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Venezia 79, giorno 1: cronache di cinema e non solo

Un resoconto fatto di news, rumors, eventi, volti, chiacchiere, battute, dichiarazioni e ovviamente cinema per spiegarvi bene cosa significa vivere ogni giorno la 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Oggi parliamo di biglietti, nuove sale, della famiglia di Noah Baumbach e della Marcia su Roma

Venezia 79… si parte! Comincia sotto una pioggerellina flebile che non rinfresca ma rende l’aria ancora più umida, la 79esima Mostra del Cinema. Le cose che vogliamo raccontarvi sono tantissime. Abbiamo molta voglia di condividere con voi questa esperienza che escludendo alcune nostre manifeste criticità nei confronti della selezione, ci piace ancora molto. Quindi, cominciamo!

La solennità del biglietto. Partiamo da domenica 28 agosto da quando abbiamo avuto la possibilità di prenotare i biglietti per accedere in sala ed esattamente come l’anno scorso, è iniziato il dramma. Allora, senza sprecare fiumi di parole inutili, perché altre testate hanno scritto e maledetto questo sistema, vi diciamo solo che per noi nel 2022 è impensabile che La Biennale non si adoperi per creare un’applicazione che gestisca questo sistema di prenotazione. Così come è proposto è inaccettabile, confusionario, limitante. A poco servono i post di scusa de La Biennale sui social o le dichiarazioni del direttore Alberto Barbera che chiede agli accreditati di non accalcarsi tutti insieme alle 7 di mattina, quando si aprono i cancelli virtuali su Vivaticket, perché posti e proiezioni ce ne sono. Abbiamo seri dubbi su ciò. Già alle 8.30 alcuni film non sono più prenotabili perché i posti sono finiti e le proiezioni e le relative repliche sono davvero poche, anche per l’alto numero di film selezionati e, infine, in questi giorni mancano anche dall’elenco delle proiezioni. Senza poi parlare della priorità degli accrediti (i famosi colori) che non esiste più in quanto tutti, dal rosso della stampa, al verde-Culturale o al blu-Industry, possono prenotare insieme ed ecco che, quindi, Vivaticket va in crash per la gioia di tutti! Quindi chiediamo con molta chiarezza a La Biennale tre semplici cose. 1. O eliminate le priorità nell’assegnazione degli accrediti o le ripristinate in accordo con una nuova modalità di prenotazione. 2. Fate solo delle proiezioni per il pubblico, perché la promiscuità non fa bene né a loro, né agli accreditati. 3. Pensate a un’applicazione perché nel 2022 usare il browser per comprare dei biglietti fa molto 2011!

Nuovi luoghi si affacciano sul Lido. Lasciamo da parte il problema dei biglietti che comunque andrà a compromettere la nostra possibilità di vedere alcuni film (vi avvisiamo già, eh!) e vi parliamo di alcune innovazioni logistiche presenti da quest’anno al Lido. Sapete che siamo sempre stati molto attenti alla strutture che accolgono la Mostra e al loro stato di conservazione. Vi segnaliamo, quindi, con grande gioia alcune piccole novità. C’è una nuova sala, la Sala Corinto (vedere la foto. Si, lo sappiamo non è una granché, ma eravamo di fretta) posta adiacente al Palabiennale. Un altro cubo rosso, come la Sala Giardino che aspettiamo di vedere dall’interno. Al Palazzo del Casinò, invece si raccolgono le novità principali. Al pianoterra è riemersa la sontuosa sala del ristorante (vedere la foto. Questa è venuta un po’ meglio). Specchi, stucchi e tutto il prestigio di una sala liberty che sbrilluccica. Poi al terzo piano, l’enorme sala dedicata alle conferenze stampa è stata tramutata in una sala di proiezione, la Sala Casinò, di cui vi daremo conto nei prossimi giorni. Le conferenze stampa si tengono in una sala più piccola, più elegante che trova spazio dove in precedenza i truccatori di Armani Beauty truccavano attori e registi prima del photocall. Cosa dimentichiamo? Ah sì… di fronte al Palazzo del Casinò sono stati piantati dei pini marittimi che conferiscono ancora maggiore fascino alla cittadella della Mostra e di fronte al red carpet è stato tolto il muro imposto dalle restrizioni pandemiche, permettendo così al pubblico di avvicinarsi nuovamente ai propri divi. Palazzo del Cinema, Terrazza Biennale, Sala Darsena, Hotel Excelsior, Hotel Des Baine (ancora in attesa di restauro e destinazione) troneggiano sul Lido sempre con la stessa autorevolezza. Non dimentichiamo l’Isola del Lazzaretto Vecchio in cui si raccolgono le proiezioni del concorso Venice Immersive.

