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Programma Giornate degli Autori - Venice Days 2016: donne, rapporti di coppia e condivisione

Giornate degli Autori - Venice Days - 2016 - 13 - ProgrammaCome ogni anno, le Giornate degli Autori - Venice Days si propongo come un mini festival all'interno della Mostra del Cinema di Venezia. Oltre al concorso ci sono eventi speciali, proiezioni in anteprima, iniziative per dare visibilità a un nuovo cinema. Il tutto, come sempre, intessuto da quella voglia di condividere e dialogare che contraddistingue l'atmosfera alla Villa degli Autori, il quartier generale della rassegna

Tutto nasce da una sirena rossa, sensuale, seducente che si libra e si armonizza con l'acqua del mare. E' questo il simbolo per l'immagine ufficiale della XIII edizione delle Giornate degli Autori - Venice Days (31 agosto-10 settembre), sezione autonoma e indipendente che si svolge nell'ambito della Mostra del Cinema di Venezia, organizzata dall'Associazione presieduta da Roberto Barzanti, promossa da Anac e 100autori e diretta dal delegato generale Giorgio Gosetti. Quest'ultimo, in occasione della conferenza stampa di presentazione del programma a Roma, definisce questa sirena: "Mitica, seducente, mutante, inquietante: un omaggio alla femminilità e al mare che di Venezia sono l’origine; ma anche a quella dimensione inafferrabile e unica che è dell’arte e dell’invenzione umana".
Le Giornate come ogni anno presentano innanzitutto la ricerca cinematografica che mescola i pensieri e lavori di giovani e talentuosi cineasti con la riscoperta dell'arte di qualche maestro. La proposta filmica, inoltre, si accompagna a incontri, dibattiti, condivisioni in quel luogo distaccato dalla folla del Palazzo del Cinema e un po' più vicino al mare che è la Villa degli Autori. L'edizione 2016 - che conta venti nazionalità rappresentate, sette opere prime, sette autrici - in particolare propone come parole chiave creatività, innovazione, ricerca, soprattutto, stando a quanto affermato da Gosetti, riguardo la "creatività femminile che attraversa la gran parte dei film che abbiamo visionato e la maggior parte di quelli selezionati. E' la conferma di quell'attenzione all'universo femminile che ormai da anni abbiamo posto al centro della nostra ricerca. Ma è anche un segno forte di vitalità e ringiovanimento dell'arte cinematografica che, non a caso, si conferma nell'eccezionale numero e qualità di opere prime e seconde in cui crediamo".
Gli undici titoli in concorso, i quali saranno giudicati da una giuria composta da ventotto giovani europei appassionati di cinema sotto la guida del presidente Bruce LaBruce, sembrano proporre riflessioni sui rapporti di coppia in relazione alle avversità del destino e della società, e soprattutto sulla donna contemporanea osservandola in tutti i suoi aspetti e giocando con i generi cinematografici.

E' un thriller claustrofobico Hounds of Love di Ben Young (Australia) in cui la giovane Vicki Malonie, rapita da due delinquenti, riesce a ribaltare le regole del gioco con astuzia e ingegno. Si presenta, invece, come un western crudo e rurale Guilty Men di Ivan D. Gaona (Colombia) che vede protagonista una coppia di giovani sposi costretti a compromessi e vendette private per realizzare il loro sogno di matrimonio sullo sfondo di un Paese disastrato anche per la corruzione della sua società. Pamilya Ordinaryo di Eduardo Roy Jr. (Filippine) racconta anch'esso di una giovane coppia composta da Jane Aries, intenti a sopravvivere nelle caotiche strade di Manila. Hanno un figlio e dopo un mese dalla nascita il loro bambino è rapito: le misure che adotteranno i nuovi genitori per riaverlo saranno estreme.
Il Concorso delle Giornate degli Autori porta sullo schermo soprattutto donne che combattono e lottano per la loro affermazione, come la giovanissima Elle Marja, protagonista di Sami Blood di Amanda Kernell (Svezia, Danimarca, Norvegia). La ragazza è legata a una comunità di 'nativi' stanziati nell'estremo nord svedese, ma si sente emarginata dalla società comune e sogna una vita diversa. L'opportunità di emanciparsi dalla comunità le viene concessa, ma deve rinunciare ai rapporti con la sua famiglia. La regista in questa sua opera prima ha desiderato parlare a tutti quelli che scappano e a quelli che resistono, senza mai dimenticare la propria identità anche culturale in questi tempi di omologazione globale. Sognano anche le gemelle siamesi Viola e Daisy protagoniste di Indivisibile di Edoardo De Angelis (Italia), le quali grazie alle loro esibizioni danno da vivere a tutta la famiglia. Se scoprissero di potersi dividere che accadrebbe? Anche Hana Jusic, regista di Quit Staring at My Plate (Croazia, Danimarca), narra una storia familiare che ruota attorno a Marjana. Il nucleo è composto oltre che dalla ragazza da un fratello handicappato, una madre onnipresente e un padre menomato a causa di un ictus. Loro vivono tutti insieme stipati in un piccolo appartamento e attraverso i suoi lavori la ragazza assapora la libertà. Anche in questo film un interrogativo si impone: cosa potersene fare della sperata libertà?
A completare il concorso dei Venice Days ci sono altre quattro pellicole. Polina, dancer sa vie di Valérie Muller e Angelin Preljocaj (Francia), storia di una giovane ballerina che scopre se stessa, in un viaggio dalla pubertà all'età adulta, lontana dalla danza, progetto di vita che le è stato imposto dalla famiglia e dal suo maestro. Anche The Road to Mandalay di Midi Z (Myanmar, Taiwan, Francia, Germania) racconta un viaggio, inteso come ricerca di un cambiamento, di corsa verso il vuoto e l'ignoto attraverso le storie di Lianging e Guo, coppia di clandestini che superano il confine tra Burma e Thailandia nella speranza di vivere il loro amore con maggiori speranze per il futuro. La ragazza del mondo di Marco Danieli (Italia) si focalizza su una storia d'amore pura e sentita tra due ragazzi all'interno della comunità dei Testimoni di Geova. I due innamorati vivono, pertanto, un conflitto tra libertà e felicità che sembra stritolare la ragazza. A completare la selezione Heartstone di Guðmundur Arnar Guðmundsson (Islanda, Danimarca) che sintetizza tutti i temi affrontati dagli altri film. In un vibrante confronto tra uomo e natura in cui questa sembra adattarsi all'umore e alle emozioni umane, Thor e Christian vivono un'estate turbolenta all'insegna dell'amore, della scoperta, del viaggio interiore, in un Islanda brutale e accogliente.
Il film d'apertura dei Venice Days è The War Show di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon (Danimarca, Finlandia), ossia il video-diario cominciato nel 2011 e vissuto on the road di Obaidah e un gruppo di amici che partono da Damasco per un viaggio attraverso la Siria con l'obiettivo di prendere parte alla rivoluzione. In questo percorso, stradale e di vita, scoprono sulla propria pelle quanto la guerra sia sangue, speranza, sofferenza e disincanto. 

