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Settimana Internazionale della Critica 2019: programma, nomi e creazioni

Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) ha presentato la 34esima edizione della Settimana Internazionale della Critica che porta avanti la sua lunga storia di proposte di esordi nel cinema e quindi sguardi privilegiati sul mondo

Uno dei cardini su cui si plasma la Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela alla Mostra del Cinema, è la creazione: il creare cinema stando in ascolto del mondo, per interpretare il suo stato d'essere. La selezione della SIC propone così l'atto creativo di giovani registi, tutti rigorosamente alla loro opera prima, che, come ricorda il delegato generale Giona A. Nazzaro in occasione della conferenza stampa di presentazione svoltasi a Roma, dirigono (e creano) opere libere, ponendo in discussione lo stato delle cose. Questo elemento - aggiunge il delegato - permette ai registi di raccogliere numerosi e ricchi consensi in ambito internazionale dopo il loro passaggio in laguna. Non è semplicemente teoria, questa è l'equazione che si ripete ogni anno e nella 34. edizione della SIC prende sempre più corpo. Lo sa bene anche Christelle Halal, illustratrice libanese che ha disegnato il poster di questa edizione. Nel rappresentare dei corpi galleggianti che si dirigono verso una luce splendente, quasi ad abbracciare un radioso futuro, l'artista ha voluto trasmettere la sensazione della creazione senza etichette, senza genere, senza nazionalità.

Le visioni dei giovani. I film dell'edizione 2019 della SIC, la cui selezione è stata curata dallo stesso Nazzaro in collaborazione con Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero, muovono, dunque, a partire dal quesito: in che modo si desidera vivere? Da qui si è sviluppato l'atto creativo delle sette opere prime, ponendo, così, il cinema sempre più nel presente e riflettendo su come questo si stia svolgendo, nell'ottica di immaginare e presupporre il futuro. Il presente raccontato da Ahmad Ghossein in All This Victory è quello della guerra tra Hezbollah e Israele e di Marwan che, durante un cessate il fuoco, va alla ricerca del padre; quando la tregua finisce il giovane si ritrova a vivere in una convivenza forzata insieme a degli anziani e all'esercito israeliano che ha fatto irruzione nella casa. Gli eventi successivi saranno fuori controllo. Il presente di Ghossein è sempre fuori campo, perché ciò che gli interessa è il gioco, fatto di paure, tra gli uomini. Di sopraffazione e ruoli da difendere parla anche il film di Sebastian Muñoz, The Prince. Nel Cile del 1970 Jaime accoltella il suo migliore amico in quello che sembra un delitto passionale. Troverà in carcere "lo stallone", un uomo maturo che gli offre protezione e gli insegna l'amore e la lealtà. Il cinema della SIC racconta, quindi, l'uomo come oggetto del desiderio come afferma Shahad Ameen, che con Scales narra di una giovane ragazza, Hayat, abitante di un povero villaggio. La tradizione vuole che ogni figlia femmina sia sacrificata alle creature del mare, ma la caparbia ragazzina è sottratta a questo destino dal padre, fino a quando il destino non compie il suo giro e bussa nuovamente alla porta di Hayat. Viktoria, invece, desidera Jenny, la sua paziente suicida. In Psykosia Marie Grahtø a cavallo tra horror e Von Trier crea un thriller sorprendente in cui tutto ciò che accade non è come sembra, nemmeno il desiderio di attrazione reciproca tra due donne. Anche Mantas Kvedaravicius azzarda visivamente in Parthenon, girando tra Sudan, Grecia, Turchia e Ucraina, tra vecchio e nuovo mondo, tra destini e storie in un vortice visivo senza precedenti. Billie Piper, invece, con Rare Beasts crea il suo atto interpretativo del mondo attraverso una commedia romantica non convenzionale, spruzzata da una forte e acida follia che ruota attorno a Mandy, madre e donna che si imbatte in tutto ciò che non è normale, a partire da Pete. Anche la commedia di Ascanio Petrini è molto acida. Tony Driver è la storia di un pugliese molto strano che tra gli Stati Uniti e Polignano a Mare cerca un modo di non arrendersi al presente del mondo.

Eventi speciali e il SIC@SIC. Fuori concorso la 34. SIC presenta come film d'apertura Bombay Rose di Gitanjali Rao, una storia d'amore animata ricolma di fragilità, speranza, stereotipi, impossibilità di coltivare l'amore. Sullo fondo Bombay, Bollywood e due donne. Il film di chiusura, anch'esso Fuori Concorso, è Sanctorum di Joshua Gil, messicano, che viaggia sul terreno del visionario nel narrare la storia di un bambino e della sua mamma alle prese con la triste realtà della guerra tra i militari e i cartelli della droga. In mezzo c'è la natura che scatena tutta la sua potenza, grazie anche al bambino. La SIC è anche SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica), il concorso di cortometraggi, sempre attento a testare e promuovere i giovani autori italiani. I corti selezionati per l'edizione 2019 sono: Amateur di Simone Bozzelli; Ferine di Andrea Corsini; Fosca di Maria Chiara Venturini; Monologue di Lorenzo Landi e Michelangelo Mellony; Il nostro tempo di Veronica Specidati; Los oceanos son los verdaderos continentes di Tommaso Santambrogio; Veronica non sa fumare di Chiara Marotta. Infine due eventi speciali, due corti di due importanti cineasti: Passatempo di Gianni Amelio e Destino di Bonifacio Angius. A parte questi ultimi due, i corti gareggeranno per il Premio al Miglior Cortometraggio, Premio alla Migliore Regia e il Premio al Miglior Contributo Tecnico.

I lungometraggi, invece, a esclusione del film di apertura e chiusura, saranno in competizione per il Premio del Pubblico, Il Gran Premio Settimana Internazionale della Critica, il Premio Circolo del Cinema di Verona e il premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico. Infine i sette film della SIC saranno visionati dalla giuria che assegnerà il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis".

Di seguito il programma della 34esima edizione della Settimana Internazionale della Critica.

Concorso
All This Victory - Ahmad Ghossein (Libano/Francia/Qatar)
Parthenon - Mantas Kvedaravičius (Lituania/Ucraina/Francia)
The Prince - Sebastian Muñoz (Cile/Argentina/Belgio)
Psychosia - Marie Grahtø (Danimarca/Finlandia)
Rare Beasts - Billie Piper (Regno Unito)
Scales - Shahad Ameen (Emirati Arabi Uniti/Iraq/Arabia Saudita)
Tony Driver - Ascanio Petrini (Italia/Messico)

Eventi Speciali

Film d'apertura
Bombay Rose - Gitanjali Rao (Regno Unito/India/Francia)

Film di chiusura
Sanctorum - Joshua Gil (Messico/Qatar/Repubblica Dominicana)


Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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