passato storico in cui il ruolo di vittima e carnefice dei molteplici scontri etnici in Medio Oriente non è sempre ben chiaro: ognuno sembra avere il suo carico di responsabilità, è il messaggio nella bottiglia.
The Insult ha uno stile grezzo e di derivazione televisiva (le immagini e il commento sonoro bombardano lo spettatore di ‘emozioni indotte’ anziché accompagnarlo in un percorso di comprensione), ma su tutto prevale la capacità del film di mettere in discussione le nostre certezze nel ginepraio di accuse reciproche che domina la vita pubblica delle varie appartenenze nel Medio Oriente. Quando si dice: il fine giustifica i mezzi.
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