Il programma delle Giornate degli Autori si arricchisce come ogni anno dei corti realizzati in collaborazione con Prada's Miu Miu Label inseriti all'interno della sezione Woman's Tales. Questi sono Seed di Naomi Kawase (Italia, Giappone) che racconta, con il naturalismo e la semplicità tipiche del cinema della regista giapponese, il viaggio di una ragazza, interpretata da Sakura Ando, tra la natura selvaggia di Nara e la folla di Tokyo in un percorso disseminato di incontri e scoperte. L'altro corto di questa selezione è That One Day di Crystal Moselle (Italia, Stati Uniti) in cui un giovane di 17 anni di New York si rende conto come in un giorno la sua vita possa cambiare radicalmente.

Infine gli eventi speciali. Innanzitutto la prima co-produzione ufficiale tra l’Italia e la Cina, Coffee di Cristiano Bortone, che prosegue la rotta intrapresa dalle Giornate degli Autori con la terza edizione del China Film Forum. I Venice Days, inoltre, concedono una riflessione sulla fede, l’accoglienza, l’umanità attraverso due pellicole: Il profumo del tempo delle favole di Giorgio Pressburger e Vangelo di Pippo Delbono. Da segnalare poi due ritratti di due icone della trasgressione (e dell'amore) come Rocco Siffredi e Charles Bukowski, rispettivamente in Rocco diretto da Thierry Demaiziere e Alban Teurlai e in You Never Had it - An Evening with Bukowski di Matteo Borgardt. La serie degli eventi speciali vanta anche il gemellaggio con il Tribeca Film Festival che ogni anno porta alle Giornate uno dei suoi titoli statunitensi in anteprima internazionale. Quest'anno sarà proiettato Always Shine di Sophia Takal.

CONCORSO

“The War Show,” Andreas Dalsgaard, Obadiah Zytoon (Denmark, Finland) - Film di apertura

“Heartstone,” Guomundur Arnar Guomundsson (Iceland, Denmark)

“Hounds of Love,” Ben Young (Australia)

“Indivisibili,” Edoardo De Angelis (Italy)

“Quit Staring at My Plate,” Hana Jusic (Croatia, Denmark)

“Pamilya Ordinaryo,” Eduardo Roy, Jr. (Philippines)

“Guilty Men,” Ivan D. Gaona (Colombia)

“Polina,” Valerie Muller, Angelin Preljocaj (France)

“La ragazza del mondo,” Marco Danieli (Italy)

“Sami Blood,” Amanda Kernell (Sweden, Denmark, Norway)

“The Road to Mandalay,” Midi Z (Myanmar, Taiwan, China, France, Germany)

WOMEN’S TALES PROJECT (corti), in collaborazione con Prada’s Miu Miu Label

“Seed,” Naomi Kawase (Italy, Japan)

“That One Day,” Crystal Moselle (Italy, U.S.)

EVENTI SPECIALI

“Always Shine,” Sophia Takal (U.S.)

“Coffee,” Cristiano Bortone (Italy, Belgium, China)

“Il Profumo Del Tempo Delle Favole,” Mauro Caputo (Italy)

“Rocco,” Thierry Demaiziere, Alban Teurlai (France)

“Vangelo,” Pippo Delbono (Italy, Belgium)

“You Never Had It – An Evening with Bukowski,” Matteo Borgardt (U.S., Mexico, Italy)


Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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