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Across Asia Film Festival 2019: il programma

Dal 14 al 20 dicembre a Cagliari la nuova edizione della rassegna incentrata sui linguaggi più innovativi della scena asiatica contemporanea. Focus sul cinema filippino e quello taiwanese con proiezioni, incontri e masterclass. Ospiti Shireen Seno e John Torres

Indipendente, coraggioso, sperimentale. È questo il cinema che da sette anni propone Across Asia Film Festival, manifestazione incentrata sui linguaggi più innovativi della scena asiatica contemporanea. Approfondendo ogni anno la produzione di un singolo Paese o di circoscritte aree geografiche, gli organizzatori vogliono mostrare il grande apporto dell’Asia in termini di ricerca estetica e linguistica sul panorama mondiale. Quest’anno il viaggio alla scoperta delle realtà cinematografiche del Sud-Est asiatico e dell’Estremo Oriente, si concentrerà in particolare su produzioni delle Filippine e di Taiwan. Saranno inoltre presentati lavori provenienti da Giappone, Tibet, Kazakistan e Cambogia. Una settimana di appuntamenti (dal 14 al 20 dicembre a Cagliari) con prime europee e nazionali, masterclass, incontri con ospiti internazionali, mostre, installazioni ed eventi speciali diffusi in tutta la città.

Lo spazio maggiore, in occasione del suo centenario, è dedicato al cinema filippino. Da nuovi registi emergenti, Timmy Harn con Dog Days e Francis Guillermo con Belief as the Light in Darkness, al maestro Lino Brocka, con il suo capolavoro Manila in the Claws of the Lights in versione restaurata, passando per una retrospettiva composta da una serie di cortometraggi sperimentali diretti da autori già affermati tra i quali spicca Raya Martin. Una selezione dal titolo The Kalampag Tracking Agency, curata da Merv Espina e da Shireen Seno, quest’ultima ospite del festival dove presenterà il corto Shotgun Tuding (nella passata edizione era stato proposto il suo apprezzato lungometraggio Nervous Translation). In Sardegna arriverà anche John Torres con People Power Bombshell: The Diary of Vietnam Rose, re-edit e détournament del film perduto del regista di genere Celso Ad. Castillo, e il corto We Still Have to Close Our Eyes.

Del cinema di Taiwan saranno presentati lavori recenti come Nina Wu di Midi Z, presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard, il corto The Sound of Falling di Chien-Yu Lin, premiato a Clermont-Ferrand,  e il il film collettivo Ten Years Taiwan che riflette su diversi problemi del Paese e il suo futuro attraverso lo sguardo caleidoscopico di cinque registi diversi in stile e visione. Tra le proiezioni più interessanti anche Graves Without a Name del cambogiano Rithy Panh e Jinpa di Pema Tseden, ambientato in Tibet, che l’anno scorso ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti. Per la regia, nello stesso concorso, era stato premiato un altro film che sarà proposto al festival cagliaritano: The River del kazako Emir Baigazin. Dal Giappone arriva, invece, l’opera scelta per la serata inaugurale: I Was Born But, film muto del 1932 del grande Yasujiro Ozu che sarà sonorizzato per l’occasione dal musicista Okapi. Grazie alla collaborazione con il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu sarà inoltre presentato il progetto Pop Art Shots. A Seminal One Reel Selection from Japan: una mostra con brevi filmati tratti da lavori d’avanguardia.

Diretto da Stefano Galanti e Maria Paola Zedda, il festival è organizzato con il patrocinio di Mibact – Direzione generale Cinema, il contributo di Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Cagliari, il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission. Proiezioni nella sala cinema dell’Ersu e alla Cineteca Sarda (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).
Informazioni e programma completo su www.acrossasiaff.org.

Fabio Canessa

Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film.  Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.

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