Altre brevi news di carattere semicinematografico. Oggi è stato assegnato il primo Leone d’oro alla carriera a Catherine Deneuve. L’attrice in conferenza stampa si è fregiata sul petto della bandiera dell’Ucraina (dichiarando: “Sono orgogliosa di questa bandiera, sono solidale con il popolo ucraino”) e ha ricordato la sua prima volta alla Mostra nel 1967 con il film che vinse il Leone d’Oro, Bella di giorno di Luis Buñuel.
Ieri, martedì 30 agosto, è stato il giorno del tanto atteso convegno e happening glamour (ammettiamo la nostra ignoranza nel dirvi che non sappiamo in cosa consista un happening glamour) tra l’Academy, Cinecittà e la Mostra del Cinema. Grandi sorrisi, strette di mano e promesse di intenti tra l’Amministratore Delegato dell’Academy Bill Kramer, il Presidente della Biennale Roberto Cicutto, il Direttore artistico della Mostra Alberto Barbera, il Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, l’Amministratore Delegato di Cinecittà Nicola Maccanico, e il Country Manager Italy di Mastercard Michele Centemero. In soldoni, tutti loro hanno detto che il cinema è vitale, che sta affrontando un cambiamento (il passaggio dalla sala cinema all’on demand), ma l’importante è trovare soluzioni condivise. Poi, il cinema ha bisogno degli Oscar e della Mostra del Cinema e Kramer ha sottolineato la continuità tra le vittorie agli Oscar e i film presentati al Lido. A parte tutto ciò, non abbiamo capito bene a quali conseguenze debba portare questo convegno: più film americani al Lido? Una corsia preferenziale per alcune pellicole di Hollywood da lanciare? Semplicemente un punto di confronto sullo stato del cinema? Lo capiremo con il corso degli eventi.
Sempre restando nell’extra cinematografico ieri si è presentata più ai fotografi che al pubblico, la madrina di Venezia79 Rocío Muñoz Morales. Anche in questo caso, grandi sorrisi, grandi emozioni e la solita passeggiata sul bagnasciuga del Lido. Abbiamo poi rivisto la Muñoz nella cerimonia di inaugurazione.

Veniamo al cinema, orsù! Al Lido sono anche arrivati Julianne Moore, presidente di giuria, e Noah Baumbach con Adam Driver Greta Gerwig perché oggi è stato anche il giorno del film di apertura del concorso, White Noise. Del film per ora non vi diciamo nulla. Vi raccontiamo solo che in conferenza stampa il regista ha affermato in riferimento all’omonimo libro di Don DeLillo da cui è tratto che la sua lettura ha coinciso con l’inizio della pandemia e subito gli è risultato familiare: non poteva credere quanto fosse pertinente al momento storico e alle vite di tutti noi. Poi Baumbach si è domandato: “Come usiamo informazioni che otteniamo? La famiglia è la culla, che cosa potevo rappresentare dell’America e del mondo circa le informazioni vere e quelle false?”. In merito alla storia il regista americano ha precisato che noi tutti creiamo rituali e strategie che ci consentono di rimandare la morte, ma realmente non sappiamo come reagire, perché siamo abituati a vedere tutto in TV.
Oggi è stato anche il giorno di Mark Cousins che è si è presentato indossando una sgualcita canotta con un enorme zainetto sulle spalle. La Sala Perla era stracolma per la proiezione del suo documentario Marcia su Roma delle Giornate degli Autori. La fila per entrare era lunghissima e quindi il doc è iniziato in ritardo. Il momento finale di confronto con Cousins si è protratto molto in là rispetto ai tempi, perché lui era un fiume di parole e l’entusiasmo e il piacere del pubblico e degli accreditati di stare in sua compagnia, era alle stelle.
Abbiamo anche visto Blue Jean di Georgia Oakley, altro titolo delle Giornate. Un piccolo film che racconta una storia al femminile di scelte e compressi. Sullo sfondo l’avversione, anche legislativa, dell’Inghilterra degli anni Ottanta nei confronti degli omosessuali. Non retorico, con una trama prevedibile anche se organizzata bene; importante invece l’uso della musica, utilizzata per sottolineare il crescere della tensione. 

Per oggi basta. Ci sentiamo domani con il giorno due. Se avete domande, dubbi, opinioni su Venezia 79, scriveteci!


Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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