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Venezia 73: Live blog day 7

Venezia 73 - Diario - Live Blog - Giorno 7 (Copyright foto La Biennale di Venezia)Dal Lido di Venezia tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulla 73esima Mostra del Cinema: i film, i personaggi, le attese, le feste, gli incontri e la vita quotidiana sull'isola cine-maniaca. Ecco il meglio della settima giornata

Cari lettori,
oggi è una giornata soft, cinematograficamente parlando. Per quanto riguarda il concorso arrivano sugli schermi The Bad Batch di Ana Lily Amirpour e Voyage of Time: Life's Journey, il doc di Terrence Malick. Tra le altre visioni si segnalano Tommaso di Kim Rossi Stuart, Fuori Concorso, My Art di Laurie Simmons e Robinù di Michele Santoro, Cinema nel giardino, e poi in Orizzonti Liberami di Federica Di Giacomo e l'evento speciale Dark Night di Tim Sutton.

09:00. La giornata degli inviati di LinkinMovies.it inizia con la pellicola della Amirpour.

11:00. Discreti applausi da parte della stampa sanciscono la fine della visione di The Bad Batch. In un futuro (lontano?) freaks, criminali, clandestini, indigenti, reietti sono espulsi dagli Stati Uniti in una terra di confine. Da un lato c'è una zona in cui uomini e donne sono mutilati e mangiati, governato dal personaggio interpretato da Jason Momoa. Dall'altro lato c'è Confort, zona più facile in cui sopravvivere diretta da un etero personaggio con il volto di Keanu Reeves. In mezzo, a traghettare le anime da una parte all'altra, un barbone che ha le fattezze e la mimica di Jim Carrey. Qui si ritrova catapultata Ariel, interpretata da Suki Waterhouse che cerca di sopravvivere tra i due fuochi. Lo stile del film è un hipster andante (soprattutto nei costumi) con musiche indie che strizzano l'occhio agli anni Ottanta e colori sparati. In questa cornice il rancore della regista verso la sua America emerge comprensibilmente, anche se la patina visiva tra Mad Max e i videoclip diretti da Jonas Akerlund in alcuni momenti spezza il ritmo della visione.

11:30. Il sole batte forte qui al Lido dopo un paio di giorni di cielo coperto. Aspettiamo le conferenza stampa di Une Vie, Traces of Sin e The Bad Batch ammirando lo splendido paesaggio del Lido.

12:00 Conferenza stampa di Une Vie alla presenza del regista Stéphane Brizé e gli attori Judith Chemla, Jean-Pierre Darroussin e Yolande Moreau. Il regista francese ha affermato che in occasione del lavoro sul testo omonimo di Guy De Maupassant da cui trae ispirazione il film, è stato attratto dalla sua attenzione al mondo di Jeanne, la protagonista, dalla bellezza del suo sguardo sul mondo, dalla sua intensità, dal suo candore, dalla sua immensa fede nell'uomo e allo stesso tempo la sua tragedia. L'intento del regista, infatti, è stato di rappresentare questa sua bellezza, legata all'infanzia contro la brutalità delle persone. L'adattamento dal romanzo, prosegue Brizé, ha previsto anche una costruzione di piani temporali, in quanto attraverso i flashback era necessario, appunto, mostrare l'infanzia di Jeanne. Nonostante quindi, Une Vie mostri una contrapposizione tra le vite dei personaggi, questi sono accomunati da un'idea altissima dell'uomo in cui ad esempio il marito di Jeanne crede molto di più in sé stesso, mentre la donna confida nella natura dell'uomo, per questo coltiva all'inizio della pellicola dei semi.  

13:00. E' arrivato il momento di ascoltare in conferenza stampa le parole di Kei Ishikawa, regista di Gukoroku - Traces of Sin, film in programma in Orizzonti. La pellicola è un adattamento del libro omonimo scritto da Tokuro Nukui. La scelta è ricaduta su questo testo, confessa il regista, perché rappresenta molto bene il mondo giapponese. Il film analizza il discorso della stratificazione sociale giapponese dei muri invisibili che circondano le persone. Per comprendere ciò, il regista si è confrontato con varie persone per capire meglio i meccanismi alla base della società nipponica. Aggiunge l'attrice Hikari Mitsushima che il Giappone ha un problema con i giovani, i quali non riescono a imporsi, perché bloccati da categorie sociali che si creano sin dai tempi della scuola. Per quanto riguarda aspetti più tecnici, afferma il direttore della fotografia Piotr Niemyski, Gukoroku fa riferimento ai film gialli, a una crime story. La storia di oggi, infatti, è descritta con luci più sparate, più vive e intense, perché sono i ricordi che poi nel presente, più cupe e tristi, sono fatte pezzi. La pellicola uscirà in Giappone a febbraio 2017. 

14:00. Della conferenza stampa di The Bad Batch alla presenza della regista Ana Lily Amirpour e dell'attrice protagonista Suki Waterhouse è degna di menzione solo una osservazione. La regista ha affermato che la comunità denominata nel film Confort esiste davvero, si trova nei pressi di Los Angeles ed è composta da freaks che vivono un rave costante. Le riprese del film si sono intervallate alla normale vita della comunità e quando il personaggio di Keanu Reeves incitava la folla, questi lo seguivano davvero. Quando il film uscirà in sala, capirete!

15:00. Dopo un pranzetto veloce, ci rifugiamo in sala stampa. Dobbiamo organizzare un paio di interviste!

19:00. E' arrivato il momento di Voyage of Time, il documentario sulla storia dell'Universo diretto da Terrence Malick, inserito in Concorso!

21:00. Il modo in cui Malick riesce a costruire le immagini, a crearle, a dare loro un'identità artistica precisa e funzionale allo sviluppo del film, è probabilmente la cifra di un regista unico nel panorama mondiale. Voyage of Time è una lettera alla madre terra in cui tra riprese in Imax della natura e in Super8 della brutalità dell'uomo giunge la fine in cui l'amore sembra essere l'unica forma di comunicazione. Splendido, sontuoso, affascinante, rapisce e conquista. Un racconto sensibile e sentito, pedagogico ed educativo. Nota a margine. Durante la proiezione chi vi parla era seduto vicino ad Amat Escalante che per l'intera durata della pellicola non ha mosso un muscolo e al termine non ha espresso nessun tipo di commento alla sua compagna di visione. Chissà che avrà pensato!

22:30. Si conclude in Sala Giardino la nostra giornata con My Art di Laurie Simmons, presentato nel concorso Cinema nel Giardino. La platea ha riso e si è divertita nel guardare questo leggero ritratto di un'artista in crisi che per risollevare la sua carriera utilizza qualsiasi mezzo e qualsiasi persona. L'artista americana non si prende sul serio, nonostante la fama e la fattura dell'arte, nel fare questo film e ciò lo rende piacevole alla visione.

Cari tutti, noi si va a dormire mentre la Lido tira un vento senza precedenti e la sabbia ricopre poco i Palazzi della Mostra.

A domani!

 

 
Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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